Gestione fallimentare ACTA, intervento Consiglieri comunali centrosinistra Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Angela Fuggetta e Vincenzo Telesca.
Questa amministrazione di destra dovrebbe iniziare, dopo oltre tre anni di fallimentare gestione, a comprendere che l’ACTA non è un mondo avulso dal Comune e che dovrebbe funzionare per rendere dei servizi ai cittadini cercando almeno di non aggravare la spesa.
L’ACTA è sempre più estranea al contesto economico sociale del Comune di Potenza. Eppure è l’unica azienda municipalizzata dell’ente comunale che gestisce un terzo del bilancio dell’Ente, ma ad oggi, la città oltre a ricevere un continuo disservizio, come documentato giornalmente sui social da cittadini indignati, continua ad agire come se la contrazione economica globale e le note vicissitudini finanziare del Comune di Potenza non avessero ripercussioni anche sulle casse dell’ACTA.
E’ del mese di marzo la nota con cui le sigle sindacali (CGIL- CISl – UIL) chiedevano informazioni alla governance dell’ACTA per comprendere le motivazioni per cui l’Azienda avesse avviato una procedura di affidamento esterno per l’impiego di due unità lavorative in somministrazione da impiegare nell’ufficio “outsourcing e parcheggi”, non optando invece, con enorme risparmio di spesa, per l’utilizzo di personale interno, trattandosi di lavoro di segreteria.
L’ACTA rispondeva celermente in modo stizzito, non accettando ingerenze sindacali in ambito gestionale e comunque, cercando di spostare l’attenzione su altre questioni mai risolte, (controllo del servizio di sosta a pagamento) affermava che il contratto con l’Agenzia fornitrice del personale sarebbe scaduto il 30 aprile 2022 e non ci sarebbero state altre proroghe, dovendo avviare le procedure di gara per la selezione del nuovo soggetto chiamato all’intermediazione delle forze lavoro.
Nel mese di maggio il contratto con i due addetti alle attività amministrative di outsourcing e parcheggi, come tutti gli altri in essere, continuavano in proroga così come in proroga andava il contratto con l’Agenzia fornitrice di personale ed è di qualche giorno fa la notizia che la proroga è stata ulteriormente prolungata sino a fine settembre.
Dunque, l’ACTA non solo non ha preso in considerazione le richieste di personale interno, già in servizio, che si proponeva di svolgere le medesime attività con un enorme risparmio di spesa, ma ha continuato ad aggravare la spesa dell’Ente, all’incirca con seimila euro al mese, per svolgere attività che sarebbero potute essere affidate a dipendenti già in servizio.
Questa amministrazione di destra dovrebbe iniziare, dopo oltre tre anni di fallimentare gestione, a comprendere che l’ACTA non è un mondo avulso dal Comune e che dovrebbe funzionare per rendere servizi ai cittadini cercando di non aggravare la spesa.
Dalle notizie, invece, che giornalmente giungono i servizi sono sempre più scadenti e la spesa non si diminuisce.