Nucleare in Basilicata, intervento di Pietrantuono (Verdi-Sinistra). Di seguito la nota integrale.
Il costo di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabili negli ultimi dieci anni è diminuito del 90%, in particolare la produzione di energia da eolico e da fotovoltaico è ormai quella a più basso costo e notevolmente più inferiore sia alla produzione di energia elettrica da gas che da carbone ed è notevolmente più inferiore dell’energia elettrica prodotta con il nucleare.
È fondamentale considerare questo dato per capire quanto sia strumentale e sbagliata la posizione dei fautori del nucleare di destra e di centro il cui fine è solamente quello di tenere in piedi un sistema fossile che continua ad impoverire drammaticamente sia le famiglie che il sistema produttivo del nostro paese.
Il nucleare è così costoso perché maledettamente complesso. I casi reali a tecnologia esistente parlano di decenni per la costruzione, di decine di miliardi di spesa a carico dei contribuenti e di un problema di scorie che rendono tale produzione non rinnovabile.
Parchi eolici di pari potenza (1,6 Gw) costano almeno 5 volte di meno, senza contare il costo di smaltimento delle scorie, per le quali in Italia stiamo ancora pagando. 4 miliardi di euro negli ultimi 10 anni a carico dei cittadini. Il nucleare pulito non esiste. L’Italia è nella ricerca da protagonista ma i risultati dimostrativi non ci saranno prima del 2050.
E se la ricetta è quella dei piccoli reattori, di cui non esistono ancora versioni commerciali, addirittura 7 da spalmare in giro per l’Italia, la cosa è ancora più ridicola, visto che non si risolve il problema delle scorie e moltiplica per 7 la necessità di presidi di sicurezza, è sotto gli occhi di tutti quello che accade alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina occupata dalle truppe russe.
Il nucleare in tutto il mondo pesa solo 4% rispetto alla produzione totale di energia. In Europa, disseminata di centrali, al massimo l’11%. In Italia, nonostante l’ostruzionismo del mondo fossile e dei suoi rappresentanti, le fonti rinnovabili sono arrivate al 20%, ma bloccate da anni.
Se tutto ciò non fosse sufficiente, vogliamo ricordare a questi parolai inconcludenti, che la Basilicata ha già subito troppo. Ha vissuto e vive le pesanti conseguenze delle trivellazioni, degli inceneritori e della gestione delle scorie nucleari.
È ormai chiaro come il modello ecologico sia anche il più economico.