Oltre 2 ore in compagnia del numero uno dell’intrattenimento. La cifra artistica di Fiorello certificata anche a Matera, nel suggestivo scenario della Cava del Sole David Sassoli di Matera con un doppio sold out per “Fiorello presenta Fiorello”, proposto nelle serate materane di lunedì 11 e martedì 12 luglio.
Rosario, arrivato domenica pomeriggio a Matera con la moglie Susanna per poi scoprire da turista lunedì mattina i Sassi di Matera il doppio appuntamento di Matera ha confermato ancora una volta di essere il più bravo di tutti in un ruolo che pochi possono interpretare in Italia e nel mondo, quello del “one man show”.
Rosario Fiorello, siciliano di Augusta, è uno dei tanti fenomeni scoperti e lanciati dal talent scout Claudio Cecchetto.
Fu proprio il fondatore di Radio Deejay a notare il suo potenziale artistico in un villaggio turistico.
La proposta di trasferirsi a Milano per lavorare a Radio Deejay è stata fondamentale per dare il via a quella che si è rivelata una luminosa carriera artistica e la “palestra” in radio, nella radio più amata d’Italia, radio Deejay, è stata fondamentale per diventare “Fiorello”. Si proprio quel Fiorello che a Radio Deejay, nella Milano da bere, era entrato con gli infradito e i capelli lunghi e non sapeva come funzionava un blocchetto di assegni, tanto da chiedere un giorno ad Amadeus di prestargli un “foglietto” di quel blocchetto, con la garanzia che lo avrebbe restituito…
Memorabili le gags di Fiorello alias “Tano” con Albertino alias “Turi Pisciapere” e Mario Fargetta alias “Pierino”, i tre conduttori di una fantomatica Radio Rosalia Network che si collegava con Radio Deejay Network nello storico programma “W Radio Deejay” in onda dalle 13 alle 14 all’inizio degli anni Novanta.
Fiorello dopo aver sorpreso tutti con l’ingresso trionfale del suo clone, quel re del karaoke con tanto di codino e giacca color arancio, per rivivere subito le emozioni che quel programma di Italia Uno ha regalato a milioni di persone pronte a cantare in piazza con un giovane ma già mitico personaggio televisivo ironizza subito sulle notizie di attualità (il divorzio tra Ilary Blasi e Francesco Totti, la reunion di Paola e Chiara, gli incendi, il ritorno del Covid).
Quindi la prima sorpresa, con i titoli di coda che scorrono sul maxischermo, come se lo spettacolo fosse già finito.
Fiorello parte subito spiazzando la platea, con i saluti finali perché con tutti gli anziani presenti sembra di recitare ad una RSA…
Poi gioca alla sua maniera il ruolo del boomer, o diversamente giovane per attraversare tutti i generi musicali con il suo stile inconfondibile: dallo swing al pop rock, dalla dance alla trap, con tanto di autotune, con la complicità del maestro Enrico Cremonesi e della sua band composta da Carmelo Isgrò al basso, Antonello Coradduzza alla chitarra e Massimo Pacciani alla batteria.Lo spettacolo multimediale di Fiorello consente attraverso un maxischermo di scoprire un altro clone, quello di Fiorello trasformato in Achille Lauro. Ma non è stato un vero affare perché il clone non ricorda i testi delle canzoni. In soccorso arriva un Fiorello in versione Sfera e basta che canta I giardini di marzo di Lucio Battisti, ovviamente con l’autotune.
Quindi tocca a Fiorello svelare il doppio senso inserito dagli autori nelle canzoni di Gino Paoli (Il cielo in una stanza è dedicato ad un orgasmo con una prostituta) o di Grande Grande Grande che doveva cantare Ornella Vanoni ma che poi in realtà è stata affidata a Mina perché la mamma della Vanoni aveva scoperto le allusioni all’organo genitale maschile con l’aggettivo ripetuto tre volte nel titolo. Fiorello oggi è un boomber ma in sala ci sono anche ragazzini: è a loro che si rivolge per un monologo in cui dispensa consigli alle nuove generazioni che saranno i vecchi di domani.
Musica e teatro in uno spettacolo nel quale Fiorello è sempre Fiorello, l’artista che deve improvvisare sempre e comunque. Questa volta le “vittime” sono alcuni spettatori, Arcangelo, Francesco e Vitantonio Lombardo, lo chef stellato che ha conosciuto domenica sera al suo ristorante nei Sassi di Matera in occasione di una cena speciale con la moglie Susanna.
Ecco quindi all’improvviso “ giardini di marzo di Battisti con autotune in versione trap; canta Blanco, ma la sua Figli di puttana intonata come se la cantasse Modugno fa tutto un altro effetto; strepitoso il mash-up tra Edoardo Vianello e Ghali: l’Alligalli diventa AlliGhali, un mix tra I Watussi e Cara Italia.
Fiorello tra battute e gags improvvisate fa battere anche il cuore con l’omaggio ad una stella della musica italiana che ci ha lasciati e che ha ispirato numerosi artisti italiani: Raffaella Carrà.
Quindi ripercorre gli anni della sua adolescenza e il suo bellissimo rapporto instaurato con Padre Lofaro nella parrocchia del suo paese. E regala al pubblico una versione inedita del Padre Nostro in cui interpreta Tiziano Ferro.
Antesignano degli influencer, Fiorello si presenta in versione TikToker e incorniciato da uno smartphone gigante, fa un blob che è la sintesi perfetta dell’artista eterno Peter Pan che si evolve, cambia, si perfeziona ma ad invecchiare non ci pensa proprio.
Nella parte finale anche la celebrazione degli anni Sessanta con l’omaggio a Elvis Presley. E così Fiorello si trasforma in Elvis per interpretare nel suo stile rock inconfondibile “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni.
Fiorello sul palco esorcizza gli anni che passano, oggi sono 62, e quel suo essere ormai un artista agé o, peggio, maturo come quelle banane che mamma Sara gli faceva mangiare prima delle altre (e nel frattempo diventavano marroni pure quelle). Gli aneddoti personali, su tutti quelli sull’adolescenza delle figlie, sono hit del repertorio nelle quali tutti si possono identificare.
Per il gran finale un medley con i grandi successi dance anni Novanta. Perchè il successo di Fiorello è cominciato proprio a Radio Deejay (con il programma pomeridiano Deejay Time che ha portato la discoteca in radio e la radio in discoteca) e nella quale è cresciuto in compagnia di Jovanotti, Amadeus, Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso. I ragazzi di via Massena. Per due sere Matera ha potuto ammirare dal vivo proprio uno di quei ragazzi di via Massena. E Fiorello ha onorato la città dei Sassi non solo con riferimenti alla scelta di girare a Matera l’ultimo film di James Bond ma anche inserendo alcune battute in dialetto materano durante il suo show. Fiorello che esclama “Sorta maj!” o che immagina una versione materana del noto profumo francese Chanel numero 5, che diventa “Canèl ciung!” per rispondere allo spot del profumo italiano Rocco Barocco reclamizzato con l’accento inglese. E come dimenticare il cazzomarro, una specialità della nostra cucina o l’albergo diffuso in cui è stato ospitato? Fiorello si è confermato il numero uno anche per questo.
Michele Capolupo
IL VIDEO DELL’ARRIVO DI FIORELLO ALLA CAVA DEL SOLE DAVID SASSOLI DI MATERA
IL VIDEO DEL FINALE DELLO SPETTACOLO DI FIORELLO A MATERA
La fotogallery dello spettacolo “Fiorello presenta Fiorello” alla Cava del Sole David Sassoli di Matera, della foto al ristorante Vitantonio Lombardo con lo chef Vitantonio Lombardo, Fiorello e sua moglie Susanna e Fiorello nei Sassi di Matera con la guida turistica Nicola Taddonio (foto www.SassiLive.it)