Dopo aver chiuso l’esperienza con il Movimento 5 Stelle il giornalista Gianluigi Paragone è tornato nel primo pomeriggio a Matera da leader di Italexit e candidato alle elezioni politiche con la lista “Per l’Italia con Paragone – Italexit” presentare i candidati della lista in Basilicata in una conferenza stampa all’Hotel San Domenico. Paragone è stato accolto a Matera dai candidati Roberto Robilotta, coordinatore Regionale e componente della Direzione Nazionale, Romina Paludi, Rosalinda Pischetola, Giorgio Santoriello e Giacinta Montemurro.
In corsa per il Senato Roberto Robilotta (uninominale e capolista al plurinominale) e Giacinta Montemurro. Supplenti: Luigi Petruccio e Maria Teresa Vaccaro.
Per la Camera Giorgio Santoriello (uninominale e plurinominale), Romina Paludi e Rosalinda Pischetola. Supplenti: Rosanna Colucci e Gianluca Barnabà.
Uscita dall’euro per tornare ad una moneta nazionale con l’obiettivo di recuperare quel potere d’acquisto perduto e fermare l’inflazione, no all’agenda Draghi, sì ai rigassifigatore di Piombino, richiesta di uno scostamento di bilancio a governo Draghi per arginare la crisi devastante determinata dagli aumenti insostenibili del prezzo del gas, con evidenti conseguenze negative per imprese e famiglie. Misure da attuare per vincere la prima sfida della lista di Gianluigi Paragone, quella del lavoro.
Michele Capolupo
Di seguito il video intervento di Gianluigi Paragone a Matera, la fotogallery di Sassi Live e il programma elettorale della lista che si presenta alle elezioni politiche 2022 con il nome “L’Italia con Paragone – Italexit”.
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La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)
Elezioni 2022: il programma di Italexit
Economia
Eliminare dalla Costituzione il pareggio in bilancio.
Immediata uscita dell’Italia dall’Euro.
Statalizzare e riportare sotto il controllo del ministero del Tesoro la Banca d’Italia.
Creazione di una Banca Pubblica.
Strade, autostrade, comunicazioni, acqua, energia e tutti gli altri asset strategici per il Paese devono tornare sotto il controllo dello Stato.
Ritorno alla sovranità politica, democratica ed economico-monetaria della Repubblica italiana. Per fare questo occorre uscire dai trattati europei e riprendere la sovranità anche monetaria.
Fisco
Con l’uscita dell’Italia dall’eurozona, applicheremo le aliquote fiscali in uso oggi in Irlanda, Lussemburgo e altri paradisi fiscali riconosciuti dall’Unione europea.
Possibilità di introdurre monete fiscali, come ad esempio il modello super bonus, che va difeso e rilanciato con modalità strategica e quindi pluriennale.
Le cartelle fiscali inviate negli ultimi 3 anni a chi ha sofferto enormemente a causa della pessima gestione della pandemia vanno rottamate.
Aliquota fissa del 15% a chi produce Made in Italy
Sanità
Commissione d’inchiesta su gestione covid e vaccini.
No green pass.
Sviluppare la ricerca nel campo medico/scientifico.
Energia e ambiente
Piano strategico relativo alla componente energetica che parta dalle competenze e dalle risorse di cui il Paese dispone, al fine di rendersi il meno possibile vincolato a forniture esterne.
Piano strategico relativo a eventuali opere strategiche nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo economica individuato per ciascuna area territoriale. Non vogliamo altri Mose o TAV.
Introduzione del principio di tutela pubblica di acque e risorse naturali, divieto di privatizzazione.
Riforme
Modifica costituzionale per votare, attraverso referendum, anche in materia di trattati internazionali.
Disciplina del procedimento interno per l’esercizio della facoltà di recesso dall’Unione europea mediante referendum consultivo.
Riscrittura del sistema di elezione del CSM per superare il correntismo.
Politica estera
Immediata uscita dell’Italia dall’Unione europea.
No all’invio di armi in Ucraina.
Lavoro
Riduzione del cuneo fiscale e aumento dei salari.
Revisione del reddito di cittadinanza: chi riceve il rdc dovrà sempre rendersi disponibile a lavorare appena viene chiamato, anche con 24 ore di preavviso. Se rifiuterà 3 volte, perderà per sempre il reddito, come avviene in altri Paesi europei.
Pensioni
Abolizione legge Fornero.
Pensione minima a 900 euro.