San.Arti, il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i lavoratori dell’Artigianato ha festeggiato il suo decimo anniversario con un evento dal titolo “È welfare se fa bene”. All’iniziativa, che ha visto la partecipazione, tra i relatori, del Ministro della Salute Roberto Speranza e l’intervento del Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, ha partecipato una delegazione delll’Ebab composta da Rosa Gentile (presidente), Enzo Iacovino (vice presidente), Diego Sileo (comitato esecutivo). E’ stata l’occasione – si riferisce in una nota – per fare il bilancio dell’attività del Fondo e per illustrare quali saranno gli sviluppi futuri per il welfare contrattuale e per la sanità integrativa. San.Arti, nato su iniziativa delle parti sociali, sindacali e imprenditoriali con l’obiettivo di integrare i contratti collettivi nazionali dell’artigianato con la sanità integrativa, anche grazie ai suoi 600 mila iscritti, che lo attestano come il terzo fondo in Italia, è diventato sempre di più un utile alleato della sanità pubblica, contribuendo a rendere effettivo il diritto contrattuale alla salute e alla promozione del benessere. Dal 2012 San.Arti. ha erogato più di 1 milione e 200 mila prestazioni sanitarie, 190.000 solo nel 2021 per un valore complessivo di 60 milioni di euro. Nel 44% dei casi si è trattato di prestazioni non comprese tra i livelli essenziali di assistenza previsti dalla sanità pubblica. Numeri questi che rafforzano e confermano l’importanza del ruolo sociale e complementare svolto dal Fondo.
Un ruolo evidenziato anche nell’intervento del Ministro Speranza che ha sottolineato come la sanità integrativa non in contrapposizione ma in complementarietà al Servizio Sanitario Nazionale.
Oggi festeggiamo insieme 10 anni di sanità integrativa artigiana – dichiara Claudio Giovine, Presi-dente di San.Arti. – Un percorso caratterizzato dall’impegno a formare una comunità coesa ed ancorata all’obiettivo di generare benessere, di fare bene attraverso il welfare contrattuale. Grazie al contributo di tutti, alle parti sociali coinvolte, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLLAI, siamo riusciti a dare realtà ad un’idea lungimirante e coraggiosa: supportare tutti gli iscritti, lavoratori e datori di lavoro, e i loro familiari, tutelando la loro salute e generando benessere collettivo. Per farlo ancora e meglio desideriamo promuovere un dialogo costante con le Istituzioni. Da parte nostra mettiamo a disposizione strumenti efficaci, integrativi rispetto alla sanità pubblica e gestiti sempre con la massima efficienza.”.
“San.Arti. è un fondo effettivamente integrativo rispetto al Servizio Sanitario Nazionale – dichiara Claudio Sala, Vice Presidente di San.Arti. – al quale, vorremmo essere assolutamente chiari, riconosciamo un ruolo prioritario. Facciamo parte del cosiddetto secondo pilastro e vogliamo farlo bene. Ci riteniamo alleati del Servizio Sanitario Nazionale, per contribuire alla realizzazione di un sistema realmente universalistico “.
San.Arti. oggi rappresenta il terzo fondo in Italia grazie ai suoi 600.000 iscritti che comprendendo lavoratori e titolari di micro e piccole imprese, che costituiscono la parte principale del tessuto produttivo italiano. La nascita del Fondo – evidenzia Rosa Gentile (Ebab) – ha permesso negli anni di creare un sistema di welfare che sfrutta la contrattazione collettiva per offrire assistenza capillare, omogenea, diffusa e inclusiva ad una platea di beneficiari che compongono un universo, come quello dell’artigianato, caratterizzato da un’estrema parcellizzazione, ottenendo in pochi anni importanti risultati in termini di maggiore coesione sociale. Grazie al ruolo ricoperto e ad una presenza capillare con oltre 1.400 sportelli distribuiti su tutto il territorio nazionale, il Fondo ha potuto offrire il proprio contributo anche e soprattutto nei momenti di difficoltà che il Paese ha attraversato in questi dieci anni. Dagli eventi sismici che hanno funestato il Centro Italia, ai terribili due anni di pandemia causata dal Covid-19, che hanno visto San.Arti. impegnato in prima linea grazie ai 7 milioni di euro di prestazioni erogate per contrastarne gli effetti.