“Carpe diem”, cogli l’attimo: sarà stata questa, evidentemente, l’espressione che avrà proferito il Sindaco Bennardi a seguito dei provvedimenti cautelari che hanno attinto tre dipendenti del Settore OO.PP. del Comune di Matera nell’ambito dell’Operazione “Allattamento” condotta dalla GdF di Matera e coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
Ed infatti, a leggere il comunicato stampa diffuso ieri dal Sindaco nel quale denuncia la difficile situazione al Comune di Matera, sembra che il primo cittadino di Matera abbia colto la palla al balzo per eclissare, oltre che le evidenti carenze politiche della propria amministrazione, la mancanza di idee per far fronte a tale situazione.
L’esercizio di stile relativo al sostegno di una “nuova cultura della legalità sul territorio” – a prescindere dalle indagini in corso – praticato dal Sindaco Bennardi, cozza con alcune vicende che hanno caratterizzato alcuni momenti della vita amministrativa pentastellata materana che, di certo, non eccellono per essere conformi ai corollari di trasparenza che devono sempre caratterizzare le articolazioni dello Stato.
Sono i casi della “vicenda Vicchio”, della questione “ex portavoce – capo di gabinetto” e della “dichiarazione di intenti” interna al gruppo consiliare del M5S, contenente previsioni anticostituzionali.
Preoccupanti aneddoti amministrativi – tutti pubblicamente denunciati dal sottoscritto consigliere – che si scontrano con il “richiamo ad una nuova stagione della legalità” effettuato dal Sindaco e che, rappresentano il risultato di quel sindacato ispettivo che costituisce una prerogativa irrinunciabile di controllo sull’attività politica del Governo comunale.
In realtà, sotto il mantello della comunicazione ai cittadini dell’impatto provocato dalla richiamata indagine sulla macchina amministrativa, l’intervento del Sindaco maschera da un lato l’assenza di soluzioni che possano concretamente ovviare a tale situazione e, dall’altro, l’orticante preoccupazione dello stesso circa l’imminente campagna elettorale relativa alle prossime politiche che, quasi sicuramente, certificherà la débacle definitiva del Movimento 5 Stelle.
E così tanta la preoccupazione di Bennardi in ordine allo spettro della scomparsa dalla scena politica nazionale del proprio Movimento d’appartenenza, che il Sindaco richiama i consiglieri comunali al senso di responsabilità pur avendo manifestamente ammesso che la gestione di detta criticità trova luogo esclusivamente al sesto piano del Palazzo di Città.
Duole registrare per l’ennesima volta lo scaricabarile politico del Sindaco di fronte a vicende che pure accadono nella vita amministrativa di una città ma che dovrebbero portare coloro che governano a tendere ogni sforzo nella direzione di minimizzarne l’impatto sui cittadini.
Occorrerebbe, allora, che Bennardi scendesse dal sesto piano del Palazzo comunale, si recasse nell’aula consiliare e provasse a cercare una soluzione reale discussa e condivisa dai rappresentanti dei cittadini.
Un siffatto comportamento politico-istituzionale varrebbe più di mille selfie