Ha fatto discutere l’annuncio dell’Amministrazione guidata dal sindaco Bennardi dell’acquisto di un telelaser per il controllo della velocità dei veicoli nelle strade del territorio di Matera.
In proposito si registra un intervento del materano Giovanni Caserta.
Con la modica spesa di 29.000 euro, l’Amministrazione comunale di Matera si è dotata di un telelaser, con cui sarà controllata la velocità delle macchine nel traffico urbano e, con essa, mi dicono, il comportamento del guidatore. Non si vuol essere “bastian contrario” ad ogni occasione; ma alcune riflessioni sono necessarie.
La prima considerazione è che da questa amministrazione comunale non arriva mai un provvedimento che vada a favore del cittadino (come,per esempio, la diminuzione della tassa sui rifiuti, sui parcheggi a pagamento, sulle insegne pubblicitarie, sui passi carrabili, sul costo del biglietto del pullman, ecc.). Le comunicazioni sono sempre di aumento, di multe, di tasse, divieti e simili, spesso in tono intimidatorio e accusatorio. Negli ultimi tempi il fenomeno è notevolmente cresciuto.
La seconda considerazione è che tutti i provvedimenti identificano nel materano un cittadino antropologicamente indisciplinato, furbo, da punire e incastrare, con cui, di fatto, è negata qualunque forma di dialogo.Insomma, non è lo sbandierato“cittadino culturale”
La terza considerazione è che si va diritto e preferibilmente verso provvedimenti che diventano facile e corposo incasso per il Comune.
Quarta considerazione è che proteste, comitati di protesta, denunce affondano come pietre nella palude. Il divieto di transito, pe rvia Lucana e via XX Settembre, la domenica, ha procurato un Comitato di agitazione dei commercianti del Centro, che, per quanto ci risulta, non ha avuto effetto di sorta. Una chiusura a riccio. Forse si vuole che qualche saracinesca cominci a calare per chiusura. L’avvento dell’autunno ce lo dirà.
Ciò premesso, non si disconosce che la velocità e la”distrazione” del conducente alla guida possono essere causa di incidenti. Sono un automobilista, sotto questo aspetto,disciplinato. Anche per età. Le uniche “punizioni” che mi sono arrivate sono gli improperi degli automobilisti che hanno troppa fretta. Ma non si tien conto di alcune verità di fatto.
Al sindaco e all’assessore alla mobilità, al comandante della polizia locale vogliamo chiedere se veramente credono che gli incidenti di strada siano da addebitarsi prevalentemente alla velocità degli automobilisti e alla loro distrazione, o non anche ad altri fattori. Siamo curiosi di sapere quanto il Comune di Matera ha pagato di risarcimento a pedoni per cadute su marciapiedi e strade dissestate. Io, in via Timmari, sono stato vittima di una pericolosa caduta sugli scivoli per disabili, tutti troppo ripidi, lisci e sconnessi. Fatti per disabili, servono. ormai, a creare, nuovi disabili. Vi si invita a fare un sopralluogo.
La cronaca dice che gli incidenti più frequenti, a parte quelli da marciapiedi e pedoni, sono ormai quelli da monopattino, da ciclomotore e bicicletta. Negli anni scorsi abbiamo avuto una pletora di rotatorie e, fuori di ogni grazia di Dio, piste ciclabili, in una città che poco si presta all’uso della bicicletta. Di piste ciclabili se n’è avuta una euforica distribuzione. In realtà erano segmenti di piste ciclabili, al cui termine la bicicletta andava presa a spalla. Assolutamente incongrue e inutilizzabili,hanno creato solo problemi alla normale circolazione, non foss’altro perché riducevano il piano di circolazione stradale.Per fortuna, una per una, sono cadute in disuso. Spese assolutamente inutili.
Rimangono le buche, i rialzi e gli affossamenti dei tombini, pericolosissimi per tutti, ma soprattutto, oltre che per biciclette e per monopattini, anche per i ciclomotori e, quindi, per giovani vite. C’è stato qualche caso di morte. Molti rialzi o affossamenti e dissesti in genere sono dovuti a interventi di società private, che continuamente bucherellano e sezionano le strade cittadine, senza che provvedano, finiti i lavori, ad un loro regolare, sicuro e decoroso riadattamento. Né il sindaco, né l’assessore, né il tecnico adibito, né il corpo dei VV.UU. si preoccupano di intervenire per costringere al ripristino a regola d’arte e di estetica, degno di una città civile (pardon, culturale!)Qualcuno direbbe che siamo di fronte ad una amministrazione comunale debole con i forti, forte con i deboli. Roba del Sud. Anche quando si è “capitale europea della cultura”
Non vogliamo nemmeno sottacere la scarsa illuminazione di angoli di strade e lunghi rettifili, su cui è assente, molte volte, ogni traccia di indispensabile segnaletica orizzontale.Forse si presume che al Sud non c’è nebbia e ci sono sempre le stelle. Matera, però,purtroppo,ha lo scirocco, il pantano, la diga di san Giuliano e la Gravina. Se ne accorse il Pascoli nel 1882. Molte strisce pedonali vanno fatte; vanno fatte le linee di mezzeria; vanno delimitati i bordi delle strade… Strisce pedonali già esistenti, non rifatte da anni, lasciano di sé uno sbiadito e triste ricordo.
Non parlo della assenza di cartelli stradali e di cartelli stradali illeggibili, anche per sovrapposizioni di più indicazioni. Altri cartelli, dopo mesi dalla fine dei lavori, continuano a portare il limite di velocità imposto dal cantiere. In che misura si pagheranno le multe?
Sono motivi per cui, al sindaco Bennardi, all’ assessore alla mobilità, al tecnico responsabile e al comandante dei Vigili Urbani, ci permettiamo di chiedere che, prima ancora di istallare il punitivo e comodo telelaser, in ordine di tempo si riempiano le buche nell’asfalto, si elimini il pericolo costante di tombini sopraelevati o bassi rispetto al manto stradale, si invitino e costringano le ditte intervenute a ripristinare a regola il manto stradale, si rifaccia o faccia la vitale segnaletica orizzontale, si sistemino i marciapiedi e poi, per cortesia, mi si dica, su questa strada, di cui allego la foto, dissestata, senza paracarri e senza marciapiede, voglio dire su via Lamanna, che velocità mi sarà consentita?
Grazie. per avermi letto. Naturalmente, non aspetto una risposta. A Matera non si usa.