Tetti alle prestazioni specialistiche, Demarzio (Sanità Futura): “D’Angola (Asp) impone il blocco delle attività smentendo Bardi e Fanelli”. Di seguito la nota integrale inviata da Giuseppe Demarzio, presidente Sanità Futura.
Con propria deliberazione del 16 agosto il direttore generale facente funzioni dell’ASP Luigi D’Angola, attraverso la cosiddetta “presa d’atto” da parte dell’ASP delle delibere di Giunta Regionale 481 e 482/2022 sui tetti di prestazioni alle strutture della specialistica ambulatoriale, con una iniziativa del tutto inaspettata e inimmaginabile, impone il blocco dei pagamenti alle strutture che hanno superato il budget assegnato dalle sciagurate delibere regionali. Di fatto impone alle strutture di interrompere l’erogazione delle prestazioni sanitarie ed azzera il confronto che le Associazioni di categoria hanno avviato con il Presidente Bardi e l’Assessore alla Salute Fanelli.
Con un comportamento all’insegna dell'”atto dovuto”, nonostante le dichiarazioni pubbliche dell’assessore Fanelli, nel primo giorno dopo ferragosto, interpretando in maniera del tutto soggettiva i provvedimenti di Giunta, D’Angola non solo procede al blocco dei pagamenti per le prestazioni extra-budget già erogate ma preannuncia il recupero delle somme già pagate alle stesse strutture, prestazioni che erano state richieste dalla stessa ASL attraverso un ordinativo di spesa e dai pazienti utilizzando il CUP. Le conseguenze sono pesantissime al punto, per effetto della deliberazione del direttore ASP, da mettere in ginocchio le strutture costringendole, da subito, a non erogare già da lunedì prossimo le prestazioni specialistiche del Servizio Sanitario Nazionale, e a innescare una spirale di licenziamenti del personale.
E’ un comportamento che non tiene in alcun modo conto delle attività di cura e tutela della salute che le strutture della specialistica ambulatoriale svolgono e soprattutto per venire incontro alla necessità del sistema pubblico di superare le liste di attesa con oltre 220 mila prestazioni bloccate da troppi mesi.
Siamo indignati e fortemente insospettiti da questa fretta esagerata e da un accanimento che non tiene conto dei riverberi drammatici sulla salute pubblica e del rapporto etico-professionale che l’azienda sanitaria di Potenza ha in essere con le strutture private accreditate. Ma soprattutto non tiene conto di quello che dovrebbe essere il primo obiettivo di un’Azienda sanitaria locale: la continuità assistenziale.
Per tali ragioni Sanità Futura formalizzerà alla Presidenza della Giunta la richiesta di rimozione del Direttore facente funzioni della ASP e l’ammonimento formale verso gli uffici che si sono prestati ad un’azione deplorevole in palese violazione di legge.
Avevamo creduto che la ripresa del dialogo con il Presidente Bardi e l’Assessore Fanelli potesse rilanciare un rispettoso e leale confronto da molto tempo sospeso e, dopo gli impegni in tal senso rinnovati con recenti dichiarazioni dall’assessore Fanelli sulla prosecuzione delle nostre attività per tranquillizzare i cittadini, dobbiamo prendere atto della cruda e triste realtà, siamo stati degli ingenui e da tali siamo stati trattati.
A questo punto ci vengono spontanee due domande: il Presidente Bardi e l’Assessore Fanelli sono a conoscenza della deliberazione di D’Angola?
E anche in caso negativo, Bardi e Fanelli hanno piena consapevolezza delle conseguenze?