“A 3000 metri Il manifesto di Ponte di legno”. Il 3 agosto presso la sala stampa della Camera dei deputati si è svolta la presentazione del volume scritto da 25 ragazzi provenienti da tutta Italia presenti alla scuola di formazione politica ‘Meritare l’Europa’ organizzata dal partito di Italia Viva. Europa, ambiente, legalità e diritti, formazione e scuola, lavoro, militanza politica, riformismo come metodo e valore, sono alcuni dei temi trattati nel volume curato dal già deputato Eduardo Fanucci e dal parlamentare Massimo Ungaro. Al progetto ha preso parte anche la coordinatrice provinciale di IV, Alessia Calabrese, il cui contributo è nato dalla discussione ad uno dei tavoli tematici della tre giorni di Ponte di Legno focalizzato sul contrasto alla violenza di genere che è stato moderato dalla senatrice Donatella Conzatti. Si tratta di un fenomeno trasversale che non fa distinzioni culturali, religiose, di estrazione sociale e geografica; i dati ci dicono che in Europa circa il 45 – 55% delle ragazze dai 15 anni in su sono state vittime di violenza e in Italia il 31,5% delle donne ha subito una qualche forma di violenza fisica, psicologica o sessuale. Numeri che determinano anche un costo che frena lo sviluppo economico del paese incrementando le spese pubbliche per servizi medici, per la sicurezza, per il sistema giudiziario.
Negli anni il contrasto alla violenza di genere ha assunto sempre più importanza nelle agende politiche, a partire dalla convenzione di Istanbul del 2011 ratificata dal Consiglio Europeo basata sulle quattro ‘P’: Prevenzione, Protezione e sostegno delle vittime, Perseguimento e Politiche integrate, e anche se nel nostro Paese queste politiche sono state molto più frammentate e si sono sviluppate più lentamente rispetto agli altri Paesi, oggi disponiamo di una serie di norme per la criminalizzazione delle condotte violente, dalla legge contro lo stalking alla legge sul femminicidio, passando per il ‘Codice rosso’, fino al ‘Reddito di libertà’. Norme tuttavia per le quali non sono ancora stati attivati tutti gli strumenti possibili per contrastarlo.
C’è un grande assente, come recita lo stesso titolo: “La violenza contro le donne è un problema anche degli uomini”, quando le donne subiscono una violenza il problema non è il loro, lo diventa, ma nasce dagli uomini. Un concetto tanto scontato quanto dimenticato, ma le donne non possono e non devono essere lasciate sole in questo difficile percorso. Bisogna lavorare per costruire nuovi modelli culturali: questo è un problema sociale che trova terreno fertile in un substrato culturale che si fonda su profondi stereotipi sessisti e disuguaglianze tra i generi, bisogna lavorare alla profondità del problema e cercare le cause nel mancato riconoscimento dell’identità della donna. Dati internazionali dimostrano una maggiore efficacia degli interventi quando non si limitano alla tutela della vittima, ma quando parallelamente vengono affrontati i problemi degli uomini maltrattanti (autori di violenza), trattare l’uomo aggressore è un’importante misura di prevenzione per ridurre le recidive di atti violenti e per evitare che la violenza venga trasmessa da una generazione all’altra, in Italia questo tipo di percorso è ancora poco diffuso per la scarsa presenza sul territorio di centri specializzati, pertanto sarebbe utile sviluppare su tutto il territorio italiano una fitta rete di centri destinati alla ‘rieducazione’ degli uomini autori di condotte violente e che il percorso fosse obbligatorio in modo da aggiungere un ulteriore tassello al contrasto di tale fenomeno.
In definitiva questo volume traccia con interventi ricchi di spunti riflessivi il senso di marcia dell’azione politica europeista e riformista che contraddistingue quotidianamente il lavoro di Italia Viva, partito che ancora una volta si contraddistingue per l’impegno nella formazione politica per i giovani, come migliore risposta ai populismi che dilagano nel nostro Paese, sottolineando il bisogno di una politica dal basso, propositiva, non improvvisata e alla ricerca del consenso facile, fornendo uno spazio concreto ai giovani, gli stessi giovani che la solita narrazione retorica racconta come distanti e disinteressati alla politica, questa è la dimostrazione che hanno solo bisogno di un luogo in cui possano esprimersi liberamente e di persone in grado di valorizzarli e non considerarli come la futura classe politica, bensì quella presente.