Monte Crugname, M5s: “Latronico sospende autorizzazione cava, Lomuti e Araneo avevano ragione”. Di seguito la nota integrale.
E’ emerso in modo innegabile ciò che il senatore Lomuti, il deputato Cillis, i Consiglieri Regionali Carlucci e Leggieri, il Consigliere Provinciale Giordano e la Consigliera Comunale Araneo del Movimento 5 Stelle denunciavano da tempo ovvero la persistenza di numerose anomalie nelle procedure autorizzative per il progetto di coltivazione mineraria.
Nel ricorso straordinario presentato al Presidente della Repubblica (che ha dato voce ai tanti cittadini del Comitato che, fino ad allora, erano rimasti inascoltati), tra le tante singolari irregolarità, si menzionava distintamente che i terreni interessati dal progetto della cava sul Monte Crugname erano stati oggetto di diversi incendi nel corso degli anni, pertanto assoggettati ai disposti della legge 353/2000.
Ma, al di là delle varie irregolarità riscontrate nella procedura autorizzativa, sorprende che la Regione e i suoi governanti non si rendano (ancora) conto dell’effetto devastante che la cava avrà sui territori, che non comprendano che il progetto della Cava provocherà un notevole, nocivo e difficilmente sanabile impatto ambientale e paesaggistico, demolendo 30 ettari di territorio con un effetto che avrà conseguenze negative sull’economia, sull’agricoltura , sulla gente, sulla bellezza dell’intera area: una miopia e una ignoranza che riteniamo inaccettabile.
Bene, dunque, la sospensione richiesta dall’assessore Latronico, ma non sufficiente: abbiamo guadagnato tempo, ora però bisogna investire tutte le energie per vincolare definitivamente quella perla del Vulture. Bisogna adoperare tutti gli strumenti possibili di tutela ambientale, paesaggistica e culturale del territorio.
Coerentemente, sin dall’inizio, il Movimento Cinque Stelle ha scelto da che parte stare: ha scelto, cioè, di stare dalla parte della salvaguardia del bacino idrominerario, delle coltivazioni, della salubrità ambientale, della storia e della cultura di Monte Crugname che, in virtù delle sue peculiarità, rientra all’interno della zona di protezione del Parco del Vulture e costituisce un unicuum storico e ambientale.