Quote rosa, la Commissione Regionale Pari Opportunità di Basilicata ne rilancia l’opportunità. Di seguito la nota integrale inviata da Margherita Perretti, Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità
“Le quote sono uno strumento non la soluzione. La politica sia dalla parte delle donne e metta in campo correttivi paritari che rimuovano ostacoli ai loro meriti e talenti.”
«Nessun passo indietro sulle quote, o meglio, sui correttivi paritari da applicare nelle nomine e negli accessi ai luoghi decisionali fino a quando servirà». Così la CRPO Basilicata, di intesa con il Coordinamento nazionale delle commissioni Pari Opportunità di Regioni e Province Autonome, rilancia la necessità di promuovere la partecipazione delle donne alla vita pubblica, economica, istituzionale e politica, anche attraverso correttivi antidiscriminatori, che colmino le storture mediante rappresentatività, merito e competenza.
«Abbiamo appreso dalla stampa che la leader della destra candidata alla premiership intende abolire le quote rosa, un’affermazione resa pubblicamente che, se confermata, rappresenta un vulnus per ogni donna, prima di tutto perché non fa che rafforzare una cultura dell’organizzazione sociale ad impronta maschile ancora prevalente nel Paese, che ritiene le competenze femminili sacrificabili e le donne inadatte a ricoprire ruoli decisionali e di potere».
La CRPO si rivolge a tutte le forze politiche in corsa affinché mettano in chiaro la volontà di portare avanti norme come la Golfo-Mosca per l’equa rappresentanza nei CdA delle società partecipate e pubbliche (che ha portato la presenza femminile dal 7% del 2011 al 37% del 2020) e tutte le leggi che promuovono la parità di genere negli organi elettivi e negli esecutivi, oltre che nell’accesso al mercato del lavoro. «Chiediamo che la politica, al di là degli schieramenti, sia dalla parte delle donne e delle ragazze che – sottolineano – sono in media più istruite dei maschi ma tenute ai margini del mercato, dei luoghi decisionali e della vita pubblica a causa di stereotipi di ruolo antistorici e discriminazioni dannose per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.»
In Italia oggi le donne disoccupate sono il 6% in più rispetto al 2019 e il ‘soffitto di cristallo’ impedisce alle competenze femminili di fare carriera (ferme al 29% le dirigenti italiane, contro ad esempio il 38% delle manager tedesche). «I dati mostrano risultati positivi dove il talento e il merito delle donne ha lo spazio che merita, occorre perciò rimuovere gli ostacoli che persistono alla loro partecipazione e realizzazione personale, come sancisce del resto la nostra Costituzione».