Si è tenuto il 13 giugno a Matera il terzo incontro sul tema “Idee e progetti per il PAIP”, organizzato dalla Associazione “ZFM – Zona Franca Matera”, nella propria sede in via Giardinelle 4/6.
Vi hanno preso parte, per la categoria libero-professionale dei Notai di Matera, Brunella Carriero e Nicola Grassano, referenti della proposta di aggiornamento e snellimento delle procedure di registrazione dell’insediamento imprenditoriale ed urbanistico nel PAIP; per quella degli ingegneri di Matera: Giuseppe Demetrio, Giuseppe Sicolo e Antonio Latorre; per il CNA Regionale di Basilicata, Leonardo Montemurro; per quella degli imprenditori: Cosimo Dell’Acqua, Angelo Tosto e Franceschino Santantonio. Fra gli ex amministratori pubblici, hanno preso parte Francesco Saverio Acito, già sindaco di Matera; Giovanni Carelli, già presidente della Provincia di Matera, nonché ex consigliere regionale di Basilicata; Maridemo Giammetta, nella doppia veste di funzionario bancario e già vice-sindaco di Matera; per i consiglieri di opposizione, attualmente in carica, al comune di Matera, hanno partecipato: Cinzia Scarciolla e Pasquale Doria, che hanno redatto il documento contenente il parere tecnico di rifiuto alla proposta di rivisitazione migliorativa, ed eventuale estensione della pianificazione urbanistica del Paip, espresso dalla rappresentante dell’ufficio legale della Città dei Sassi. Per quanto riguarda il mondo sindacale, hanno preso parte attiva Franco Schiuma, ex dipendente Anic di Pisticci, e sindacalista in pensione del sistema produttivo in Val Basento.
Animatori della serata, promossa dell’Associazione ‘ZFM’, sono stati i suoi componenti: Gaetano Liantonio, Giuseppe Di Lecce e Giampiero De Meo, nella doppia veste anche di membri del Comitato promotore di volontari della “ZES – Zona Economica Speciale Jonica in Basilicata”.
La ZFM ancora una volta ha svolto attività di cerniera tra il territorio ed il sistema economico locale, nel coinvolgere i protagonisti del tessuto imprenditoriale, amministrativo e libero-professionale del settore urbanistico pro PAIP di Matera. Nell’ambito del terzo appuntamento dal titolo “Idee e progetti per il Paip”, come già fatto nei precedenti due, ha ospitato amministratori, consiglieri comunali trasversalmente connotati, professionisti, imprenditori che hanno liberamente messo a disposizione le proprie competenze a favore del rilancio di una realtà imprenditoriale, che andrebbe rivalutata opportunamente. Le due Zone Paip, secondo questo percorso attuativo ipotizzato, andrebbero ripensate, urbanisticamente parlando, partendo da un dato oggettivo confortante: nel corso di 40 anni di vita imprenditoriale, tra alti e bassi, di micro, piccole e medie imprese, si sono insediate 285 imprese; esse hanno prodotto un valore per 760 milioni di euro di fatturato; sono stati generati circa 3.000 posti di lavoro (Fonte: dati INPS, rielaborati dalla pubblicazione contenente la ricerca sperimentale, dal titolo “Matera e Paip. Uno sviluppo ancora possibile?” Team-work sul campo, a 4 mani, condotto da Leonardo Montemurro Presidente CNA Regionale di Basilicata e da Giovanni Volpe, Consulente Direzionale, consegnato e presentato al pubblico il 31 Ottobre scorso). Dati che consolidano un formidabile patrimonio ultra-quarantennale che sorregge l’intera impalcatura economica, senza della quale, a nostro modesto avviso, il flusso economico e del corrispondente gettito fiscale manderebbero in default, in dissesto totale, le casse comunali, con relative conseguenze ad effetto domino su tutto il sistema economico produttivo di beni e servizi, insediatosi nel tempo, causandone la desertificazione imprenditoriale e di fatto bancaria, anche in aree diverse da quelle in prossimità della città caratterizzanti le due Zone PAIP.
Sono emerse le seguenti conclusioni: nelle precedenti 2 settimane, un piccolo gruppo di lavoro di esperti professionisti, presenti all’incontro di cui in questa nota si sono evidenziati gli aspetti principali, animati dalle incessanti sollecitazioni della Associazione ‘ZFM’ e dalle sue pluriennali iniziative promosse dai suoi componenti a favore della diffusione della cultura d’impresa, si è riunito, liberamente, per dare vita ad un tavolo preparatorio di proposte scritte, per le quali sono state chieste audizioni di confronto costruttivo, rimaste però inaccettate, sebbene corredate di documentate fonti normative di riferimento, a partire dal PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, volte a sollecitare un’azione di governo cittadino, che al momento sembra non accorgersi che il personale comunale risulta seriamente sprovvisto di risorse umane adeguatamente preparate e qualificate ad accogliere il linguaggio e le istanze del PNRR, oltre che smarrito e distratto da altro, caratterizzato da un assordante silenzio che accompagna l’intera giunta comunale, in questa circostanza.
Ma forti della propria determinazione, i componenti del gruppo di lavoro, animati ancora una volta dalle sollecitazioni della “ZFM”, con ogni probabilità ritorneranno a rilanciare una proposta ancor più aderente al mantenimento della originale destinazione d’uso del PAIP 1 e 2, che rimangono a vocazione, ‘ab origine’ di “PAIP – Piano Artigianale per l’Insediamento delle Attività Produttive”, che andrebbe solamente migliorato e, qualora ricorrano i presupposti essenziali, coperture finanziarie e ottimali e ben strutturati nuovi insediamenti produttivi eco-compatibili, meriterebbe d’essere ampliato/esteso ed adeguato al mutato fabbisogno imprenditoriale, cambiamento necessario, ma fino ad oggi rimasto nel dimenticatoio. Tutto ciò potrebbe accadere, tenendo presente soprattutto le concrete e ragionevoli ambizioni imprenditoriali, manifestate dai rappresentanti di categoria presenti all’incontro, volte a mantenere le prospettive di crescita armoniosa e nel contempo disciplinata da un piano regolatore ed attuatore, che sia privo di speculazioni urbanistiche sottese da un linguaggio tecnicistico comprensibile ai pochi, e correttamente aggiornato per necessità alle esigenze di sopravvivenza dell’intero tessuto economico del PAIP, cucito su misura del suo mutato fabbisogno, a ridosso della città di Matera, anch’essa urbanisticamente trasformata nel tempo.