La terza sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei Conti ha assolto la giunta Adduce in carica nel 2013 sulla vicenda che riguarda lo smaltimento dei rifiuti nella città di Matera per il quale era stato ipotizzato un danno erariale di 1 milione e 400 mila euro.
Sono stati assolti nel terzo grado di giudizio il sindaco Adduce, gli assessori comunali Sergio Cappella, Rocco Rivelli, Giuseppe Tragni, Nicola Trombetta, l’ex dirigente all’ambiente Giuseppe Montemurro e il tecnico Franco Gravina.
Il danno erariale calcolato era di 190 mila euro per il sindaco Adduce e di 190 mila euro per l’assessore comunale all’ambiente Rivelli e di 63 mila euro per gli assessori Sergio Cappella, Giuseppe Tragni e Nicola Trombetta.
Ancora più oneroso il danno erariale imputato ai dirigenti: 270 mila euro a Gravina e 570 mila euro a Montemurro.
La vicenda sottoposta all’attenzione della Corte dei Conti riguardava somme che sarebbero state indebitamente pagate dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Adduce al “Consorzio Nazionale Servizi”, la ditta che gestiva l’appalto dei rifiuti urbani nel 2013.
La stessa ditta che a seguito dell’annullamento da parte del Consiglio di Stato dell’aggiudicazione del servizio alla ditta Aimeri, era subentrata nell’aprile 2011.
Per il caso esaminato dalla Corte dei Conti a seguito di una segnalazione alla Guardia di Finanza il danno erariale, inizialmente quantificato in 1.789.129,93 euro fu ridotto dalla Corte dei Conti della Basilicata di circa 400 mila euro, per una somma complessiva che ammonta a 1.410.000 euro.
In particolare, secondo la prima sentenza della Corte dei Conti di Basilicata del 28 ottobre 2019 il sindaco in carica all’epoca dei fatti contestati, Salvatore Adduce e l’assessore all’ambiente Rocco Rivelli avrebbero dovuto restituire 190 mila euro anzichè 200 mila euro ciascuno, gli assessori comunali Sergio Cappella, Nicola Trombetta e Giuseppe Tragni avrebbero dovuto restituire 63 mila euro a testa, il dipendente Franco Gravina, all’epoca presidente della commissione giudicatrice e Responsabile unico del procedimento avrebbe dovuto restituire 270 mila euro anzichè 300 mila euro mentre il dirigente del settore Igiene urbana, Giuseppe Montemurro avrebbe dovuto restituire 570 mila euro invece della cifra iniziale quantificata in 739 mila euro.
Ricordiamo che il danno erariale quantificato in 1.789.129,93 euro è stato contestato dai destinatari del provvedimento risarcitorio nel novembre 2018. La magistratura contabile non aveva ritenuto congrue le deduzioni fornite dagli indagati e pertanto sono stati invitati a fornire spiegazioni sul loro operatoalla Corte dei Conti.
La giunta Adduce aveva giustificato questo provvedimento a favore di CNS con la necessità di scongiurare un rischio per la salute dei cittadini materani per la mancata raccolta dei rifiuti da parte della ditta, che chiedeva un corrispettivo maggiore per il servizio offerto a seguito di alcuni imprevisti registrati nel momento in cui CNS era subentrata alla ditta “Aimeri”, prima aggiudicataria della gara di appalto. Sulla vicenda furono informati anche i dirigenti dell’Asm in carica.
A distanza di 8 anni dall’avvio dell’inchiesta la sentenza dell’8 giugno 2022 della terza sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei Conti ha ribaltato il piano accusatorio emerso in occasione della sentenza di primo grado del 28 ottobre 2019 e tutti gli imputati sono stati assolti, riscontrando la correttezza dei loro comportamenti.
Michele Capolupo
Di seguito la nota inviata dall’ex sindaco Salvatore Adduce sulla vicenda.
LA CORTE DEI CONTI DI ROMA ASSOLVE LA GIUNTA ADDUCE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Con Sentenza n. 241 dell’8.6.2022 la Sezione Centrale di Roma della Corte dei Conti ha assolto da ogni addebito i componenti della Giunta del Sindaco Adduce ed i dirigenti che negli anni 2012-2014 definirono bonariamente i rapporti con il gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella Città di Matera.
Più in particolare, la Terza Sezione Giurisdizionale Centrale, riformando la pronuncia di Primo Grado della Corte dei Conti di Basilicata, ha considerato esenti da ogni addebito gli amministratori ed i dirigenti che nel 2014 approvarono e sottoscrissero l’atto di transazione con il Consorzio Nazionale Servizi rimodulando le modalità di espletamento di raccolta dei rifiuti, potenziando la raccolta differenziata ed intensificando i servizi di raccolta e spazzamento nel centro storico in vista della candidatura, prima, e della designazione, poi, di Matera a capitale europea della cultura per l’anno 2019.
La Corte romana ha positivamente valutato la scelta di non alimentare inutile contenzioso con l’appaltatore del servizio ritenendo meritevole di tutela il perseguimento dell’interesse primario al miglioramento del servizio in tutte le zone della città ed in particolare nel centro storico nel quale le presenze turistiche si andavano via via moltiplicando nel periodo di governo della città della giunta Adduce.
E’ solo il caso di sottolineare che sono stati assolti da ogni addebito: il Sindaco Adduce e gli Assessori Rivelli e Cappella, difesi dall’Avv. Vito Agresti, l’Ing. Montemurro, difeso dall’Avv. Arturo Cancrini, l’Arch. Gravina, difeso dall’Avv. Aristide Police, l’Assessore Nicola Trombetta con l’Avv. Giacomo Marchitelli e l’Ass. Tragni con l’Avv. Francesco Gallipoli.
Di seguito il testo integrale della sentenza.
SENTENZA TERZA GIURISDIZIONALE CENTRALE D’APPELLO DELLA CORTE DEI CONTI