Sono convinto che il Sindaco e il gruppo del PDL hanno esercitato il loro mandato con impegno e senza risparmiarsi, vicini ai bisogni della gente ed interpretando la politica con forza ed energia. Spesso l’impegno e le energie di cui parlo, sono state sprecate a contenere e sorreggere le fughe di taluni consiglieri eletti nella maggioranza e a cercare metodi e modi per dare un governo a questa città. E allora c’è da chiedersi il perché di tutto questo. Dal mio punto di vista potrei stare a dire di richieste fatte, concesse o non concesse, di cose fatte e non fatte, di inappagamenti bizzarri, ma direi cose scontate che ogni osservatore politico potrebbe dire.
Dal mio scrutare, quale persona nuova che si è affacciata alla politica dopo esperienze di vita che comunque hanno contribuito a migliorare profondamente e radicalmente le sorti di questa città, la mia sintesi la vorrei stendere come dal confessionale di un reality, per entrare nei meccanismi della politica che solo se vissuti si comprendono e fotografano esattamente quello che è il tangibile spessore culturale e sociale di una città.
Ma, come spesso accade nei reality, nel riconoscere che quei comportamenti strani e bizzarri altro non sono che uno spaccato della evidente dimensione sociale, altrettanto ci si deve riconoscere nel consiglio comunale di questa città che rappresenta esattamente lo spessore politico culturale della nostra cara città. E’ indubbio che al confronto il grande fratello televisivo è solo un gioco per ingenui scolaretti, del resto alla tecnologia è inutile chiudere le porte.
Quindi, il consiglio comunale, nel bene e nel male, è l’esatta espressione di questa comunità, fatta di astuti gruppetti, di lobbyes affaristiche, di famiglie allargate, ma anche di ingenui sognatori che hanno a cuore le sorti della città. La crescita è possibile ma lenta e trascina una politica che oramai da anni non cambia nulla, senza saggia competizione, senza idee, spesso senza etica. Parole vuote e senza costrutto, che portano avanti interessi pilotati, fregandosene e sbattendo in faccia la porta all’elettorato che sarebbe dovuto esser sovrano.
Tutti lo sanno, nessuno ne parla, lo strano di tutti coloro che siedono in quegli scranni spesso non ha logica, tutto ciò che proviene da una parte per l’altra non è valido, non importa cosa contenga e cosa valga. Un esempio: il mio vincolo a riprendere e portare avanti il gemellaggio con Petra (proposto dal centrosinistra nel 2003), è stato ostacolato, rinviato, modificato ed infine accantonato, nell’istante in cui la politica non era più politica perché lasciava il passo a migrazioni autunnali.
E su quest’ultimo aspetto si innesta la parabola umana che sospinge il politico di turno a passare e ripassare in milizie avverse, qui si misura la credibilità e la capacità di mutazione delle idee, ma molto più semplicemente dal quel confessionale ho notato solo mutamenti mercenari e baratti politici.
Il grande occhio che scruta quella sala dei tanti accordi e degli immensi intrecci, penetri a fondo gli sguardi e le intese di chi spesso con l’elettorato che lo ha deposto su quelle sedute non ha più nulla da dire, noi abbiamo cercato di infondere legalità e trasparenza amministrativa, abbiamo cercato di sovvertire il sistema, non ci siamo riusciti, in qualcosa abbiamo sbagliato anche noi, ma che non ci siano dubbi, non molleremo.
Adriano Pedicini
Consigliere Comunale Pdl
C’è ancora qualcuno che dice la verità
solo cn le MANETTE si riporterebbe la legalità!!!