La scrittrice abruzzese Giorgia Tribuiani protagonista nel pomeriggio in vico Giambattista Bruno, al rione San Pardo di Matera per il penultimo appuntamento dellla settima edizione di Amabili Confini.
L’incontro è stato introdotto da Agnese Ferri, dell’associazione Amabili Confini, a seguire la conversazione tra la scrittrice ospite della rassegna e gli autori dei racconti scelti tra quelli pervenuti dalla macroarea che include i rioni San Giacomo, San Pardo, Granulari.
L’incontro si è concluso con la presentazione del romanzo Padri, di Giorgia Tribuiani. Racconto ai confini del reale che si addentra nelle dinamiche familiari per affrontare temi delicati che ne possono minare i rapporti. Hanno dialogato con l’autore Agnese Ferri e l’archeologa Isabella Marchetta. Le letture dei brani tratti dai testi selezionati e dal romanzo sono state affidate a Andrea Fontanarosa, Sara Ventrella e Christian Morando.
Giorgia Tribuiani è nata ad Alba Adriatica e vive a Pescara. Dopo la laurea in Editoria e giornalismo e un master in Marketing e comunicazione, ha collaborato con testate giornalistiche e agenzie di stampa e curato la comunicazione online per alcune multinazionali. Attualmente lavora come docente di Scrittura creativa presso la Bottega di narrazione, diretta da Giulio Mozzi. Ha esordito nel 2018 con il romanzo Guasti, edito da Voland. Con Fazi Editore, nel 2021 ha pubblicato Blu e nel 2022 Padri.
Padri. È un pomeriggio di primavera quando, con lo stesso corpo e la stessa età del giorno della propria morte, Diego Valli risorge. Si risveglia sul pianerottolo di quello che era stato il suo appartamento, tira fuori le chiavi, prova a infilarle nella serratura ma si trova faccia a faccia con il figlio Oscar, lasciato bambino e invecchiato ormai di oltre quarant’anni. Da qui, ha inizio una vicenda di riconciliazioni e distacchi, una storia intensa e sincera sul rapporto tra padri e figli e sulla necessità del perdono.
Una volta riconosciuto il padre, Oscar affronta il comprensibile straniamento aggrappandosi alle incombenze della quotidianità, mentre Clara, sua moglie, non crede al miracolo e si oppone all’idea di ospitare in casa uno sconosciuto. A complicare le cose, si aggiunge l’arrivo di Gaia, la figlia della coppia, che torna nella città natale per trascorrere le vacanze. Di nascosto dalla madre, che è spesso via per lavoro, Gaia finalmente ha l’occasione di conoscere suo nonno: un uomo profondo, amante della musica, più simile a lei di quanto sia mai stato suo padre. Oscar, al contrario, scoprirà aspetti di Diego che non pensava gli appartenessero.
Dopo il perturbante e vertiginoso Blu, Giorgia Tribuiani torna con un romanzo dalla prosa tesa e accattivante che si appunta su una storia a tre voci di rabbia e dolore, parole non dette e seconde occasioni. Una riflessione sulla famiglia dalla trama originale in bilico tra realtà e impossibile per un’autrice che, come poche, sa scavare nell’animo umano per far emergere il rimosso e stimolare la comprensione con uno stile personale notevole e a tratti sorprendente.
La fotogallery dell’incontro con la scrittrice Giorgia Tribuiani (foto www.SassiLive.it)