La Rsu Uil Fpl dell’ IRCCS-CROB esprime soddisfazione per il consiglio comunale di Rionero tenutosi il 1 luglio 2022 per discutere del futuro dell’IRCCS CROB, incontro fortemente voluto e richiesto in più occasioni.
Spunti di riflessione e suggerimenti sono scaturiti in seguito a tale incontro ben apprezzato dal Personale Sanitario che spera in un concreto e celere rilancio dell’ Istituto.
Molti i suggerimenti e le proposte scaturite dal confronto sia con i Dirigenti Medici che con i Professionisti Sanitari essendo coloro i quali si confrontano ogni giorno e da tempo con le criticità organizzative, dovute in primis alla carenza di personale, che sono state oggetto di discussione del consiglio comunale.
Dal dibattito è scaturito che l’ IRCCS-CROB ha un grande potenziale di crescita la cui realizzazione dipende soltanto dalla volontà politica di collocare tale Struttura, con l’ approvazione prossima del nuovo Piano Sanitario Regionale, nel ruolo già definito ma mai attuato: Hub della Rete Oncologica di Basilicata.
Preme sottolineare che,visto lo stress del lungo periodo di carenza di personale e il periodo estivo ormai in corso, va affrontata nell’ immediatonon solo la carenza di professionisti sanitari in parte rientrata grazie ad avvisi pubblici a tempo determinato, comandi, trasferimenti, convenzioni con altri ospedali regionali e delle regioni limitrofe, non solo il raddoppiamento necessario del numero di Ricercatori, ma necessariamente la carenza di personale medico, indispensabile in un Istituto Sanitario, che resta un problema grave e prioritario perché si rischia a breve di non poter più assicurare l’ assistenza idonea al paziente onco-ematologico per la carenza di operatori sanitari.
Ematologia, Oncologia e Ginecologia in primis, ma anche le altre U.O. sono reparti con carenza cronica di dirigenza medica.
Il personale sotto stress da tempo ormai, continua ad operare scrupolosamente per coscienza nei confronti dei pazienti.
L’ esigenza di raddoppiare il numero dei ricercatori non è esaustiva se non si trovano nell’ immediato delle soluzioni in grado di garantire la gestione delle U.O. che allo stato attuale è garantita dal sacrificio degli operatori sanitari ormai esausti .
Sicuramente la carenza di medici è un problema nazionale ma le Istituzioni Regionali e Territoriali, come è emerso dalla seduta del consiglio comunale in cui l’ Assessore alla Sanità ha mostrato massima disponibilità, in sinergia con la Direzione Strategica dell’ IRCCS- CROB,con le parti Sindacali e con tutti i protagonisti quali Dirigenti Medici e Professionisti Sanitari, sapranno trovare soluzioni riguardo l’ attrattività del nostro nosocomio che a volte, come abbiamo constatato è penalizzata anche dalla posizione geografica del territorio. La carenza dei medici sfavorisce le sedi periferiche che verranno considerate solo quando le sedi centrali saranno sature.
E’ dunque anche una questione numerica e geografica e pertanto la Regione Basilicata non solo dovrà necessariamente trovare la giusta collocazione dell’ IRCCS-CROB rispetto all’ Università di Basilicata in occasione dell’ istituzione della nuova Facoltà di Medicina, ma dovrà in tempi celeri ristabilire lo scopo dell’ IRCCS-CROB per perseguirne gli obbiettivi.
Occorre creare una rete onco-ematologica regionale e pianificare alla luce della stessa i ruoli dei vari presidi ospedalieri considerando l’ IRCCS- CROB il punto di riferimento per il Laboratorio di Ricerca.
Essendo la Basilicata una regione ormai fantasma,bisogna coordinare i presidi ospedalieri esistenti sul territorio( che con la pandemia hanno drasticamente peggiorato la qualità assistenziale per ovvie ragioni)puntando alla ridistribuzione delle competenze sul territorio e alla collaborazione tra i vari presidi.
Da tempo ormai per evitare il collasso dell’ ospedale garantendo il migliore livello di assistenza ad ora possibile e la continuità delle normali attività di tutte le U.O. il tutto è stato programmato con le stesse forze attualmente disponibili.La Regione dovrà conseguentemente considerare finalmente l’ immenso sforzo che tutti gli operatori sanitari hanno effettuato riconoscendolo oggettivamente con adeguati compensi come accade in tutti i presidi ospedalieri.