Elezioni politiche 2022, riflessioni di Egidio Tamburrino, Presidente Associazione Culturale Scientifica “Loco Ardito”. Di seguito la nota integrale.
Dopo qualche settimana vissuta all’insegna delle riconferme ed esclusioni, molte delle quali derivanti dalla contrazione degli scranni disponibili, le formazioni politiche sono pronte a scendere in campo per l’unica tornata del 25 settembre prossimo.
Molti, pur essendo disponibili con il proprio cartellino a costo zero, non hanno trovato posto; altri che, pur di trovarlo, hanno dovuto cambiare casacca trovandosi così a militare nella stessa squadra che, magari, fino a qualche giorno prima avevano avversato.
Alcuni “top player” giocheranno la stessa partita su più piazze nella speranza di potere attirare il maggior numero possibile di supporter” che plaudano alle loro temporanee “performances”.
Insomma, sembra che, visto che siamo stati esclusi dal torneo mondiale di calcio, ci stiamo accingendo a consolarci con una competizione tutta casalinga.
Quello che abbiamo descritto, ricorrendo alla metafora del calcio, è quanto accaduto per la formazione delle liste elettorali delle prossime elezioni politiche del 25 settembre prossimo . Ma in questo caso non stiamo giocando calciando più o meno maldestramente un pallone, stiamo, invece, parlando di designare coloro che si candidano a governare il Paese. Ed il governo del Paese non può essere affidato a vecchie cariatidi o a voltagabbana che sembrano avere l’unico interesse di perpetuare immeritatamente il percepimento di laute prebende.
Quale credibilità può avere chi, dopo avere rappresentato una forza politica per tanti anni ai massini livelli istituzionali cambia casacca e fa abiura del suo passato politico?.
Quale credibilità può avere chi, pur essendo stato suffragato dal voto popolare non ha mai avvertito il sacrosanto dovere di informare i suoi mandanti del suo operato, delle sue azioni politiche se consonanti o meno con le attese dei propri elettori finendo cosi’ per trasformare il suo ruolo di mandatario a quello di principe?
Quale credibilità, e. questa volta vorrei dire, quale attaccamento al Territorio si può pretendere dallo“sciur” Brambilla che viene trasferito dall’ombra della “Madunina” all’ombre del Vesuvio o viceversa per essere costà candidato?.
Questi sono alcuni dei cogenti interrogativi che l’uomo della strada, e tra questi chi scrive, si sta ponendo al riscontro dei quali subordina il suo intendimento di esercitare il suo diritto di voto o di rinunziarvi.
La Basilicata, Regione nella quale sono fiero di essere nato, rappresenta nel suo piccolo, tutte le cennate anomalie. E’ sufficiente in proposito scorrere i nominativi dei candidati, e si ritroverà di tutto.
Allora che fare? Per dirla con Draghi, che è intervenuto recentemente al “Meeting” di Rimini di Comunione e Liberazione, bisogna esercitare il proprio diritto di voto con un
accorgimento, propongo: sulle schede elettorali invece di indicare una lista e/o un candidato, spiegare sinteticamente, e seriamente il proprio dissenso.
Sarebbe un modo, magari più efficace che non votare, di esprimere la propria disapprovazione evitando così di dare adito ai mestieranti della politica di parlare di disaffezione al voto.