Summa: “La scelta di dare il gas gratis a tutti i lucani indistintamente dal reddito è sbagliata. Si tenga conto dei redditi medio bassi fino a 35mila euro e si utilizzino le restanti risorse del gas per costituire un fondo per lo sviluppo e la transizione energetica”. Di seguito la nota integrale.
“La Cgil di Basilicata ha espresso le proprie criticità e perplessità sul disegno di legge relativo alle misure di compensazioni ambientali derivanti dalle estrazioni petrolifere sia per la mancanza di riferimento alle risorse complessive derivanti dalle compensazioni (200 milioni di metri cubi di gas) e sia sulla scelta di dare il gas gratis a tutti i lucani indistintamente dal reddito. Una misura sbagliata di intervento a pioggia che sarebbe uno spreco di risorse che pregiudicherebbe il futuro dello sviluppo della nostra regione. La scelta dovrebbe invece andare nella direzione di dare il gas gratis ai redditi medio bassi fino a 35mila euro e utilizzare le restanti risorse del gas per costituire un fondo per lo sviluppo e la transizione energetica”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, udito oggi nella terza Commissione consiliare del Consiglio regionale della Basilicata.
“I settori strategici dell’energia e dell’ automotive, perni della nostra economia regionale – continua Summa – sono i settori che stanno subendo la più profonda e incisiva evoluzione e trasformazione connessa alla transizione ecologica Per questo motivo, investire nei processi di transizione ecologica per riconvertire settori produttivi, creare e salvaguardare posti di lavoro deve essere la priorità. Le risorse finanziarie derivanti dalla disponibilità di circa 200 milioni di metri cubi di gas all’anno dovrebbero essere vincolate per interventi strutturati di lungo periodo in grado di generare benessere e occupazione nella nostra regione e soprattutto per evitare che i nostri giovani continuino a emigrare. Le risorse a disposizione dovrebbero essere quindi un’occasione per ridurre i differenziali di sviluppo con il resto del Paese e le sperequazioni sociali interne alla regione, che da anni si stanno ampliando.
Gli effetti della crisi economica e sociale – aggiunge Summa – sono profondi: hanno invertito anni di convergenza del tenore di vita e messo a dura prova i sistemi di protezione sociale. Le disparità di reddito e di ricchezza si sono così acuite tanto da suscitare preoccupazioni in termini sia di sostenibilità della crescita che di coesione sociale. Inoltre, l’aumento esponenziale del prezzo del carburante e delle bollette energetiche sta causando anche riflessi negativi sui prezzi delle materie prime, sui costi dei trasporti e della logistica, che sta generando effetti inflattivi che si ripercuotono gravemente anche sulla ripresa di interi settori produttivi, dall’indotto dell’automotive a quello dell’agroalimentare, dell’edilizia e del manifatturiero in generale.
Per questo – precisa il segretario della Cgil lucana – non sono condivisibili i criteri per il calcolo del bonus sulla bolletta se sarà basato sui dati storici di consumo e che riguarderebbe, indistintamente, tutte le fasce di reddito. In tal caso le fasce più alte sarebbero proprio quelle maggiormente avvantaggiate perché riceverebbero un beneficio più cospicuo a seguito dei maggiori consumi di energia prodotti dal proprio tenore di agiatezza economica. Distribuire gas gratis in egual misura, senza tenere conto della distribuzione di ricchezza e di reddito, sarebbe socialmente regressivo e inciderebbe notevolmente sulle disparità di ricchezza e opportunità dei cittadini.
Pertanto – prosegue Summa – chiediamo che il bonus sulle bollette del gas sia distribuito avendo a riferimento gli scaglioni di reddito, con criterio progressivo, dove a beneficiarne siano innanzitutto i redditi medio bassi: pensionati e famiglie in difficoltà, che non riescono ad arrivare a fine mese. Una distribuzione a pioggia, così come immaginata, finirebbe solo per privilegiare chi non ne ha bisogno. La criticità è che la misura indistinta di dare il gas gratis a tutti rischia di diventare uno strumento di ricatto, di dipendenza dei bisogni sociali e della tenuta della economia regionale dalle estrazioni petrolifere”.
Per Summa “il tema va analizzato e approfondito nella sua complessità. È necessario, in questo momento, delimitare il perimetro di distribuzione del gas gratis che deve ricomprendere, senza dubbio, le famiglie che hanno un reddito medio basso e tutti i soggetti svantaggiati. Le altre risorse derivanti dalle compensazioni ambientali andrebbero vincolate a politiche di sviluppo energetico per costruire la filiera produttiva delle energie alternative, diversamente si sta condannando la nostra regione alla dipendenza del fossile senza futuro. E con tutte le conseguenze legate ai possibili danni ambientali, atteso, tra l’ altro, che ormai nella nostra regione il tema dei controlli ambientali sembrerebbe essere stato relegato a una mera attività marginale.
La proposta della Cgil Basilicata – conclude – è di dare il gas gratis a chi ne ha bisogno e di destinare le risorse finanziarie recuperate dalla vendita del gas non distribuito per la realizzazione di investimenti infrastrutturali, materiali e immateriali sul nostro territorio, per migliorare i servizi del welfare, per sostenere e riconvertire settori produttivi e competenze a oggi in forte trasformazione e in crisi, per investire sulle comunità energetiche e sulle nuove fonti di energia alternativa. Investimenti questi, per rendere efficienti i servizi sul nostro territorio, che troverebbero la condivisione anche delle fasce di reddito più alte”.