Caro energia, Confartigianato: “Aspettiamo di essere coinvolti in questa fase di studio di provvedimenti della Regione Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
“Il caro-energia è tra le prime emergenze che dovranno essere affrontate dal nuovo Governo, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza”. E’ questa la posizione di Confartigianato. Per la confederazione degli artigiani “è altrettanto importante intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo sta facendo per cercare di ‘rimanere aperto'”.
“Ben venga l’istituzione da parte della Giunta Regionale di un Tavolo tecnico per individuare, dopo quella del gas gratuito alle famiglie, una misura specifica per le pmi” – dice Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera che aggiunge: “aspettiamo di essere coinvolti in questa fase di studio di provvedimenti, specie se si conferma la notizia che il Governo Regionale avrebbe individuato con le risorse FCS un fondo di 10milioni di euro. L’aumento dei costi energetici, la difficoltà di reperire materie prime e i prezzi aumentati, le incertezze su cosa succederà, stanno portando, e ancor più porteranno, ad innescare difficoltà a cascata per gli artigiani. Dobbiamo progettare un futuro energetico per la nostra Regione coinvolgendo i player energetici e l’Università. A livello politico servono incentivi per spingere le imprese verso le energie rinnovabili e verso il risparmio energetico. Quanto al problema della pressione fiscale riguarda tutta Italia, ma qualcosa a livello territoriale è possibile fare, per esempio abbassando le addizionali comunali e regionali”. “Tagliando Imu, Tari e Irap si alleggerirebbe fin da subito la pressione fiscale sulle imprese e i lavoratori avrebbero una busta paga più pesante”.