“La cura condivisa dei beni comuni: protagonismo civico, democrazia diffusa e sviluppo sostenibile”. E’ il tema dell’incontro promosso questa mattina dall’associazione Care For a Casa Cava nei Sassi di Matera.
All’iniziativa ha partecipato il presidente di Labsus Pasquale Bonasora mentre sono intervenuti in collegamento da remoto il direttore di Next (Nuova Economia Per Tutti) Luca Raffaele, il consigliere del Comune di Grottaglie Alessandra Lacava e Vittorio Sammarco dell’ufficio stampa di Labsu.
Presenti in sala tra gli altri il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, il vice sindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Matera, Rosa Nicoletti, il consigliere regionale Piergiorgio Quarto e tre consiglieri comunali di Matera, Nicola Stifano, Pasquale Doria e Mariacristina Visaggi,
Dopo i saluti del portavoce di Care For Mino Di Pede, che ha svolto il ruolo di moderatore, del presidente Cral Basilicata, Lindo Monaco e di Vito Epifania per Care For, il convegno ha proposto al pubblico le relazioni del presidente di Labsus Pasquale Bonasora sul tema “La cura dei beni comuni: protagonismo civico, partecipazione attiva, amministrazione condivisa e democrazia diffusa” del direttore di Next (Nuova Economia Per Tutti) Luca Raffaele, su tema “La cura dei beni comuni: ricchezza per il territorio e risorsa per lo sviluppo locale”, del consigliere del Comune di Grottaglie Alessandra Lacava sul tema “Le istituzioni e i cittadini che vivono e progettano insieme i luoghi” e di Vittorio Sammarco dell’ufficio stampa di Labsus sul tema “Beni comuni e amministrazione condivisa: dall’informazione alla comunicazione”.
Un tavolo per proseguire la discussione e il confronto sulla questione dei beni comuni e della cura condivisa all’interno della nostra Regione dopo l’Appello firmato dalle associazioni aderenti CRAL di Basilicata.
La “cura”, il “prendersi cura” è un nuovo paradigma, un modo nuovo e diverso di guardare alla realtà, di intendere il concetto di responsabilità, una forma di protagonismo civico e di partecipazione attiva, una palestra di democrazia, un terreno di incontro e dialogo con tutti, una occasione concreta per sperimentare e vivere la cittadinanza per “stare insieme” e “fare delle cose insieme”. È anche uno strumento indispensabile per ri-costruire le comunità partendo dalle relazioni con le persone e con i luoghi, fare concreta “rigenerazione urbana” e perseguire uno sviluppo che sia realmente integrale (e per questo necessariamente sostenibile).
Ancora, è “virtù civile” da esercitare lì “dove spesso la logica astratta dei diritti si rivela insufficiente e ha bisogno di essere integrata dall’attenzione al contesto, al caso singolo, all’intreccio delle relazioni” (E. Pulcini), superamento dell’io e apertura alla dimensione del noi, dell’insieme, della collaborazione, di quell’idea, spesso astratta, di di ciò che è “comune” e che si è persa nel tempo soffocata dal prevalere del dualismo pubblico/privato.
Oggi che le parole “cura” e “prendersi cura” sono ampiamente adoperate e sono diventate di largo uso e consumo, Care For, proseguendo una riflessione avviata già almeno dal 2016, intende riprendere il confronto con l’obiettivo: contribuire alla crescita collettiva di una comunità nella direzione di una trasformazione possibile (e non utopica o distopica) che sia prima di tutto culturale e poi sociale, economica, educativa e, perchè no, anche politica. In questo senso è sembrato anche più che opportuno raccogliere l’≪Appello agli uomini e alle donne di Basilicata≫ recentemente proposto dalla Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali.