La salute dei lavoratori, la loro sicurezza e le condizioni con cui realizzano il proprio “lavoro” sono al centro della proposta di legge presentata questa mattina dal capogruppo Lega in Regione Basilicata Pasquale Cariello.
Salvaguardia e prevenzione sono i temi più importanti con cui questa pdl intende intervenire in maniera strutturale su un tema centrale nella nostra regione così come testimonia l’indagine promossa dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, che vede la Basilicata “maglia nera”, con le 16 vittime registrate soltanto nel 2021. Il dato, ottenuto rispetto al rapporto degli infortuni mortali con la popolazione occupata, vede la Basilicata con un’incidenza maggiore del 25 per cento in confronto alla media nazionale, in compagnia di Puglia, Campania, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle D’Aosta.
La proposta di legge presentata dal capogruppo Cariello e illustrata dal funzionario della prima commissione consiliare, Valeria Grippo, vuole realizzare, in primis, livelli di tutela maggiori rispetto agli obblighi di cui al D. Lgs. 81/2008, attraverso un aumento delle conoscenze in materia di salute mediante la formazione, l’informazione, la vigilanza e il dialogo tra tutti i soggetti che fanno riferimento al Testo Unico vigente.
“La finalità – si legge nella relazione – è quella di dettare disposizioni atte alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, con il coinvolgimento della Regione Basilicata, mediante azioni atte a migliorare la qualità delle condizioni di lavoro. In particolare, la Regione favorisce, sostiene e diffonde il concetto di massima sicurezza tecnicamente possibile, ovvero l’adozione di tutte le misure idonee, nelle concrete condizioni aziendali, a prevenire infortuni ed eventuali situazioni di pericolo per il lavoratore, derivanti da fattori naturali o artificiali di nocività presenti nell’ambiente di lavoro.
Il superamento di una cultura meramente sanzionatoria cede il passo alla prevenzione fatta di maggiore formazione e migliore informazione. Questi concetti, insieme a quello della vigilanza e della partecipazione, rappresentano le linee base rinveniente nell’art. 6 della presente legge.
Orbene, la Regione Basilicata ha il compito, con questa disposizione, di diffondere la cultura e la buona pratica della salute e della sicurezza attraverso campagne informative di prevenzione quali cerimonie, iniziative e incontri.
La Regione ha, altresì, il compito di favorire l’accrescimento delle conoscenze e delle competenze in materia di salute, predisponendo una seria programmazione attraverso l’erogazione della formazione in qualità mirata e specialistica rivolta a tutti i soggetti rinveniente nel campo di applicazione del D.lgs. 81/2008 (nonché, studenti e docenti).
Aspetto normativamente previsto di estrema importanza è sicuramente quello relativo alla vigilanza che si esplica con: interventi di coordinamento e monitoraggio delle attività di sorveglianza, prevenzione e tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro svolte dalle strutture organizzative competenti in materia di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle ASL competenti; ancora, azioni integrative di collaborazione tra i soggetti competenti nelle attività di vigilanza e di controllo che operano a livello regionale, nel rispetto delle linee comuni e degli obiettivi individuati in sede di coordinamento nazionale ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs 81/2008”.
“La Regione inoltre, con la presente legge – si legge ancora – promuove le attività di partecipazione tramite la definizione di interventi coordinati e integrati a livello regionale, settoriale e aziendale, per la sottoscrizione di intese atte alla collaborazione e il coordinamento fra Istituzioni e gli Enti preposti. Per tale ragione, è istituito, presso l’Assessorato Regionale competente in materia di lavoro, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, il Gruppo di coordinamento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quale organismo di consultazione in relazioni alle politiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Ciò detto, per facilitare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla vigente normativa e, al fine di garantire un’uniforme diffusione e applicazione sul territorio regionale delle azioni di promozione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, la Regione istituisce presso l’Agenzia regionale competente in materia di servizi per il lavoro, lo Sportello digitale informativo per la sicurezza.
In più, la Regione Basilicata istituisce la Giornata per la salute e la sicurezza sul lavoro la cui ricorrenza è fissata nel giorno 25 marzo di ogni anno. Tale Giornata è volta a diffondere la cultura della sicurezza attraverso cerimonie, iniziative e incontri”.
“Le diposizioni – precisa la relazione – riguardano anche un particolare aspetto della sicurezza (tanto che si è previsto un capo ad hoc ‘Campo Sociale’) troppe volte tralasciato. Il mobbing, (tutte quelle azioni vessatorie atte all’isolamento) piuttosto lo stress da lavoro correlato (condizione negativa che riguarda il lavoratore il quale riscontri sintomi fisici – emicranie, mal di testa cronici, disturbi gastrointestinali – e psicologici, come sindrome da fatica cronica, ansia, disturbi del sonno, attacchi di panico e depressione) o molestie durante il lavoro sono aspetti importanti del tema de quo, tanto che il datore di lavoro ha l’obbligo di individuarli attraverso la Valutazione dei Rischi con annessa trascrizione nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Si è infatti previsto che la Regione Basilicata, in armonia con quanto previsto dalla Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo del lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019 nel corso della 108 sessione della Conferenza generale della medesima organizzazione e ratifica della Legge 15 gennaio 2021, n. 4, riconosce e promuove l’importanza di una cultura del lavoro basata sul rispetto reciproco, sulla dignità dell’essere umano e sul contrasto di ogni forma di violenza e di molestie, ivi comprese quelle di genere. In particolare, promuove l’adozione, da parte dei datori di lavoro, di pratiche socialmente responsabili intese come adesione volontaria a codici di condotta e buone prassi, discipline e tutele sociali e ambientali nello svolgimento di attività amministrative, produttive e commerciali e nei rapporti con i lavoratori, clienti, utenti e fornitori, ovvero, con tutti i soggetti con i quali interagiscono. La finalità di tale disposizione è quella di realizzare livelli di tutela maggiori rispetto a quelli discendenti dagli obblighi di cui al D. Lgs. 81/2008. Anche per tale scopo, presso l’Assessorato Regionale competente, verrà istituito un albo digitale dei datori di lavoro socialmente responsabili. A favore dei datori di lavoro iscritti all’Albo di cui all’articolo 17, la Giunta regionale può prevedere titoli di preferenza o punteggi aggiuntivi nell’ambito degli avvisi finalizzati all’erogazione di contributi”.
“L’aspetto rilevante dell’iter legislativo – ha dichiarato il consigliere Cariello – è la totale condivisione con tutte le parti sociali, sia sul metodo che nel merito. Per questa ragione oggi si è tenuto un tavolo di confronto e dialogo con tutte sigle sindacali, associazioni datoriali e tutti gli altri stakeholders: attraverso un’approfondita concertazione, possiamo infatti migliorare la proposta di legge che è un testo aperto a tutte le istanze che verranno dalla società lucana, perché ha come obiettivo la difesa del bene primario, ossia la vita dei cittadini e dei lavoratori. Un tassello importante per la qualità del lavoro rivolta sia ai lavoratori che alle imprese soprattutto in un momento storico così difficile segnato da molti incidenti anche mortali”.
Disposizioni lavorative, Giordano (Ugl):”Favorevoli a proposta di legge del Consigliere regionale Cariello”.
“Con l’art. 1 Cost. il legislatore costituente ha voluto fondare l’Ordinamento dello Stato sul Principio fondamentale del lavoro. In questo senso, vuol far intendere che senza lavoro la Repubblica non esisterebbe: noi non vivremmo. Paradossale, dunque, che accada il contrario: morire sul lavoro”.
E’ quanto afferma Domenico Giordano, reggente regionale dell’Ugl Basilicata alle politiche del lavoro intervenuto presso Sala “Gregorio Inguscio” della Regione Basilicata a Potenza dove, il Consigliere regionale Pasquale Cariello (Lega) ha presentato la proposta di legge “Disposizioni in materia di promozione della salute, della qualità e del benessere sul lavoro”.
“L’Italia continua a essere un Paese caratterizzato da gravi incidenti sul lavoro. Di lavoro si muore con una preoccupante frequenza, documentata – continua Giordano – dalle 772 morti ‘bianche’ rilevate nei soli primi otto mesi del 2021. Nella prima parte del 2022 (periodo compreso tra gennaio e marzo ’22) vi è la certezza di 194mila e 106 denunce di infortuni sul lavoro, con un aumento di 65.435 rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Per questi motivi – afferma Giordano – l’Ugl accoglie con favore la proposta di legge presentata dal consigliere Cariello, la quale diverrebbe uno degli strumenti attuabili per fronteggiare un male come quello delle morti sul lavoro. Le risorse che si intendono introdurre mediante tale intervento normativo potrebbero essere, poi, completate da ulteriori provvedimenti volti all’istituzione di Enti riconosciuti a livello nazionale per diffondere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, allo scopo di promuovere consapevolezza nel merito anche mediante l’organizzazione di cicli di appuntamenti che vedano coinvolte Istituzioni, Scuole, Università e tutti gli attori sociali potenzialmente interessati. E’, dunque, fondamentale introdurre un percorso formativo in grado di sviluppare didatticamente la consapevolezza dei cittadini. D’innanzi, poi, all’intento di rafforzare i protocolli di sicurezza esistenti – asserisce Giordano – l’Ugl è a completa disposizione della Regione per una collaborazione in tal senso tra le Istituzioni ed il sindacato configurando, altresì, come obbiettivo quello di applicare tali protocolli anche in maniera circostanziata in relazione alle specifiche realtà delle singole aziende. L’Ugl continua comunque a proporre una riflessione approfondita tra mondo del lavoro e mondo dell’organizzazione sindacale attraverso momenti di confronto sul territorio anche all’interno di organismi e tavoli già costituiti come quello che si è tenuto stamane. Solo in questo modo, infatti, si potrà definire un quadro sulla situazione ed elaborare strategie e azioni per il futuro. Per il raggiungimento, poi, di tali obbiettivi questi interventi legislativi assumono fondamentale importanza soprattutto se affiancanti ad un uso consapevole delle ingenti risorse economiche stanziate col PNRR e destinate fortemente alle aree del mezzogiorno. In tal modo non si perderebbe l’occasione di promuovere la cultura del lavoro in sicurezza e la formazione professionale, la diffusione di controlli capillari e puntuali e piani di prevenzione adeguati, nei settori più a rischio. Risorse, queste, preziose soprattutto per fare della Basilicata una leader in tutta Italia mediante l’inversione dei dati fin qui esposti – conclude Giordano – che non rappresentano solo cifre, ma in primis persone e famiglie”.