Mercoledì 7 settembre 2022 alle ore 18:30 nel giardino del Museo Ridola di Matera per la seconda edizione di Scrittori allo speccio Franca Cavagnoli presenta il libro “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald. Di seguito la nota integrale.
Dopo una partenza a gonfie vele, la rassegna “Scrittori allo specchio” dedicata ai classici della letteratura e ai loro traduttori, organizzata e promossa dall’associazione Amabili Confini, si appresta a dare vita al secondo appuntamento dal titolo“Il sogno incorruttibile di Jay Gatsby”, in programma mercoledì 7 settembre alle 18:30, nel giardino del Museo Nazionale “D. Ridola”. In caso di maltempo, l’incontro si terrà nella sala convegni.
La scrittrice e traduttrice Franca Cavagnoli condurrà il pubblico in un viaggio alla scoperta di uno dei capolavori indiscussi della narrativa americana, Il grande Gatsbydi Francis Scott Fitzgerald, pubblicato per la prima volta nel 1925. A raccontarlo sarà colei che nel 2011ha curato per la Feltrinelli la traduzione del romanzo, ricevendo il premio Gregor Von Rezzori.Franca Cavagnoli ha pubblicato i romanzi Una pioggia bruciante (Feltrinelli 2015, Premio Città di Cuneo per il primo romanzo e finalista premio Bergamo; originariamente pubblicato da Frassinelli nel 2000), Luminusa (Frassinelli 2015), Non si è seri a 17 anni (Frassinelli 2007, finalista Premio l’Inedito Maria Bellonci); i racconti Mbaqanga (Feltrinelli 2013), Black (Feltrinelli 2014) e il saggio La voce del testo. L’arte e il mestiere di tradurre (Feltrinelli 2012, Premio Lo straniero 2013). Ha tradotto e curato le opere di William S. Burroughs, J.M. Coetzee, NadineGordimer, James Joyce, Jamaica Kincaid, Katherine Mansfield, Toni Morrison, V.S. Naipaul, George Orwell, Mark Twain. Per le sue traduzioni ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui: il premio Fedrigoni (2010), il premio Von Rezzori (2011) e il Premio Nazionale per la Traduzione del Ministero dei Beni Culturali (2014). Insegna Traduzione letteraria alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”.
Introdurrà l’incontro Rita Montinaro, ex docente e componente dell’associazione Amabili Confini.
“Non si può ripetere il passato? Certo che si può!”
“Il grande Gatsby” ovvero l’età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell’estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy… Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità. Proprio come andava accadendo allo stesso Fitzgerald, ex casanova ed ex alcolizzato alle prese con il mistero di un’esistenza ormai votata alla dissoluzione finale.