Dopo le dichiarazioni in 4^ Commissione Consiliare dell’Assessore Fanelli, Anisap, Cicas, Federbiologi e Federlab ribadiscono che “il tema principale di questa delicata problematica, ovvero i tetti di spesa da assegnare alle strutture accreditate della regione si fonda su un dato principale, rappresentato dalla notevole differenza, che allo stato attuale, vi è tra le risorse totali assegnate all’intero comparto e quanto, invece, secondo le proiezioni annuali, devono essere messe a disposizione delle strutture accreditate per poter sopperire alle richieste di prestazioni dei cittadini. Abbiamo già prospettato al tavolo tecnico – è scritto nella nota congiunta – che le risorse a disposizione sono ampiamente insufficienti per oltre il 30% circa, ancorché stabilite per legge (Decreto Balduzzi). Inoltre è necessario attualizzare il criterio di definizione della assegnazione delle stesse alle strutture accreditate in quanto la cristallizzazione all’annualità 2014 non consente di rispondere in maniera appropriata al fabbisogno attuale di prestazioni di prestazioni riferite alle quattro branche della specialistica medica. Il tema della legittimità dei provvedimenti regionali, allo stato attuale – sostengono Anisap, Cicas, Federbiologi e Federlab – non può tradursi in una limitazione per i cittadini che si rivolgono alle strutture accreditate per intraprendere un percorso diagnostico o di cura. E’ necessario superare questa fase di stallo procedurale per dare concretezza al diritto del cittadino di ricevere prestazioni sanitarie dalle strutture in grado di poterle erogare.”
“In questo senso il dichiarato impegno da parte della Regione Basilicata di trovare ulteriori risorse in rapporto al fabbisogno reale di prestazioni ambulatoriali per il 2022 e la volontà di pervenire ad un accordo che superi i criteri fissati dalla DGR 482 – continua la nota congiunta – è un dato positivo che, però, a breve, deve trovare necessariamente concretezza. Si continui sulla strada del dialogo e si dia corso al tavolo di concertazione, anche alla luce dei dati e dello studio fatto dal CREA sui fabbisogni regionali.
“Certamente vi sono strutture aderenti alle nostre sigle sindacali che hanno esaurito il proprio budget di spesa, e molte altre con il passare dei giorni vanno esaurendo le residue quote disponibili. Con senso di responsabilità e limitatamente alle proprie possibilità le strutture aderenti Anisap, Cicas, Federbiologi e Federlab stanno continuando nella loro attività di erogatori di servizi sanitari fondamentali, fiduciosi in una condivisa, rapida, e risolutiva soluzione.”