Nelle primissime ore della giornata, una ragazza di 32 anni ospitata presso la comunita’ di recupero “Fratello sole” di Irsina a seguito di incomprensioni sorte con il personale della suddetta comunita’, si è allontanata facendo perdere le sue tracce in forte stato confusionale. L’intervento dei Cararabinieri, richiesto dalla ragazza con una chiamata al 112 le ha permesso di salvarle la vita
Data la peculiarita’ della zona, ove insistono cavalcavia, anfratti e dirupi, immediata e’ scattato il dispositivo di ricerca e soccorso da parte degli uomini del comando stazione carabinieri di Irsina.
Nel frattempo, l’operatore della centrale operativa presso cui era giunta la telefonata, abilmente la tratteneva al telefono al fine di mantenere un costante contatto fino al suo rintraccio.
Effettivamente, alle ore 11.oo circa, la ragazza veniva rintracciata su di un cavalcavia della ss 655 “bradanica”. la donna, alla vista dei militari, e’ dapprima apparsa tranquilla ed ha cominciato a colloquiare con gli stessi che le chiedevano chiarimenti per il gesto. all’improvviso, pero’, quando i militari le hanno chiesto di farsi riaccompagnare nella struttura, la giovane donna, con un fulmineo tentativo, ha scavalcato il “guard rail” minacciando, come effettivamente stava facendo, di lanciarsi nel vuoto, visto che si trovava su di un cavalcavia alto una decina di metri che attraversa la ss bradanica (km 119+50 circa).
Fortunatamente i militari intervenuti, prevedendo l’insano gesto, si erano predisposti in maniera tale da bloccare immediatamente qualsivoglia tentativo insano, ed, effettivamente, riuscivano, non senza sprezzo del pericolo, a trattenere la donna che oramai pendeva praticamente nel vuoto: la cosa era estremamente ardua oltre che per il peso della donna, anche per la pioggia, che in quiel monento insisteva copiosa sulla zona e, inoltre, per il fatto che il terreno si prevcesentava particolarmente accidentato.
Comunque, in ogni caso, la ragazza veniva tratta in salvo sebbene i due militari intervenuti, nel trattenerla, si procuravano alcune escoriazioni agli arti superiori.
Ricondotta nelle comunita’ di recupero, veniva affidata al personale medico di quella struttura praticamente incolume, sebbene ancora scossa e infreddolita.