Carella e Lettieri: “Quella di renzi e Calenda è l’Ialia del no alle rinnovabili”. Di seguito la nota integrale.
Oggi Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno lanciato “L’Italia del Sì”. SI alle trivelle, SI al gas, SI agli inceneritori, SI al nucleare.
In Basilicata i candidati del terzo polo si sono collegati dal sito di Tempa Rossa per confermare i loro SI a questo modello fossile, e pensare che qualche anno fa, nel 2015, organizzavano manifestazioni per dire no alle trivellazioni. A dimostrazione di quanto pesi di più la politica delle poltrone che quella delle idee e del bene comune.
I fautori del sì a nuove trivelle, al nucleare, a nuovi inceneritori dovrebbero innanzitutto con chiarezza dire agli Italiani come vorrebbero risolvere i problemi ambientali legati a queste proposte fossili. E non è questione di controlli, ma di compatibilità di attività altamente impattanti con il territorio.
In Basilicata, evidentemente hanno la memoria troppo corta, hanno dimenticato i danni prodotti da sversamenti, gestione anomala, inquinamento di suolo e di falde, per non parlare ovviamente di aria e atmosfera.
Calenda e Renzi dovrebbero dire adesso come risolvono i grandi impatti di queste fonti. Ad esempio, dove vorrebbero collocare il deposito unico delle scorie nucleari. Oppure, ad esempio, come vorrebbero smaltire le acque di strato dell’impianto Total di Tempa Rossa fra un anno?
Non lasciatevi ingannare. Quelli dell’Italia del SI, in realtà, sono quelli del NO alle rinnovabili, i principali responsabili del blocco alle rinnovabili, da anni ormai ferme al 40% dei consumi nazionali di energia elettrica.
La Basilicata non può essere solo terra di conquista e di saccheggio. Total che fa rinnovabili nel mondo investa in Basilicata ed in particolare nella Valle del Sauro,formando e assumendo lavoratori da impiegare nella conversione ecologica.
Innovazione tecnologica e conversione ecologica possono aiutare la nostra regione, che da anni contribuisce in maniera determinante al fabbisogno energetico nazionale, a costruire un modello di sviluppo in grado di invertire gli indici drammatici di spopolamento e povertà che purtroppo conosciamo.