Dimissioni direttore Irccs Crob, Fp Cgil: “Continuano i segnali di agonia della sanità lucana che si sgretola. Dopo le dimissioni anche del direttore scientifico completamente decapitato l’Irccs Crob”. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo con estrema preoccupazione delle dimissioni rassegnate dal direttore scientifico dell’Irccs Crob, Alessandro Sgambato, che era stato nominato con decreto ministeriale il 16 gennaio 2019 e aveva sottoscritto un contratto di durata quinquennale, rinnovabile.
Un altro basilare tassello del Centro di riferimento oncologico della Basilicata lascia anticipatamente il suo incarico, dopo le dimissioni, formalizzate lo scorso mese di maggio, del direttore sanitario Luigi Mandia e l’assenza per motivi di salute, che si protrae ormai da mesi, del direttore generale Gerardo Di Martino. Resta alla guida dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, in solitaria, il sirettore amministrativo, Giovannino Rossi.
Ormai un mese e mezzo fa, consci di una situazione che stava per deflagrare e all’indomani del consiglio comunale aperto organizzato dal Comune di Rionero su input delle varie organizzazioni sindacali, inviammo una richiesta unitaria di incontro urgente all’assessore regionale alla sanità per discutere proprio del futuro della struttura. Richiesta che ad oggi è rimasta senza riscontro alcuno.
Uno stallo inammissibile, che ha finito per decapitare completamente il centro oncologico lucano, che senza più guide, è lasciato in balia delle onde, in una situazione che ha del surreale e contribuisce a mettere in serio pericolo il futuro della ricerca e dell’assistenza presso l’Irccs Crob,rappresentando un ulteriore punto di caduta di un sistema sanitario regionale che si sta sgretolando.
Non è più ammissibile protrarre lo stato di agonia della sanità lucana, che vede ogni giorno di più aggravarsi le criticità che segnaliamo inascoltati da tempo, prime fra tutte quella della carenza di personale e delle liste di attesa, che non potranno essere affrontate e risolte se si continua a perseverare nel mantenere enti del sistema sanitario regionale senza una guida effettiva.
Auspichiamo che quest’ennesimo atto dia una scossa al torpore in cui è caduta la Regione Basilicata e chiediamo un intervento immediato dell’assessore alla Sanità.