Parco del Vulture, l’Aula ha nominato Donato Sperduto Presidente
Il Sindaco di San Fele ha ottenuto 13 voti favorevoli, 3 voti sono andati ad Appiano e 2 a Tudisco. Sì al Ddl “Bilancio previsione finanziario 2022-2024 Ente Parco naturale regionale del Vulture e all’Atto amministrativo “Sessione Comunitaria”
Donato Sperduto, Sindaco di San Fele, è stato nominato presidente dell’ente di gestione del Parco naturale regionale del Vulture. Sperduto ha ottenuto 13 voti favorevoli. Tre voti sono andati a Paolo Appiano e due voti a Mariantonietta Tudisco. L’area naturale protetta della Basilicata si estende alle pendici del Monte Vulture, antico vulcano ormai spento, comprendente i comuni di Atella,Barile, Ginestra, Melfi, Rapolla, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte e San Fele, tutti appartenenti alla Provincia di Potenza.
Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Cifarelli, Carlucci, Leggieri, Cariello, Trerotola, Coviello.
Successivamente l’Aula ha approvato all’unanimità il disegno di legge “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2022-2024 dell’Ente Parco naturale regionale del Vulture. L’Aula ha, poi, approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Lega, Bp, Fi, FdI, Gm, 1 voto contrario di Pd e 1 astensione di Iv) l’atto amministrativo inerente la presa d’atto della relazione annuale in materia comunitaria (Sessione comunitaria del Consiglio regionale ex art.6 della L.R. n. 31/2009).
Registro Comuni con prodotti a De.Co., sì a pdl Italia Viva
La legge ha la finalità di valorizzare l’istituzione delle De.Co. quale strumento efficace per promuovere il territorio attraverso le produzioni agroalimentari ed enogastronomiche locali nonché di difesa della storia, delle tradizioni e dei saperi locali
L’Assemblea regionale ha approvato, oggi, a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Lega, Bp, Fi, Iv, Pd, FdI, Gm e 1 astensione, quella di Cicala) la proposta di legge sull’istituzione del registro regionale dei Comuni con prodotti a Denominazione Comunale (De.Co.), d’iniziativa dei consiglieri Braia e Polese (Iv) e sottoscritta in Aula dal consigliere Baldassarre (Idea).
Il testo normativo, illustrato dal consigliere Braia, ha la finalità di valorizzare l’istituzione delle Denominazioni Comunali, quale strumento efficace per promuovere il territorio, attraverso le produzioni agroalimentari ed enogastronomiche locali nonché di difesa della storia, delle tradizioni e dei saperi locali e per contribuire alla promozione delle specificità storico-culturali di un determinato territorio. La De.Co., deliberata e contrassegnata dal Comune, non è un marchio di qualità e neppure uno di certificazione. Si tratta, bensì, di un prodotto agroalimentare o gastronomico, una ricetta, ma anche un prodotto ad alto valore storico della tradizione locale, una festa, una fiera, una sagra oppure una tecnica particolare di coltivazione o di allevamento, identificativo di una determinata comunità.
Il Registro regionale De.Co. è un contenitore nel quale vengono raccolti i prodotti ad alto valore storico della tradizione locale di ogni singolo Comune, nonché i soggetti privati e giuridici che effettuano le produzioni tradizionali e contrassegnati dal Comune di origine. Detentore del Registro è il dipartimento Politiche agricole e forestali che si avvarrà della collaborazione dell’ufficio Sistemi culturali e turistici – Cooperazione internazionale della Presidenza della Giunta regionale e, ognuno per le proprie competenze, del supporto dell’Alsia e dell’Apt. La Regione Basilicata assicura alle produzioni De.Co., iscritte nel registro, visibilità, promozione e azione di divulgazione attraverso gli strumenti informativi, anche su piattaforma digitale, mediante adeguata programmazione annuale. Nel pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie, inoltre, promuove varie iniziative di sostegno per tutte le filiere che integrino e promuovano i prodotti De.Co.
Servizio psicologia scolastica, il Consiglio approva pdl
Obiettivo della legge, come evidenziato dal proponente Cifarelli, quello di istituire un servizio strutturato e permanente all’interno degli istituti scolastici di ogni grado. Si fa della prevenzione la principale leva sui cui intervenire
“Istituire un servizio strutturato e permanente di psicologia scolastica all’interno degli istituti scolastici di ogni grado, un insieme coerente delle attività integrate relative all’intera gamma delle dinamiche e delle problematiche presenti tra gli operatori e nelle organizzazioni scolastiche”. A tanto mira la pdl, proposta dai consiglieri Cifarelli (Pd) e Polese (Iv) e sottoscritta in Aula dai consiglieri Sileo (Gm), Coviello (FdI), Braia (Iv), Cariello e Aliandro (Lega), approvata dall’Assemblea a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Lega, Idea, Bp, FI, Iv, Pd, FdI, Gm e 1 astensione quella di Cicala) che fa della prevenzione la principale leva sui cui intervenire, non finalizzando, dunque, l’opera dello psicologo, alla sola azione ‘riparatoria’.
“L’istituzione di un servizio di psicologia che operi nell’ambito del sistema scolastico al fine di accrescere l’efficienza di tutta l’organizzazione scolastica e dare un contributo per innalzarne la qualità e l’efficacia dell’apprendimento e dell’orientamento, per garantire la prevenzione del disagio giovanile – ha evidenziato Cifarelli nel presentare il testo normativo – è una risposta concreta alle attese delle famiglie, della società civile, di chi è impegnato quotidianamente in un ruolo che sappiamo essere diventato complesso. Il servizio di psicologia scolastica può fornire un contributo essenziale e determinante per la comprensione e la prevenzione del disagio giovanile oltre che per la modifica degli stili di vita disfunzionali tanto spesso messi in atto dai nostri giovani. Il servizio, inoltre, è uno strumento di aiuto e di supporto alla famiglia, che ha così la possibilità di avvicinarsi e comprendere più a fondo le tematiche che attengono al mondo dei propri figli e poter fornire un sostegno ed un riferimento nella loro crescita umana e professionale. Spesso il contesto familiare, infatti, o non è in grado di prendere in carico i problemi che i ragazzi presentano o è l’ambiente in cui s’instaurano dinamiche disfunzionali. In questo caso è ancora più importante la presenza di un supporto psicologico nella scuola tanto per il giovane quanto per la famiglia”.
Con l’attivazione del servizio di psicologia si punterà a supportare sia le istituzioni scolastiche sia le famiglie. A quest’ultime saranno rivolte attività di formazione e di consulenza, a livello di gruppo o individuale, riguardanti temi come la qualità delle relazioni con i figli e i rapporti con la scuola. L’intervento mirerà a mettere a disposizione dei genitori conoscenze che li pongano in grado di sviluppare in modo pieno, consapevole e positivamente efficace, la loro funzione educativa. Rispetto al mondo della scuola la consulenza mirerà fronteggiare e prevenire i fenomeni d’insuccesso formativo, di abbandono, di dispersione scolastica e di disagio giovanile quali il bullismo, i disturbi alimentari, le dipendenze, contribuendo al miglioramento della vita scolastica.
Tra le attività svolte dal Servizio di psicologia scolastica sono previste consulenze agli insegnanti sulle difficoltà educative e sui segnali di disagio rilevati, sulle possibili forme di collaborazione tra gli insegnanti stessi, nonché attività di affiancamento ai Consigli di classe o ai team di docenti delle scuole primarie nella definizione dei Piani Didattici Personalizzati compresa l’area dei bisogni educativi speciali; informazioni e consulenze agli allievi, a livello di gruppo e a livello individuale, su temi come lo sviluppo fisico e psicologico, l’organizzazione efficace delle attività di studio in relazione all’attività del tempo libero, i rapporti con i coetanei e con gli adulti, l’educazione sessuale, l’orientamento scolastico e professionale, le varie forme di dipendenza o di devianza, i modi adeguati di reagire all’insuccesso, la formazione del senso di identità e tutto ciò che attiene lo sviluppo della persona e dell’individuo nel suo complesso. Prevista attività di consulenza e di formazione da destinare ai dirigenti scolastici e alla struttura amministrativa territoriale del sistema scolastico.
Grande attenzione verrà riservata alle norme sulla privacy dell’individuo, con particolare riferimento ai minori, assicurando interventi ed attività di consulenza, sin dall’inizio dell’anno scolastico, nel rispetto delle norme sulla materia. Rispetto agli interventi collettivi saranno realizzati nel rispetto delle competenze degli organi collegiali della scuola. Qualora dagli interventi individuali o collettivi, ovvero dalle segnalazioni dei docenti, emergano difficoltà che richiedono terapie specifiche, il servizio di psicologia scolastica fa riferimento a servizi specialistici territoriali, fatte salve le rispettive competenze.
Il dipartimento Politiche della Persona, ufficio Solidarietà sociale sovraintende il servizio di psicologia scolastica del Comitato tecnico scientifico, presieduto dal Direttore Generale del dipartimento o da un suo delegato. Fanno parte del Comitato: il Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, un rappresentante della dirigenza scolastica di primo e secondo grado, il Garante regionale dei diritti della persona, il Presidente dell’Ordine degli psicologi della Basilicata, due esperti nel campo della psicologia scolastica nominata dalla Giunta regionale, un dipendente regionale con funzioni di segretario, un rappresentante per ogni Azienda sanitaria territoriale.
Gli oneri derivanti dalla presente legge sono stati quantificati per l’anno 2022 in euro 100.000,00. Per gli anni successivi si procederà con apposito stanziamento determinato con legge di bilancio.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Cifarelli (Pd), Sileo (Gm), Polese (Iv), Leone (Fi), Coviello (FdI).
Baratto amministrativo, l’Aula approva pdl Bellettieri
Al centro dello strumento legislativo un modello di partecipazione cittadina collegato alla detassazione locale, attraverso la previsione della riduzione o esenzione dei tributi come controprestazione dell’attività svolta dal privato
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 10 voti favorevoli di Lega. Idea, Bp, FI, FdI, Gm, 1 astensione quella di Cicala) la pdl, d’iniziativa del consigliere Bellettieri (FI), sottoscritta anche dai consiglieri Quarto, Aliandro, Sileo e dal già consigliere Acito sull’istituzione dell’Albo regionale dei Comuni aderenti al baratto amministrativo. Al centro dello strumento legislativo un modello di partecipazione cittadina collegato alla detassazione locale, attraverso la previsione della riduzione o esenzione dei tributi come controprestazione dell’attività svolta dal privato.
“Lo strumento del ‘baratto amministrativo’ nato in campo tributario con il Decreto Sblocca Italia (art. 24 D.L.133/2014) – viene evidenziato nella relazione di accompagnamento della pdl – in questo momento di crisi, che continua ad essere segnato dall’emergenza sanitaria da Covid-19, rappresenta un elemento di vicinanza e di assistenza al cittadino. La proposta normativa vuole essere una soluzione alla difficoltà economica di reperire fondi per la pulizia e la manutenzione dei territori lucani, considerato che molti dei Comuni della nostra regione sono caratterizzati da estese porzioni di territorio verde e boschivo e da strade che necessitano di una particolare manutenzione, il tutto a spese dell’amministrazione comunale”.
La disciplina, ripresa dal nuovo Codice dei contratti pubblici, estende il modello di amministrazione condivisa a tutti gli enti territoriali i quali “possono definire i criteri e le condizioni per la realizzazione di contratti di partenariato sociale, sulla base di progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione ad un preciso ambito territoriale”. Rispetto all’ambito applicativo, oltre alla pulizia, alla manutenzione e all’abbellimento di aree verdi, piazze e strade, prevista anche l’ipotesi di una loro valorizzazione tramite iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati.
Da parte dei Comuni che decideranno di aderire a tale misura previsti alcuni adempimenti: redigere un progetto per il contribuente, tale da identificare periodo e obiettivi di lavoro; controllare l’avvenuto raggiungimento dell’obiettivo e del regolare svolgimento del lavoro; predisporre un progetto di scomputo delle imposte in riferimento al contribuente singolo. Il contribuente, da parte sua, sceglierà la mansione più rispondente alla sua formazione personale e idoneità fisica.