“Il progetto Alexus – una leva per uscire dal sommerso: il dialogo sociale” – è stato presentato a Matera in un workshop dedicato nello specifico all’attività di contrasto al lavoro sommerso con focus sul settore agroalimentare. Insieme ad associazioni imprenditori ed istituzioni (Unione Europea e ANPAL), CGIL, CISL, UIL sono sostenitrici del progetto con 9 Federazioni: – Agroalimentare: FAI FLAI e UILA – Commercio, Turismo, Servizi: FILCAMS, FISASCAT E UILTUCS – Edilizia: FENEAL, FILCA E FILLEA.
Secondo i dati della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, l’incidenza dell’economia non osservata è molto alta nel Mezzogiorno (19,5% del valore aggiunto), vicina alla media nazionale nel Centro (14,8%) e inferiore nel Nord-est (12,7%) e nel Nord-ovest (12,1%). Ma non basta: le imprese che ricorrono al lavoro irregolare riducono il costo del lavoro di oltre il 50% mettendo spesso fuori mercato le aziende che operano nella legalità. E i lavoratori restano senza coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie per un’evasione contributiva che sfiora gli 11 miliardi
Partendo dalle esigenze di questi lavoratori e lavoratrici le tre organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative – CGIL, CISL e UIL – e le nove federazioni che afferiscono ai tre settori più colpiti dal lavoro irregolare: – FAI, FLAI e UILA per l’agroalimentare; – FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS per il commercio, turismo, servizi; – FENEAL, FILCA e FILLEA per l’edilizia intendono sostenere questo progetto unitario, di grande valenza sindacale e politica, che mira a promuovere migliori condizioni di lavoro e più occupazione regolare nei tre settori produttivi appena indicati, rafforzando un approccio unitario e intercategoriale di contrasto all’economia e al lavoro sommerso che rafforzi il dialogo sociale con i diversi stakeholders a livello territoriale, nazionale ed europeo. Gli obiettivi strategici che il progetto intende raggiungere sono quattro: 1) accrescere le competenze e le abilità dei dirigenti/quadri regionali e territoriali delle nove federazioni sulle tematiche chiave connesse al dialogo per potenziare un’azione unitaria di contrasto al lavoro sommerso e di promozione del lavoro regolare; 2) rafforzare la collaborazione con gli stakeholders istituzionali (Enti locali, ispettorati del lavoro, INAIL, etc.) e sociali (parti sociali, terzo settore, associazionismo etc.) e con i servizi pubblici ai diversi livelli; 3) favorire la sperimentazione di punti d’osservazione (“Osservatori”) territoriali e/o rafforzare quelli già esistenti, quali elementi di facilitazione del dialogo sociale sul tema del sommerso e della promozione del lavoro regolare; 4) rafforzare le sinergie tra sindacato nazionale ed europeo (CES) sui temi del lavoro irregolare, valorizzando la Piattaforma europea contro il lavoro sommerso. Il primo obiettivo rappresenta lo snodo strategico dell’intero progetto, ossia fornire conoscenze specialistiche e strumenti operativi ai livelli dirigenziali delle 9 federazioni sarà funzionale al raggiungimento degli altri obiettivi.