Si è svolto nel pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Matera l’incontro pubblico promosso dal Presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera, d’intesa con il Tavolo Permanente della Valbasento, costituito dalle Istituzioni locali, dalle Associazioni datoriali, di categoria e sindacali, per fare il punto della situazione progettuale di rilancio e sviluppo dell’Area industriale della Val Basento ed in particolare lo stato dell’arte del progetto relativo alla piattaforma logistica intermodale e retro portuale della Zes Jonica – Basilicata.
L’incontro ha fatto registrare la presenza del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, dell’Assessore regionale alle attività produttive, Alessandro Galella e del Commissario della Zes Jonica Puglia e Basilicata, Floriana Gallucci.
Il Tavolo Permanente rilancio e sviluppo della valbasento è composto da Provincia di Matera, Comuni di Matera, Ferrandina, Pisticci, Pomarico, Miglionico, Grottole, Grassano, Salandra, Garaguso, Tricarico, Craco, Consorzio industriale di Matera, Cgil, Cisl, Uil di Matera, Confindustria, Confapi, CNA, CIA, Alleanze Cooperative, Confartigianato, Cofimi.
Di seguito il documento presentato in questo incontro.
Il Tavolo Permanete della Val Basento, costituito dalle Istituzioni, Associazioni datoriali, di categoria e sindacali, formalmente costituito dall’Assessore alle Attività Produttive, è finalizzato al rilancio e sviluppo della Zona industriale della Val Basento che:
● costituisce una delle storiche aree industriali della Basilicata in cui ancora oggi insistono insediamenti produttivi d’eccellenza nei settori della chimica, farmaceutica, meccanica, servizi e agroalimentare;
● nel corso degli ultimi decenni, la base produttiva in essa insediata ha conosciuto un significativo ridimensionamento, atteso che sono attualmente operanti oltre 40 imprese piccole, medie e grandi, per un totale di circa 1500 dipendenti;
● rientra tra le aree SIN e che tale situazione, ancora vigente, rappresenta un elemento di penalizzazione rispetto a qualunque iniziativa finalizzata al suo rilancio e sviluppo;
● per contro, dispone a tutt’oggi di asset consistenti, avuto riguardo sia ai livelli di infrastrutturazione, certamente da potenziare, sia per l’offerta di servizi in ambito energetico e ambientale;
● anche per la sua posizione e le tipologie di specializzazione produttive presenti, essa può e deve rappresentare un volano per il processo di ripartenza dell’intera economia della Basilicata;
● rientra, insieme ad altre aree produttive della Regione Basilicata, nel perimetro territoriale della Zona Economica Speciale Jonica (ZES);
Considerato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR):
● rappresenta un’opportunità storica e irripetibile per il Paese e in particolare anche per la Val Basento, perché essa ritorni a essere un’area industriale importante per lo sviluppo della Basilicata e del Mezzogiorno;
● riconosce il ruolo strategico delle ZES ai fini del rilancio dello sviluppo del Mezzogiorno, tant’è che declina all’interno della componente M5C3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – lo specifico obiettivo della “Riattivazione dello sviluppo economico attraverso il miglioramento delle infrastrutture di servizio delle aree ZES funzionali ad accrescere la competitività delle aziende presenti e l’attrattività degli investimenti”;
● prevede, all’interno della richiamata componente, Interventi per le Zone Economiche Speciali (ZES), con una dotazione di 630 Meuro, per il finanziamento di investimenti infrastrutturali finalizzati ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle Aree ZES con la rete nazionale dei Trasporti e, in particolare, con le reti Trans Europee (TEN.-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle Zes. Nello specifico, all’interno dei piani di sviluppo delle ZES sono previste diverse priorità infrastrutturali che intendono intervenire sulle principali necessità quali:
– collegamento “ultimo miglio” per realizzare efficaci collegamenti tra le aree industriali e la rete SNIT e TEN-T, principalmente ferroviari, che consentano ai distretti produttivi tempi e costi ridotti nella logistica;
– urbanizzazioni primarie nelle aree produttive, dotazioni infrastrutturali delle aree individuate e approvazione di altri strumenti di regolazione (piani regolatori comunali, piani paesistici regionali, ecc.);
– reti di trasporto resilienti ed efficienti con interventi locali mirati a rafforzare il livello di sicurezza relativamente all’accesso alle strutture principali (porti, aeroporti, aree produttive) e comunque secondo le regole dettate dalle vigenti normative tecniche (NTC18) e linee guida dedicate;
● prevede, inoltre, una specifica riforma (Riforma1) per il rafforzamento della Zone Economiche Speciali, finalizzata a semplificare il sistema della governance della ZES ,e a favorire i meccanismi in grado di garantire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi nonché a favorire l’insediamento di nuove imprese;
● la suddetta riforma è contenuta all’interno del D.L 31 maggio 2021 n. 77 che, all’art. 57, apporta delle modifiche alla disciplina delle ZES di cui al D.L. n.91/2017 e nello specifico:
✔ estende i poteri del Commissario Straordinario che assume, ad esempio, funzioni di stazioni appaltante;
✔ prevede che le Regioni adeguino la programmazione e riprogrammazione dei Fondi Strutturali al funzionamento e sviluppo delle ZES;
✔ dimezza i termini di cui all’art. 17-bis della legge n. 241/90 (silenzio assenso tra amministrazioni) per quanto riguarda i procedimenti in ambito ZES;
✔ specifica che i termini per il rilascio degli atti di assenso per l’avvio delle attività economiche o di investimenti di natura incrementale delle ZES sono perentori e che l’inutile decorso degli stessi comporta il rilascio in senso favorevole degli atti richiesti;
✔ agisce positivamente sugli interventi di natura fiscale, incrementando da 50 a 100 Meuro il massimale del credito d’imposta investimenti ZES;
✔ prevede un’estensione significativa del “Credito d’imposta ZES” anche agli immobili strumentali agli investimenti;
✔ introduce l’autorizzazione unica per i progetti inerenti alle attività economiche ovvero all’insediamento di attività industriali, produttive e logistiche all’interno delle ZES.
Pertanto, stanti le richiamate opportunità normative, procedurali e programmatiche e la presenza di un’offerta di servizi ad alto valore aggiunto, vi sono le condizioni di partenza affinché si apra una nuova stagione di sviluppo della Val Basento.
A tal fine le direttrici prioritarie sulle quali focalizzare l’azione convergente degli attori istituzionali e il sistema delle organizzazioni datoriali e sindacali riguardino i seguenti temi:
✔ INFRASTRUTTURE: occorre innanzitutto “avvicinare” la Val Basento ai mercati di sbocco e di fornitura per cui assume rilievo fondamentale il trasporto delle merci e delle materie prime su linea ferroviaria diretta dal porto di Taranto al centro intermodale di Ferrandina, per poi essere smistate nelle differenti aree produttive lucane. Allo stesso modo, i prodotti finiti ritornerebbero al porto di Taranto per raggiungere i mercati europei ed extraeuropei. In tal senso la predisposizione della piattaforma logistica ferroviaria integrata è una priorità assoluta per abbattere i costi di trasporto delle merci da parte delle aziende della Val Basento, in uno con la istituzione della zona franca doganale interclusa. Accanto al collegamento con il Porto di Taranto, inoltre, rivestono pari importanza per la Val Basento il completamento della Linea Ferroviaria Ferrandina – Matera, entro il 2026 e il suo ulteriore prolungamento verso l’Adriatico, la realizzazione di nuovi interventi di adeguamento della S.S.407 Basentana e, non da ultimo, il potenziamento infrastrutturale dell’Avio Superficie “Enrico Mattei”, da realizzare entro 24 mesi, che potrebbe entrare all’interno della rete degli aeroporti meridionali e fungere sia da ulteriore utility logistica a servizio della Zes, sia da canale di accesso all’offerta turistica della provincia di Matera;
✔ SERVIZI e UTILITIES: tali elementi rappresentano fattori di attrattiva degli investimenti e di competitività territoriale. Da questo punto di vista, va tenuto presente che la Val Basento rappresenta una delle zone produttive più infrastrutturate del Mezzogiorno, se non dell’intero Paese, e vanta la presenza in loco di una struttura di servizio per attivare le partnership atte a sviluppare e gestire infrastrutture tecnologiche di avanguardia;
✔ AMBIENTE: occorre accelerare la bonifica delle aree ricadenti nel Perimetro SIN, con la Regione Basilicata che si deve fare parte attiva per svincolate tutte le aree già bonificate e rispettare i termini relativi alle attività inserite nell’ “Accordo di programma per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nei Siti di Interesse Nazionale di Tito e Area Industriale della Val Basento”, sottoscritto da Ministero e Regione Basilicata;
✔ PIANO INDUSTRIALE INNOVATIVO DI RILANCIO: incardinato sui driver della transizione digitale ed ecologica, deve essere finalizzato ad attrarre investimenti produttivi nel solco della sostenibilità e dell’economia circolare, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, dalla chimica verde alla meccanica di precisione, dalla produzione industriale alimentare e agricola alla farmaceutica, dal tessile all’offerta di servizi tecnologici e ambientali. Inoltre, va recuperata e attualizzata la vocazione della Val Basento sotto il profilo energetico: sia realizzando uno specifico hub italiano per la produzione e lo stoccaggio dell’idrogeno (come parte di una più ampia Hydrogen Valley Appulo -Lucana), sia candidandosi a ospitare un centro di ricerca di eccellenza sui temi dell’energia e dell’ambiente;
✔ TRANSIZIONE ECOLOGICA E INDUSTRIA 4.0: nel prossimo futuro ogni investimento non potrà prescindere dalla Transizione Ecologica, compresi i progetti di Ricerca & Sviluppo e di Industria 4.0. L’aspetto ambientale, infatti, come dimostrato dalla creazione di un apposito ministero, deve essere al centro di ogni bando di finanziamento che riguardi la Val Basento;
La finalizzazione dell’auspicato percorso di rilancio della Val Basento sia prevalentemente correlata alla concludente implementazione del progetto strategico della ZES e che essa dipenderà, oltreché dall’efficacia del coordinamento interistituzionale dei vari soggetti pubblici coinvolti, anche dal positivo e reattivo apporto delle forze economiche e sociali, in rappresentanza del mondo delle imprese e del lavoro.
PROPOSTE E AZIONI OPERATIVE
A titolo esemplificativo, il TAVOLO PERMANENTE della VAL BASENTO propone le seguenti proposte e azioni operative:
1. FORMALIZZAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DI CONFRONTO TRA LA REGIONE BASILICATA , GLI ENTI E LE PARTI SOCIALI E DATORIALI
Le opportunità derivanti dal PNRR vincolano tutte le componenti politiche e sociali (Amministratori, Enti, Sindacati e Associazioni datoriali e di categoria) all’assunzione di responsabilità affinchè dal confronto costruttivo e di merito possano scaturire azioni adeguate e proficue per determinare un reale rilancio e sviluppo della storica ZONA INDUSTRIALE della VAL BASENTO.
Istituzione di un Tavolo di Confronto Permanente che risponda ad un approccio propositivo e contestualmente monitori la realizzazione di crono programmi e stap di avanzamento dei punti cardini condivisi.
2. ZONA ECONOMICA SPECIALE
a) Realizzazione della piattaforma logistica retroportuale e intermodale come previsto dal Piano di Sviluppo strategico della ZES Interregionale Jonica di Puglia e Basilicata quale infrastruttura fondamentale per favorire la commercializzazione dei prodotti manifatturieri e agro-alimentari della Basilicata verso il Porto di Taranto;
b) Adeguamento e integrazione del PROGETTO INTERMODALE, realizzato dall’Amministrazione provinciale di Matera e finanziato dalla Regione Basilicata con circa 8 milioni di euro;
c) Aggiornamento del Protocollo d’intesa tra la Regione Basilicata e l’Autorità del Porto di Taranto.
3. ZONA FRANCA DOGANALE
Realizzazione degli adempimenti burocratici e formali per il suo insediamento La Regione Basilicata ha deciso di istituire la Zona Franca Doganale (ZFD) di Ferrandina all’interno della ZES Ionica interregionale Puglia e Basilicata.
4. PROGETTI DI EFFICIENTAMENTO DEI SERVIZI ENERGETICI
Approvazione e inclusione nel bilancio annuale 2022 dei progetti:
a) potenziamento delle infrastrutture (cabine elettriche) necessarie per un adeguato approvvigionamento dell’energia elettrica da fornire alle aziende operanti nell’area;
b) collegamento del PIP di Garaguso, Calciano, Tricarico, Salandra alla Val Basento.
5. SISTEMA FERROVIARIO VAL BASENTO
I tratti già esistenti riguardano il collegamento:
a) Piattaforma logistica – Stazione di Ferrandina
Nel 2016, gli interventi previsti dalla Ferrovie dello Stato:
● Adeguamento della Stazione di Ferrandina per ricevere treni rivenienti dalla piattaforma logistica pari a 1,6 milioni;
● Piattaforma logistica – Stazione di Ferrandina Scalo pari a 3,2 km per una spesa stimata per 1 milione al chilometro;
● Rifacimento del tronco ferroviario e elettrificazione del tratto ferroviario.
Il costo complessivo previsto per la realizzazione dell’opera era pari a 7 milioni.
Rimasto irrisolta l’individuazione di un gestore.
b) Tecnoparco – Stazione di Pisticci
Si ritiene assolutamente necessario riqualificare lo Scalo Ferroviario di Pisticci Scalo nella parte relativa alle infrastrutture per il trasporto merci, al fine di servire il raccordo ferroviario a servizio dell’area industriale attrezzata di Pisticci, over hanno sede tra le altre grandi imprese multinazionali.
Tale raccordo ferroviario interno all’area industriale deve anch’esso essere ammodernato.
Esiste già un progetto redatto dal Consorzio di sviluppo industriale della provincia di Matera che venne a suo tempo finanziato con delibera CIPE, ma le opere non sono state realizzate.
6. NODO INTERMODALE
Il Centro intermodale di Ferrandina fu realizzato nei primi anni 60 per consentire l’insediamento delle grandi aziende del settore chimico-manifatturiero.
Il Centro intermodale di Ferrandina è posto in posizione strategica all’interno di un arco di infrastrutture che si estende dalla Puglia alla Campania e rappresenta l’elemento al servizio di ampi territori della fascia calabro-lucana, sia del versante tirrenico che ionico, oltre a svolgere un’utile funzione di retroterra per i nodi portuali di riferimento (Napoli, Salerno e Taranto).
a) Il nodo intermodale si sviluppa su un’area di 90.000 mq e si compone di un centro logistico di interscambio merci composto da:
● un capannone per magazzini di 3.000 mq posizionato sul binario di scarico vagoni;
● una rete ferroviaria interna di 2,3 km interconnessa alla rete ferroviaria nazionale;
● un’area di 20.000 mq destinata allo stoccaggio e deposito containe
● un edificio per uffici logistici di 720 mq;
● una rete viaria interna;
● un’officina per manutenzione container posizionata in adiacenza dei parcheggi degli automezzi;
● una cabina per la trasformazione dell’energia;
● un impianto di illuminazione di 24 proiettori.
b) Ripristino della struttura intermodale (strutture elettriche, impianti nei pre-fabbricati) pari a 1,5 milioni;
7. SITI DI INTERESSA NAZIONALE (SIN)
I Siti d’interesse nazionale, ai fini della bonifica, sono individuati in relazione alle caratteristiche del sito, alla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico.
Il Sito di interesse nazionale dell’Area industriale della Val Basento comprende comuni della Provincia di Matera: Grottole, Salandra, Miglionico, Pomarico, Ferrandina e Pisticci ed ha una estensione di circa 3.300 ettari a terra e comprende parte dell’asta fluviale del fiume Basento.
S.I.N. Tito e Val Basento
In data 19 giugno 2013 è stato stipulato tra MISE, MATTM e Regione Basilicata l’APQ “CBMT Bonifiche Siti Inquinati interesse Nazionale (SIN) Tito e Valbasento” finanziato con Delibera CIPE 87/2012, che prevede la realizzazione di diversi interventi di caratterizzazione e/o bonifica nelle aree di Tito e Valbasento per un impegno finanziario pari a complessivi 46 MLN €, pressoché equi ripartiti tra i due SIN.
Il MISE svolge l’Alta Vigilanza e garantisce l’erogazione delle risorse, il MATTM è autorità procedente nei SIN e garantisce lo svolgimento delle istruttorie tecniche per l’approvazione degli interventi previsti dall’Accordo, la Regione Basilicata ha il ruolo di soggetto attuatore e garantisce l’esecuzione degli interventi previsti dall’Accordo.
Stato dell’arte:
● Analisi di rischio da parte del Ministero dell’Ambiente;
● La Regione Basilicata ha avanzato la richiesta di svincolo delle Aree interessate
● Il Ministero ha richiesto ulteriori chiarimenti.
8. AVIOSUPERFICIE ENRICO MATTEI
L’idea è di potenziare l’aviosuperficie realizzata in Valbasento 50 anni fa dal fondatore dell’Eni Enrico Mattei, in un moderno scalo in grado di dare ulteriore slancio al settore industriale e a quello turistico della Basilicata.
Nel 2007 è stata costituita la società Lucana Fly Srl, con la sottoscrizione di una quota di partecipazione pari al 90,45%. Quote di minoranza della società sono detenute anche dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Matera.
Nella società è consentito l’ingresso di nuovi partner sia pubblici che privati con un capitale massimo del 30%. Nel corso del 2006 la Regione Basilicata ha stipulato con il ministero dell’Economia un contratto di programma quadro che comprende anche il finanziamento del potenziamento della Pista Mattei.
L’intervento previsto ammonta ad 8 milioni di euro e consentirà la realizzazione degli interventi di ammodernamento e potenziamento dell’avio-superficie. I lavori di adeguamento in via di ultimazione, prevedono l’allungamento della pista di decollo e atterraggio a 1600 metri, la costruzione degli hangar, della torre di controllo e delle attrezzature per l’utilizzo notturno degli impianti.
Al termine dei lavori, la Regione Basilicata ha intenzione di procedere all’ulteriore allungamento della pista a 1800 metri, cosa che consentirà l’atterraggio di velivoli di grosse dimensioni utilizzati dai principali tour operator turistici e dalle compagnie low cost.
Interventi già realizzati:
● Il progetto di adeguamento è rimasto invariato.
● Il piano di caratterizzazione è stato realizzato.
● Adeguamento dei piani regolatori di Pomarico e Pisticci.
Interventi da realizzare:
● Spostare le vasche di raccolta acque reflue;
● Sistemare la strumentazioni di volo già acquistata;
● Spostare la strada per Pomarico.