Continua il successo della settima edizione di Teatro dei Calanchi, tra gli applausi di un pubblico numeroso e consapevole. Daniele Onorati, direttore e ideatore della manifestazione, ha ringraziato gli spettatori presenti, rendendone noti i luoghi di provenienza che si estendono a tutto il territorio nazionale ed anche oltre confine. Un gran traguardo per un evento che sin dalle sue origini si è distinto per essere slegato da qualsiasi tipo di confine, facendo fiorire la cultura in un contesto estremo.
La rassegna è stata inaugurata dall’escursione guidata Calanchi Experience proposta ogni sabato di agosto in una doppia declinazione “trek” e “walk”. Una parte degli ospiti ha seguito il ricercatore ed esperto di fauna selvatica Fabio Quinto in un’esperienza di media difficoltà che li ha condotti a percorrere diversi chilometri dalla città di Pisticci a Teatro dei Calanchi; una restante e cospicua parte si è mossa con la guida ambientale escursionistica Maurizio Rosito per una passeggiata panoramica adatta a tutti. I partecipanti si sono detti soddisfatti dell’esperienza, che mira ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza nei riguardi del un territorio oggetto di una “metamorfosi” invisibile e che per questo necessita della dovuta competenza per essere spiegata, e oltretutto ricco di forme di vita vegetali e animali. Che la consapevolezza sia la prima forma di rispetto verso l’ambiente, è una filosofia che Teatro dei Calanchi sostiene sin dalla sua costituzione.
L’appuntamento fisso di questa edizione in corso è Metamorfosi, per la regia di Daniele Onorati. Lo spettacolo teatrale è andato in scena sotto gli occhi meravigliati del pubblico. Tratto da Ovidio, Apuleio ed Esiodo, «Metamorfosi è un mutamento di forma…» dice in fase di presentazione Daniele: «La trasformazione avviene in un tempo così lungo che i nostri occhi non riescono a fermarla, a percepirla. Allora siamo in grado di vedere come questo Oceano antico si è trasformato in un deserto, ma non ne abbiamo vista la trasformazione. Pensiamo alla farfalla come a un animale che si trasforma ma, badate bene, la sua vera trasformazione non è visibile ai nostri occhi. Noi vediamo il prima e il dopo e pensiamo che il cambiamento sia questo: che ci sia un prima e un dopo. Il problema è sapere che cosa fare durante. Essere pronti a questo. Il cambiamento possiamo vederlo come un processo doloroso oppure come una liberazione. Sta a noi capire se viverla come uno sforzo, che di sicuro c’è, o come un’occasione per far emergere nuove virtù.» Il cast completo è composto da Martina Cassenti, Edoardo Di Sisto, Elisabetta Giovinazzi, Maria Iannuzziello, Domenico Lamparelli, Roberta Laviola, Giulia Lopatriello, Paola Oliveto, Marta Selvaggio, Miriana Serravalle, Lina Torzella, Laura Zaccheo. È una squadra affiatata e dal grande coraggio che, nel consentire al pubblico di vivere i prodigi scenici, si mette a dura prova a favore di una rappresentazione fortemente corale e caratterizzata da un complesso lavoro fisico.
Nella seconda giornata la programmazione si è arricchita di un talk molto partecipato, moderato da Antonio De Sortis, che ha preso le sembianze di un salotto d’argilla tra i registi Onorati, Bottaro e Tarasco. Si è parlato dell’esperienza di fare teatro nella cornice dei Calanchi, condivisa dai tre maestri nel corso della loro carriera, della declinazione di Teatro dei Calanchi come teatro “organico”, una cornice che si anima e sembra quasi respirare mentre prende vita lo spettacolo e di come preservare questa dimensione dal turismo di massa, tenendola al riparo da ogni forma di mercificazione. Il filo conduttore è stata la “metamorfosi” nelle sue varie declinazioni.
Questi primi weekend di eventi hanno visto come ospiti musicali Sebastiano Lillo trio e Umberto Viggiano trio. Sebastiano esplora da anni il variegato mondo della roots music ed è riconosciuto a livello italiano come esperto di fingerstyle e slide-guitar. Insieme a Dado Penta e Carlo Petrosillo ha trascinato il pubblico in un groove coinvolgente e ricercato. Il trio gipsy tutto lucano composto da Umberto Viggiano, Tony Miolla e Giuseppe Venezia, ha portato nei Calanchi la passione e la vitalità della musica gitana da questo magistralmente rappresentata. Le esibizioni si sono svolte nel pieno rispetto della filosofia unplugged di Teatro dei Calanchi, senza amplificazione alcuna.
La programmazione di Teatro dei Calanchi prosegue per tutti i sabati e le domeniche di agosto ed è consultabile sul sito www.teatrodeicalanchi.com.