Progetto Eni Rewind e dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Latronico: le associazioni ambientaliste scrivono al difensore civico. Di seguito la nota integrale inviata da Mediterraneo No triv, No scorie Trisaia e Cova Contro.
Le associazioni ambientaliste hanno inviato una formale segnalazione al Difensore Civico della Regione basilicata e in merito al progetto di realizzazione di un impianto di Trattamento Acque di Produzione ( Eni Rewind già Syndial).
Il motivo della segnalazione è comporta un riepilogo in merito al procedimento già oggetto di un precedente intervento del Difensore Civico sollecitato da Mediterraneo no triv nel mese di giugno 2020.
In quell’occasione il Difensore civico rispose con nota del 23.06.2020 prot. 3821.
Le associazioni, in effetti, avevano segnalato quello che a loro parere costituiva un’indebita mancata chiusura del procedimento amministrativo PA.U.R. ID 10/2018 VA per l’impianto di trattamento delle acque di produzione che la società Eni Syndial oggi Eni Rewind, intende realizzare a Viggiano in C.da Le Vigne. La risposta del Difensore Civico fu puntuale e rigorosa segnalando la mancata conclusione del procedimento e la mancata espunzione, benché chiesta da Mediterraneo no triv con nota del 5.6.2020, dei documenti tardivamente prodotti dalla società. Il merito alla durata del procedimento amministrativo di autorizzazione, il Difensore Civico precisò che ” proprio in relazione a progetti di tale portata, la ratio della normativa speciale impone l’attivazione di una speciale procedura di valutazione e l’autorizzazione degli interventi, quale istituto di progezione ambientale posto a presidio dei valori di primario e indisucco rilievo costituzionale”. Poi prosegue precisando che “tale assunto impone alla P.A. l’obbligo di specificare l’iter logico-giuridicoseguito nel procedimento espletato, evidenziando quale interesse della prevalere. (omissis). Il Difensore Civico ha ritenuto, alla luce di quanto sopra rappresentato, in ossequio ai principi costituzionali di efficienza, efficacia, imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, dover invitare il Responsabile del procedimento a dare il seguito appropriato alla presente segnalazione e a voler comunicare utili parametri di valutazione del caso ” anche a tutela della legittimità delle procedure espletate e/o espletande”.
Ora dopo circa due anni da quella segnalazione, e nonostante una risposta degli Uffici della regione di approfondimento, gli uffici non hanno inteso chiudere il procedimento disponendo, a seguito di un nuovo parere della Soprintendenza, una nuova conferenza di servizi per il giorno 27 luglio.
A tale conferenza di servizi le associazioni hanno chiesto di poter partecipare ma l’Ufficio della Regione preposto ha espresso un rifiuto. Avverso tale rifiuto, però Mediterraneo no triv, Cova contro e No scorie trisaia hanno inteso nuovamente rivolgersi al difensore civico segnalando non solo l’indebito rigetto della richiesta di partecipazione, ma segnalando nuovamente quanto già evidenziato nell’anno 2020.Nell’occasione le associazioni hanno anche chiesto al Difensore Civico di sollecitare un rinvio della conferenza dei servizi ad altra data.
La ragione di tale richiesta rivolta dalle associazioni è da imputarsi alle dichiarazioni rese dall’Assessore All’ambiente Cosimo Latronico e come riportate con articolo del 20 luglio 2022 sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
Si auspica, pertanto, in un sollecito riscontro del Difensore civico.
Le associazioni ambientaliste, ad ogni qual modo, esprimono grande preoccupazione per un progetto industriale che potrebbe avere potenziali ricadute negative sull’intero territorio.