Il presidente dell’associazione materana Amici del cuore, Paolo Loiodice, in una nota lancia l’allarme per la possibile chiusura dell’ambulatorio di cardiologia sociale attualmente ospitato nella casa di riposo Brancaccio, a seguito della richiesta di liberare i locali a partire dal prossimo mese di settembre. Ricordiamo che l’ambulatorio dal 2017 ad oggi ha visitato circa 6 mila utenti di Matera e della provincia.
Di conseguenza poichè il Comune di Matera non intende rinnovare la delibera per la manutenzione dei defibrillatori allocali in diversi luoghi della città nei prossimi giorni l’associazione provvederà alla rimozione degli stessi.
Di seguito la nota integrale.
L’Associazione Materana Amici del Cuore, attualmente ospite della R.S.A. “Brancaccio”, a partire dal mese di settembre 2022 sarà costretta ad abbandonare i locali dove opera a causa di una impellente richiesta di liberare gli spazi, attualmente sede della nostra associazione, da parte della Cooperativa Il Sicomoro, gestore dei locali. Il trasferimento in altra sede necessiterà di un anno e mezzo circa per le diverse autorizzazioni necessarie per riaccreditare in altra ubicazione il nostro ambulatorio di cardiologia sociale. Per le nostre attività necessitiamo di spazi idonei che rispettino contestualmente i parametri imposti dalla normativa sanitaria.
La richiesta di liberare i locali rischia di comportare la cessazione delle attività, in particolare quelle ambulatoriali con conseguente disagio per tutta la comunità cittadina che, in questi anni, ha beneficiato delle attività gratuite e volontarie dell’Associazione.
Ulteriore nota dolente è che, non avendo ad oggi ottenuto il rinnovo del Protocollo “Matera cardiosicura”, così come previsto dalla Delibera di Giunta n. 00147-2017, non potendone sopportare i relativi costi, ci vedremo costretti a rimuovere, nostro malgrado, la rete dei defibrillatori installati nella nostra città.
L’amministrazione comunale, nella persona del Sindaco Domenico Bennardi, sta mostrando sensibilità e ascolto alle nostre esigenze, soprattutto per ciò che riguarda la ricerca di una nuova sede. Auspichiamo quindi che egli vorrà sostenere, fino in fondo, un patrimonio sociale di tale portata, una esperienza venticinquennale di volontariato, un servizio gratuito alla comunità cittadina che versa in un sempre più pregnante disagio sociale. E che quindi si riesca a trovare una soluzione idonea in grado di garantire la naturale prosecuzione delle attività dell’Associazione.
Se, malauguratamente, non dovesse andare a buon fine la nostra legittima richiesta di locali idonei allo svolgimento delle attività, specificamente quelle ambulatoriali, dovremo prendere l’amara decisione di chiudere l’esperienza degli Amici del Cuore di Matera, nonostante il suo valore dato da oltre 25 anni di volontariato a favore dei più deboli.