Principio Di Nanni (RLS Fiom Cgil del gruppo Riconquistiamo tutto della Basilicata): “Serve una rapida attenzione delle istituzioni e degli enti ispettivi in Fca-Stellantis del Sito di Melfi. No ai continui svantaggi e rischi per i lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
Nonostante i continui aumenti dei prezzi dei beni essenziali, causati dall’incremento dell’inflazione che stanno mettendo in ginocchio l’intera popolazione mondiale e l’Europa, con effetti ancora più evidenti in Italia, Fca/Stellantis continua a portare avanti il suo piano “ per piegare i lavoratori.
Infatti l’azienda ha proclamato per l’ennesima volta lo stop alla produzione dalle ore 14 di venerdì 17 giugno a sabato 25 giugno, a causa della carenza cronica delle forniture e della mancanza dei semiconduttori. In questo mese ciò era già accaduto con l’interruzione delle attività produttive dal 6 all’ 11 Giugno a Melfi.
Non si può più andare avanti così, giustificando questi continui fermi produttivi, andando sempre a scapito dei lavoratori facendo aumentare le difficoltà economiche anche a causa degli incrementi dei costi di trasporto in Italia, scaricando la spesa in maniera decisa sulla collettività che paga CIG e CDS mentre nel frattempo si pagano grosse somme mensili per mandarli in trasferta in tutta Europa, (infatti al momento si contano circa 250 addetti in trasferta, ma ne vogliono molti di più.
Come me molti lavoratori la ritengono una grossa contraddizione, anche perché lì, come accade attualmente in Italia dovrebbe esserci la carenza delle forniture necessarie per le attività produttive, invece, non si capisce il perché, ma si lavora di più.
Si parla sempre più frequentemente della transizione all’elettrico che cambierà totalmente le prospettive di questa azienda nel 2024 mentre da circa 2 anni Stellantis continua a fare utili e dividendi per gli azionisti, oltre a sempre più frequenti uscite volontarie incentivate e i tagli per le Pulizie che portano ad avere polveri, acqua ed olio a terra, con Un microclima fuori controllo,e soprattutto con l’aumento dei carichi di Lavoro “con le 3 diverse vetture su una sola Linea e le tante versioni” ecc… Da mesi va sempre peggio. (Nel frattempo, per ottimizzare i costi “e con l’avvallo dei firmatari” a breve metteranno alcuni metalmeccanici con il tagliaerba in mano (o con qualcosa di simile a fare i giardinieri) “uscendo completamente fuori dalle norme dei CCNL/CCSL”. Quali sono le reali intenzioni dell’Azienda.
Da informazioni acquisite le auto che vengono fatte nello stabilimento Fca di Melfi vengono vendute ad un costo superiore alle altre prodotte dai nostri competitor e anche del gruppo, (con un attesa di circa 4 – 6 mesi per la consegna al cliente) ma nonostante ciò si preferisce tagliare su tutti gli operatori di linea e sulle attrezzature di supporto, imponendo agli operai rimasti ritmi massacranti e pericolosi mentre gli altri vengono lasciati a casa.
Tutto il sindacato, la politica lucana e il Governo hanno il dovere di organizzarsi assieme per reagire presto a questa deriva padronale di stampo Francese/Psa, per tutelare i lavoratori prima che smantellino la quasi totalità del comparto automotive Italiano chiedendo più chiarezza a Tavares per immaginare un futuro migliore e più a lungo termine! E’ urgente ed indispensabile capire le vere intenzioni e trovare una soluzione, se non si farà presto molte di queste cose potrebbero coinvolgere tanti lavoratori e centinaia di comunità che verrebbero duramente colpite!!!
E’ necessario, perciò, aprire un dialogo vero con l’azienda coinvolgendo tutti per cercare di creare le migliori condizioni per i siti italiani e per i lavoratori, evitando ulteriori fermi produttivi e i tagli dei servizi come già avvenuto nel corso di questi anni.