Business logistica (indotto Stellantis Melfi) dichiara messa in liquidazione, Fiom Cgil: “53 lavoratori mollati dalla propria azienda, il loro futuro messo a rischio da un giorno all’altro”. Di seguito la nota integrale.
Oggi in Confindustria si è consumato un ulteriore atto che conferma le preoccupazioni sulla tenuta occupazionale per l’area industriale di Melfi, così come da tempo la Fiom CGIL sta denunciando. L’azienda Business logistica dell’indotto Stellantis di Melfi ha dichiarato crisi aziendale mettendo a rischio 53 lavoratori.
L’azienda, in sub appalto della Sit Rail, ha dichiarato di non essere nelle condizioni di proseguire con l’attività lavorativa in quanto non ci sono visibilità e prospettive future nell’ambito del settore automotive, pertanto ha dichiarato la messa in liquidazione.
La Fiom CGIL Basilicata, rappresentata dalla segretaria Giorgia Calamita, ha rivendicato “un confronto urgente con l’azienda committente per mettere in sicurezza i 53 lavoratori e garantire loro la continuità lavorativa”, che si effettuerà in sede Confindustria il giorno 14 luglio.
“Alla luce di quanto è accaduto oggi – afferma Calamita – rivendichiamo un confronto con Stellantis già richiesto anche al tavolo regionale dell’auto, ma ancora inevaso. Il silenzio sulle concrete criticità occupazionale dell’area industriale non è più tollerabile, non più rinviabile il confronto sindacale, non c’è più tempo. La Fiom ribadisce in modo chiaro la necessità di confermare concretamente l’accordo del 25 giugno 2021 che prevede la transizione energetica con 4 nuovi modelli elettrici a fronte di una garanzia occupazionale e salariale per tutta l’area industriale e lo farà anche il 20 luglio in occasione del tavolo ministeriale. È necessario che tutti i soggetti al tavolo, a partire dalla Regione, rivendichino maggiori informazioni e chiarezza sulle gare di appalto per tutta la filiera produttiva della componentistica.
La Fiom CGIL – conclude Calamita – metterà in campo tutte le iniziative necessarie con la partecipazione attiva dei lavoratori per non perdere nessun posto di lavoro a Melfi”.