Consigliere Doria (Matera Civica): “Serra alla Cava del Sole di Matera, che fare? Per il riutilizzo urge una accurata verifica strutturale”. Di seguito la nota integrale.
La parte coperta della Cava del Sole, la serra, allo stato attuale, è l’unico luogo coperto che in città può ospitare più di mille persone. Va subito specificato che il suo è un destino segnato, praticamente già deciso quando di discuteva ancora a livello di progettazione. È una serra provvisoria, realizzata per una ragione unica nel suo genere, Matera capitale della cultura 2019, quindi, per essere smantellata da contratto entro il prossimo mese di agosto, in quanto realizzata in un’area protetta, il Parco della Murgia. Per questa ragione, la sua costruzione è avvenuta adottando, non a caso, soluzioni tecniche tali da consentire un agevole smontaggio dell’intera costruzione.
In mancanza di altri contenitori, si pensi al Cine-Teatro Duni, si è iniziato a discutere di una possibile proroga, di un anno, in attesa di tempi migliori, senza dimenticare tutto ciò che in quel sito avrebbe dovuto essere provvisorio, e tale deve rimanere. Argomento che, come Matera Civica, abbiamo già comunicato con una nota dello scorso 30 maggio, non ultima la proroga.
Se dovesse passare questo ragionamento si dovrebbe procedere rapidamente a una accurata verifica strutturale. Da una ricognizione sul posto, unitamente a tecnici esperti della materia, è apparso con tutta evidenza un cedimento del telaio.
Va rinforzato perché le travi si stanno “imbarcando”, ovvero, presentano la tendenza a incurvarsi più o meno profondamente. È un fenomeno che si acuisce a carico dei tessuti lignei più sensibili alle variazioni climatiche, ovvero notevoli escursioni termiche tra alte e basse temperature, nonché intensi tassi di umidità ambientale. L’entità di tali fenomeni dipende anche dalla qualità del legno e dalla modalità di taglio delle tavole, ed essenzialmente dal grado di loro stagionatura. Inoltre i pilastri tralicciati sembrano deformati a carico di punta. Questione da considerare complessivamente, dunque, a livello di staticità.
Ma, in breve, ecco i passaggi che hanno reso possibile la realizzazione di questa struttura. L’allestimento della Cava del Sole “per lo svolgimento di attività performative e artistiche”, del valore complessivo di 5 milioni di euro sul Programma Complementare al PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, venne approvato con l’indicazione che le spese potranno essere sostenute fino al 31 dicembre del 2023, data entro la quale si dovrà rendicontare il PON al MIBACT, oggi MIC.
Con apposito disciplinare l’intervento venne successivamente girato alla Fondazione. Il comodato d’uso gratuito prevede l’utilizzo del manufatto da parte della Fondazione fino al 31 dicembre del 2022, data di cessazione della Fondazione stessa e, come stabilito, entro tale data il manufatto dovrà essere smontato e rimontato dove il Comune intenderà maturare una scelta, si spera, a favore delle periferie, abbastanza trascurate in città.
Per la cronaca, intanto, sono stati spesi anche 647.038,51 euro per alcuni lavori propedeutici, tipo infrastrutture-luce, acqua ecc.- e li ha curati la ditta Costruzioni Favullo Srl. Lo studio Ega, invece, si è aggiudicato la gara per l’allestimento per una durata di 48 mesi ed ha ottenuto un contributo a fondo perduto pari a 2 .953.216,98 euro oltre IVA. Le rimanenti risorse, circa 1 milione di euro, come anticipato, servono per smontare e rimontare il manufatto altrove. Il contratto tra Fondazione e studio EGA scade il 30 Agosto 2022.