In una nota la Cisl Medici Basilicata esprime indignazione e manifesta piena solidarietà al medico aggredito nei giorni scorsi dal familiare di una paziente ricoverata all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Secondo il sindacato “si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che si consuma ai danni di professionisti sanitari durante l’espletamento delle proprie funzioni. Le aggressioni e gli atti di violenza nei confronti di operatori sanitari rappresentano un fenomeno in crescita che, oltre a deteriorare le condizioni di lavoro e la qualità della sicurezza delle cure, risulta un vero e proprio rischio lavorativo da contrastare con specifiche misure di prevenzione. Qualunque siano le motivazioni e i fattori di rischio, è fondamentale aver chiaro che la violenza ha un’eziologia multi-fattoriale, determinata non solo dalle caratteristiche personali dell’aggressore e della vittima, ma da molteplici fattori culturali, organizzativi, situazionali e sociali”.
Per la Cisl Medici “il ripetersi di tali eventi impone il bisogno di interventi concreti, andando oltre alla rituale esecrazione e condanna di ogni singolo episodio”. Va in tal senso la proposta lanciata dalla federazione di costituire un osservatorio regionale sul problema della violenza contro gli operatori sanitari “con lo scopo di monitorare le segnalazioni di atti di violenza e il livello di attuazione delle misure di prevenzione e contrasto”.
La Cisl Medici ricorda che “il ministero della Salute riconosce la violenza su operatore come evento sentinella e ciascun evento va trattato secondo questa natura, con un’analisi accurata che deve condurre ad una chiara identificazione dei fattori di rischio e alla conseguente implementazione di azioni preventive. Siamo certi che la direzione aziendale dell’Asm si attiverà in tal senso e metterà in atto ogni misura utile a tutela del proprio dipendente aggredito e dell’evidente interesse aziendale leso in quanto la struttura, in un periodo di grave criticità di personale, è stata privata di una risorsa umana cui è stata riconosciuta una prognosi di sette giorni”.