Silvio Mostacci e Giacomo Reale in una nota annunciano le dimissioni da Segretari Provinciali di Matera e Potenza e da soci del partito politico Azione. Di seguito la nota integrale.
Basilicata in Azione ha consumato il tradimento dei nostri ideali politici
Chi ci conosce lo sa bene, gli ultimi giorni sono stati per noi molto tormentati e per nulla semplici. Anche trovare le parole, in questa tempesta di sentimenti che scuote le viscere, è per noi impresa ardua.
In poche ore ci sono passati davanti gli anni in Azione. Tutti i giorni vissuti intensamente, con abnegazione, passione, convinzione e tanta gioia, la gioia di chi crede fermamente in un ideale e ha trovato un partito che crede e si batte fermamente per affermare i tuoi stessi valori.
Tutto questo è avvenuto perché negli ultimi giorni si è palesato quello che possiamo definire l’apice (o ancor meglio l’abisso) di una serie di scelte di difficile comprensione e in completa dissonanza con quelli che sono i valori fondativi del partito a cui abbiamo deciso di aderire e verso il quale in questi anni abbiamo sempre espresso totale e incondizionata lealtà.
Nelle ultime settimane, quelle che hanno seguito la caduta del governo Draghi, abbiamo visto i vertici nazionali di Azione prima contrapporsi al PD, reo di strizzare l’occhio ai populisti, salvo poi siglare (con i nostri confederati di +Europa) un patto elettorale con il Segretario Letta in nome di una scelta di campo tra “un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin”.
Nei giorni successivi abbiamo osservato i vertici prestare il fianco ad esponenti di estrema sinistra desiderosi di portare lo scontro più sul piano degli attacchi alla persona che su quello dei temi. In seguito abbiamo assistito inermi ad una inversione a U, comunicataci per via televisiva tramite l’intervento in una trasmissione di Rai3, che comprendeva contemporaneamente la rottura dell’accordo con il PD e della federazione con +Europa e a cui sarebbe seguita la candidatura in solitaria del partito per la quale ci è stato richiesto di attivarci per la raccolta delle firme. Poi ancora, senza alcun confronto o preavviso, ci è stato comunicato l’avvenuto accordo con Italia Viva.
In ultimo, come punto più basso toccato in questi giorni, abbiamo assistito alla composizione delle liste.
Dapprima ci è stato chiesto un aiuto a cui abbiamo prontamente risposto fornendo tempestivamente i nomi di tesserate e tesserati di indubbio valore, competenza ed esperienza (come ampiamente dimostrato dai CV a corredo dei nomi) che hanno generosamente dato la propria disponibilità al partito. A questo sono seguiti giorni di totale silenzio durante i quali abbiamo immaginato che i nostri esponenti esaminassero i CV e i profili di chi ha fornito la propria disponibilità. Qualche giorno fa abbiamo scoperto (amaramente), anche questa volta prima dalla stampa e poi dai vertici del partito, che nella nostra Regione Basilicata il partito Azione candida tra le proprie fila una figura totalmente esterna al partito, molto conosciuta in Basilicata, che in questi anni è stata indubbiamente la protagonista della scena politica lucana, che incarna nel modo di operare un modello ben preciso e che era stata messa da parte dal proprio partito di origine. Una persona che ha generato de facto gran parte dello stato in cui i cittadini lucani si trovano oggi.
Tutto questo è avvenuto tramite un contatto diretto con il Segretario Regionale che ha (inspiegabilmente?) spalancato la porta del partito e steso il tappeto rosso a questo nuovo ingresso senza alcuna condivisione e confronto con la base, senza alcun rispetto verso i lucani.
In questo modo, sovvertendo alcuni dei valori fondanti, è stato annientato a nostro avviso tutto il progetto di Azione che proponeva ai cittadini lucani e italiani un nuovo modo di fare politica.
Per chi come noi si occupa di politica per un ideale, per la propria gente, per migliorare la situazione in una regione che avrebbe un potenziale enorme, ma che da troppi anni viene mortificata e sfruttata da una classe politica e dirigente completamente miope, è mortificante vedere che tutto il proprio impegno e il proprio lavoro vengano calpestati senza alcun rispetto.
Abbiamo deciso di aderire ad Azione perché riteniamo che chi decide di occuparsi di politica debba farlo nell’interesse dei propri concittadini, corregionali e connazionali e non per meri interessi personali o clientelari.
Occuparsi di politica, non parlare in TV o scrivere su social e giornali. Occuparsi di politica è soprattutto stare tra la gente e ascoltarla, cosa che i nostri vertici nazionali non hanno mai voluto fare in questi anni. Se lo avessero fatto, avrebbero compreso quanto i lucani (o comunque la gran parte di noi, quella non condizionata da malsane logiche clientelari) non ne possano più di un certo modo di gestire e amministrare questa terra a completo discapito della popolazione.
Probabilmente qualcuno proverà a raccontarvi che noi siamo solo due inguaribili sognatori, che non sappiamo guardare alla realtà e scendere a compromessi, che ciò che conta nella politica sono solo i voti (e che per loro non importa da dove questi voti vengano), che altrimenti vincono le destre (o qualsivoglia temporaneo avversario) e altre amenità che si dissolveranno dal 26 settembre in avanti sino alle successive tornate elettorali.
Per noi non è così oggi, non lo era ieri, non lo sarà domani. Riteniamo che una Basilicata migliore sia davvero possibile, ma solo se non scenderemo a patti con la nostra dignità, per il bene dei Lucani ai quali abbiamo deciso di dedicare il nostro impegno, le nostre energie e le nostre competenze.
Rispettiamo la scelta di chi, nonostante tutto, decide di continuare il proprio percorso personale in Azione e auguriamo loro le migliori fortune, ma (per i motivi già citati) questo percorso non può più essere il nostro e ci auguriamo che la nostra scelta abbia da parte di tutti il medesimo rispetto.
Con profonda amarezza, per quanto premesso, comunichiamo le avvenute dimissioni da Segretari Provinciali e da soci del partito politico Azione.