Tavolo Verde Puglia e Basilicata aderisce alla manifestazione organizzata da “Liberi agricoltori “ per il 28 e 29 luglio che si terrà presso la contrada Venusio sulla strada statale 99 Matera prospicente la concessionaria colucci Motors.
Tavolo Verde Puglia e Basilicata al contempo esprime profonda preoccupazione per lo stato in cui versa il mondo agricolo in generale e specificatamente il comparto cerealicolo.
insistentemente si parla di un preoccupante taglio dei prezzi del grano duro che all’inizio della campagna si erano attestati intorno ai 60 € / quintale ; prezzi che a stento coprivano i costi di produzione sostenuti dai cerealicoltori operanti nella bassa collina materana e nelle zone non irrigue.
negli ultimi giorni anche a causa di una campagna propagantistica ben foraggiata dai poteri forti e da coloro i quali detengono il monopolio della materia prima stiamo assistendo ad un’opera di sciacallaggio e mistificatoria per indurre i produttori ad appagarsi anche di prezzi inferiori ai 50 € / quintale.
tavolo verde puglia e basilicata ritiene che tali tentativi debbano essere messi al bando in tempi stretti attraverso un intervento formale ed ufficiale concordato tra i due ministeri competenti ( ministero dello sviluppo economico e ministero delle politiche agricole e forestali ) finalizzato a stabilire un prezzo minimo non al di sotto dei 60 € / quintale ; al contempo le istituzioni preposte dispongano su l’intero territorio nazionale con l’intervento delle regioni e degli enti locali una fitta rete di controllo, di informazione e tracciabilita’ per garantire prezzi equi e trasparenti nella movimentazione della merce.
tavolo verde ritiene che in questa particolare fase tali misure siano indispensabili per evitare atti speculativi e per garantire prezzi stabili dei beni alimentari al consumatore, nonche’ offrire certezze ai produttori agricoli anche nella fase di programmazione per la prossima campagna cerealicola.
il mondo agricolo nel suo insieme ritiene che produrre ha senso se vi e’ convenienza economica e che i beni di prima necessita’ come il grano non debbano essere ne’ merce di scambio dei poteri forti ne’ affidata al gioco del libero mercato cosi’ come sta avvenendo.
i beni di prima necessita’ destinati all’intera umanita’ devono essere riconosciuti come beni “ comuni “ e ai produttori di questi il giusto compenso e il giusto riconoscimento anche di natura etico-morale.
in questo senso la manifestazione del 28 e 29 luglio assume un alto valore etico e un esempio da seguire da parte di tutte quei soggetti che producono per se e per gli altri.
E’ una lotta e un patrimonio da difendere e salvaguardare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.