Summa (Cgil Basilicata): “Tutela dell’ambiente e della salute dei lucani relegata a una mera attività marginale. Svilito del tutto il ruolo dell’Arpab ancora privo di una guida”. Di seguito la nota integarle.
“La tutela dell’ambiente e della salute dei lucani dovrebbe essere la prima delle priorità dell’agenda politica regionale, invece, ne è diventata un tema marginale e del tutto secondario di questo governo regionale. Quanto sta accadendo all’Arpab ha dell’incredibile. L’Ente è ormai allo sbando. Dopo le dimissioni, a marzo, dell’ex direttore generale Antonio Tisci, a giugno sono decaduti anche i termini per il facente funzioni. Oggi l’Arpab è in una situazione di stallo, senza potere decisionale e autorizzativo”. Lo afferma in una nota il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Un Ente di controllo, di fondamentale importanza, senza una direzione terza che possa assumere decisioni – prosegue Summa – mette a serio rischio la salute dei cittadini e la tutela ambientale del territorio. La mission dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata è quella del monitoraggio e del controllo dei fattori di rischio per la protezione dell’ambiente. In una regione come la nostra, in cui si svolgono le attività più impattanti dal punto di vista ambientale, ci saremo aspettati dal Governo regionale che si focalizzasse, prioritariamente, proprio l’attenzione sul potenziamento delle funzioni di un Ente così importante.
Ci si aspettava un’agenzia forte, autonoma e terza rispetto alla politica – replica il segretario – un’agenzia che fosse dotata non solo di una direzione generale e di una scientifica, ma anche di personale e strumenti per poter operare con l’obiettivo di tutelare la salute dei lucani. Invece, a oggi, continuiamo ad assistere allo svilimento del principale Ente strumentale della Regione, che risulta indebolito nell’assolvimento delle funzioni di controllo dei fattori fisici, chimici e biologici che caratterizzano l’ambiente nelle sue diverse componenti: aria, acqua, suolo. Funzioni, queste, fondamentali, affinché le attività estrattive prima ed anche quelle industriali, operino nel nostro territorio nel rispetto della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Invece, questo “Governo del cambiamento” come si è autodefinito, forse, involontariamente, sembrerebbe più orientato a lasciare mano libera a chi estrae petrolio e gas. Con tutte le conseguenze legate ad eventuali e possibili danni ambientali come già abbiamo assistito negli anni precedenti. Nella nostra regione il tema dei controlli ambientali sembrerebbe essere stato relegato ad una mera attività marginale e la mancata nomina del direttore generale dell’ARPAB ne è una evidente prova.
E la situazione peggiora, perché l’Agenzia, già senza direttore generale e priva di un direttore tecnico-scientifico, viene svuotata anche del personale, “dirottato” negli uffici regionali, perché questo Governo non è stato in grado di ristrutturare la macchina della pubblica amministrazione.
Stiamo assistendo a una lenta agonia dell’Arpab – conclude Summa – altro che gas gratis ai cittadini. Il rischio è che senza controlli e l’attività di tutela ambientale, i lucani ricevano, gratuitamente, solo i malanni. È necessaria quanto prima la nomina del direttore generale. È un atto doveroso nel rispetto della salute della comunità lucana e del suo territorio”.