La terza commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fratelli d’Italia) ha ascoltato il Dirigente generale, Antonio Ferrara sulla proposta di legge “Introduzione di limiti emissivi di idrocarburi non metanici (NMHC) e idrogeno solforato (H2S)” d’iniziativa del consigliere Perrino (M5s) che ha illustrato le motivazioni alla base della legge.
Principale obiettivo della pdl è quello della tutela della salute delle popolazioni lucane più direttamente esposte alle emissioni rivenienti dalle estrazioni petrolifere. La pdl punta a colmare un vuoto normativo creatosi in materia di limiti emissivi relativi, rispettivamente all’H2S, idrogeno solforato; ai c.d. “idrocarburi non metano o non metanici” (d’ora innanzi, “Non-Methane HydroCarbons”, “NMHC”).
Per Ferrara “il problema non è se i dati scientifici sono giusti o se la misura è giusta ma se la competenza per queste misure è statale o regionale. E ad oggi la competenza in materia di tutela dell’ambiente è statale e quindi la Regione non può legiferare in merito. Escludo quindi che si possa procedere su questi temi”.
Per Perrino “se parliamo di emissioni rivenienti dalle estrazioni petrolifere parliamo di tutela della salute e non dell’ambiente e quindi sarebbe opportuno fare un approfondimento sul tema”.
La commissione quindi è tornata ad esaminare la proposta di legge del consigliere Cariello (Lega) sulla “Premialità e valorizzazione per i comuni insigniti della Bandiera Blu” tesa a valorizzare e premiare i comuni rivieraschi della Regione che si sono fregiati del prestigioso riconoscimento internazionale “Bandiera Blu”, assegnato dalla FEE Italia, un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit il cui principale obiettivo è quello della diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale.
In proposito il consigliere Cifarelli (Pd) ha presentato alcuni emendamenti con l’obiettivo di contemplare all’interno della stessa tutti i riconoscimenti più autorevoli ai quali attualmente i comuni italiani possono aspirare. Per i comuni rivieraschi oltre alla “Bandiera Blu”, riservata ai comuni che rispettano criteri relativi alla gestione ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile, si prevede il sostegno anche ai comuni insigniti della “Bandiera Verde”. Infatti la FEE Italia, Foundation for Environmental Education, l’organismo che verifica e certifica la qualità ed
assegna le “bandiere blu”, da alcuni anni, avvalendosi di una commissione di pediatri,
assegna la “Bandiera Verde” alle spiagge migliori d’Italia per famiglie con minori al
seguito che abbiano arenili ampi, ombrelloni distanziati, attrezzature riservate ai bambini,
spiagge dotate di squadre di soccorritori, strutture pensate per le famiglie. La “Bandiera
Verde” può sommarsi alla “Bandiera Blu”. Si prevede, inoltre, il riconoscimento per quei comuni “Bandiera Arancione” a cura del Touring Club Italia; un riconoscimento di qualità turistico-ambientale riservato ai piccoli comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per una offerta di eccellenza e una accoglienza di qualità. Allo stesso modo si è pensato di premiare quei comuni che aderiscono, dopo un percorso di valutazione delle qualità urbanistiche ed architettoniche dei luoghi e la verifica delle politiche di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio territorio, all’Associazione de “I Borghi più Belli d’Italia” che raggiungono la qualifica di “spiccato
interesse storico ed artistico”. All’interno della proposta di legge, poi, sono stati istituiti quattro fondi (uno per ogni tipo di riconoscimento) e le modalità di ripartizione tra i comuni aventi diritto. La Giunta regionale, entro il 30 ottobre di ogni anno, sulla base delle disponibilità finanziarie,
attribuirà un importo per ogni fondo e di conseguenza ne ripartirà la somma tra i comuni
aventi diritto. Infine, con l’obiettivo di incentivare tutti i comuni lucani al virtuosismo, vengono
attribuiti specifici compiti all’ APT ed all’Ufficio Regionale Sistemi Culturali.
La commissione ha rinviato ad una prossima seduta, per l’assenza del firmatario Cariello, l’approvazione della pdl e degli emendamenti. In proposito il consigliere Braia di Italia viva, in una precedente seduta, aveva proposto di accompagnare anche i piccoli borghi dell’entroterra lucano, selezionati e certificati con la ‘Bandiera Arancione’ dal Touring Club Italiano, nelle attività di mantenimento degli standard richiesti per il suo riconoscimento”.
La commissione ha quindi audito il segretario Uil Basilicata Carmine Vaccaro e Vincenzo Esposito, segretario regionale della Flai Cgil Basilicata, in merito alla pdl “Istituzione dell’Agenzia Forestale Regionale- Agen Forbas”, d’iniziativa del consigliere Braia (Italia Viva) che ha nuovamente illustrato la legge.
La proposta – si legge nella relazione – nasce con l’obiettivo di definire la istituzione della Agenzia a supporto della Regione per la tutela e la multifunzionalità del sistema forestale perseguendone l’uso equo-sostenibile, la valorizzazione, il miglioramento e la maggiore efficienza, anche ai fini economici produttivi, secondo modelli aziendali. Obiettivo dare un nuovo ordinamento ad un comparto che occupa quasi 5000 addetti attraverso una gestione unica, sperimentata nel 2018 e 2019 con la competenza affidata al Consorzio di bonifica, trasformando tale modello di unica platea, unico progetto, unico contratto in un soggetto Agenzia attraverso cui stringere un forte legame con l’ambiente, la salvaguardia del territorio, il paesaggio e la base produttiva delle filiere forestali e della multifunzionalità che impatta fortemente il comparto agricolo e quello zootecnico, soprattutto in Basilicata.
La proposta si compone di 16 articoli a partire dal primo che istituisce l’Agenzia con personalità giuridica di diritto pubblico e operante quale ente tecnico operativo, attraverso attività e servizi a connotazione pubblica non economica con sede legale nel capoluogo di regione.
Per Vaccaro, che si è detto favorevole alla pdl, “bisogna rendere produttiva la forestazione e la Regione Basilicata ha risorse a disposizione, perchè la lavorazione e produzione del legno anche con lo scarto del sottobosco può produrre fondi. Si tratta di un settore in cui non si è mai fatto il turn over, gli addetti sono prossimi alla pensione. Chi ha a cuore le sorti di questa regione deve avere a cuore un settore che può dare lavoro ai nostri giovani”.
Vincenzo Esposito della Cgil si è detto critico sulla governance che si vuole dare all’Agenzia pur riconoscendo la positività della proposta. “Non condividiamo la opportunità di istituire un nuovo ente che abbia come finalità quella di gestire una delega che negli anni si è impoverita e che soprattutto assorbirebbe ulteriori risorse con la creazione di una struttura tecnica e amministrativa. Se crediamo in questo settore bisognerebbe dargli una dotazione finanziaria non solo per pagare le giornate lavoro. La forestazione deve essere incentivata anche per far sì che i centri periferici non muoiano. L’investimento della Regione Basilicata deve servire all’acquisto di attrezzature meccaniche, alla formazione del personale attuale e alla introduzione di personale qualificato”.
Sono intervenuti alla discussione i consiglieri Quarto, Braia e Cifarelli.
Nel corso della commissione il consigliere Cifarelli ha stigmatizzato l’atteggiamento della Giunta regionale che non ha tenuto conto della richiesta contenuta nell’ordine del giorno approvato alla unanimità del Consiglio, con il quale si chiedeva di sospendere la trattenuta dagli stipendi dei giornalisti di Giunta e Consiglio, procedendo invece al prelievo già dalla busta paga del mese di luglio. La commissione nell’approvare il rilievo di Cifarelli invierà alla Giunta una nota di disappunto.
Hanno partecipato ai lavori della commissione, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Carlucci e Perrino (M5s), Cifarelli (PD), Baldassarre (Idea), Aliandro (Lega), Braia (IV) e Trerotola (Pl).