Radio Vulture, fondata da Pasquale Sacco a metà anni ’70, è stato per quella generazione più che una radio. Un momento di incontro e di confronto di idee, talvolta anche di scontro: quella sì che era Politica … E imperterrita continua le sue attività di cantiere di avanguardia. A distanza di trent’anni dalla prematura scomparsa di Pasquale, il CineClub Vittorio De Sica-Cinit (che nasceva nel 1994 proprio come costola della Associazione “Pasquale Sacco”) è stata lieta di poter dare un contributo alle quattro serate commemorative, fatte di interventi originali fra sport concerti e cinema. E noi con l’Associazione e la Radio vogliamo ricordare quel Genio dell’aggregazione (come spesso Pasquale lo abbiamo definito), con Enrico ed Emilio Sacco, con Gerardo Brienza, gli amici di sempre. Molti di quelli che frequentavano Radio Vulture sono andati via, alcuni per sempre, e sarebbe importante che una volta li ricordassimo tutti, in una celebrazione collettiva, eucaristica perché no, e anche laica. E magari con diverse attività, e riproporre le 4 giornate ogni anno, d’estate. In quella storica Radio (che fu fra le prime in regione) si sono formati in tanti, come Pasquale Plastino che ha inviato un videomessaggio all’ultima serata nel Carcere Borbonico, e che da decenni scrive e dirige teatro anche di avanguardia, e scrive i film di Carlo Verdone e non solo; e dunque proporre sport e cultura, aggregazione giovanile amplificata da Radio Vulture: tutto il patrimonio lasciatoci da Pasquale Sacco. Il “De Sica” ha proposto il film di Spike Lee “American Utopia David Byrne”: l’ex cantante dei Talking Heads che si unisce a undici musicisti di tutto il mondo per creare un musical straordinario. Le questioni sociali e politiche sono in primo piano. Il gruppo alquanto amato da Paolo Sorrentino e che ha lasciato un segno profondo nel rock. Spike Lee è un geniaccio, i suoi film scorrono e inondano come fiumi in piena. Il regista ha anche il pregio di aver lanciato attori afroamericani come Giancarlo Esposito e italoamericani come Annabella Sciorra. Dunque, lunga vita a Radio Vulture.