L’Unità di Crisi Sanitaria ha rivolto un appello ai candidati per le elezioni del 25 settembre ricostruendo le tappe della vicenda. Di seguito la nota interale.
“L’emergenza sanitaria – è scritto nella lettera-appello – sfortunatamente è reale ed è largamente diffusa in tutta la Regione. La crisi occupazionale è altrettanto reale. Questa è una fotografia inconfutabile. La crisi riguarda in primis le strutture che bruscamente e inaspettatamente (all’ottavo mese dell’anno in corso) non hanno più un “tetto capiente” e, immediatamente dopo, quelle che si ritrovano man mano nella stessa situazione. L’amarezza per l’adozione di un criterio di allocazione delle risorse non solo illegittimo e tardivo, ma soprattutto iniquo, è grande. Basta leggere gli atti ufficiali per riscontrare la veridicità delle nostre affermazioni. Allora risulterà evidente che in questa fase, così cruciale, la Regione ha il dovere istituzionale di affrontare l’emergenza sanitaria e la crisi aziendale e occupazionale, ricercando una soluzione, che a nostro avviso è sicuramente possibile, confrontandosi con chi è dentro la crisi e dentro l’emergenza, non di certo con altri. Non siamo più, purtroppo, in una situazione di ordinaria amministrazione che può essere “normalmente” gestita. Siamo infelicemente giunti al concreto rischio del fallimento di aziende sane per mano pubblica. Anche la crisi occupazionale, che è tutta dentro questa vicenda, dovrebbe essere fronteggiata e risolta includendo le rappresentanze dei dipendenti sottoposti al rischio di perdita del proprio lavoro. Al pari, l’emergenza sanitaria non può e non deve essere trattata con un approccio che trascura il coinvolgimento dei pazienti e dei rappresentanti delle comunità locali, diretti destinatari degli effetti dell’emergenza. Da qui si capisce subito che la gravità della situazione impone un giusto alveo e un appropriato metodo per raggiungere una soluzione vera e definitiva. Non considerarli, inficerebbe la stessa credibilità delle istituzioni e comprometterebbe irrimediabilmente il confronto e la trasparenza con la collettività. L’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ha tentato di sensibilizzare le Istituzioni regionali ed oggi chiede a queste un incontro ormai urgentissimo, mentre l’emergenza e la crisi sono vive e proseguono verso il loro aggravamento, chiede un tavolo di crisi. È il momento – continua la lettera-appello -di imboccare un onesto e appropriato percorso, necessariamente rapido, indugiare significherebbe arrivare quando ormai sarebbe tardi”. La conclusione dell’appello: “confidiamo nell’impegno dei candidati affinché i diritti costituzionali prevalgano azzerando una crisi ferocemente assurda per la comunità lucana e incredibilmente inopportuna per la delicata fase di campagna elettorale”.
Contestualmente all’appello rivolto ai candidati viene trasmesso un invito a tutti i Sindaci di Basilicata a convocare Consigli comunali urgenti per approvare un ordine del giorno che, poggiando sull’emergenza sanitaria già in atto, chieda alla Regione Basilicata la convocazione urgente di un tavolo di crisi che non escluda la rappresentanza degli enti locali, fondamentali istituzioni dei fabbisogni territoriali.
Intanto, la petizione popolare promossa on line, nel giro di pochi giorni, ha già raggiunto circa 2mila adesioni.