Antonio Papaleo di Alad Fand in un nota chiede all’assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli di implementare lo strumento della telemedicina sul territorio lucano. Di seguito la nota integrale.
Agli inizi del mese di maggio scorso salutammo con estremo interesse la Delibera di Giunta Regionale afferente l’implementazione dello strumento di Telemedicina, peraltro pubblicizzato opportunamente e con qualche enfasi dall’Assessore alla Salute ed alle Politiche Sociali Francesco Fanelli.
Uno strumento di notevole importanza ed utilità per i malati cronici e, nella fattispecie, per le Persone con Diabete, peraltro espressamente previsto dal Piano Nazionale delle Cronicità, attraverso il quale si potrebbe meglio organizzare l’assistenza e la cura di tanti Pazienti, specie anziani e fragili, la più parte residente nei nostri piccoli e mal serviti Comuni del disarticolato territorio regionale, spesso estremamente carente di infrastrutture viarie e trasportistiche che, a causa della vicenda pandemica, vengono anche poco fruite dai soggetti sopra richiamati, tanto che la più parte ha abbandonato completamente la cura delle proprie patologie con le immaginabili conseguenze che particolarmente il diabete induce; problemi e situazioni che più recentemente abbiamo avuto modo di constatare, come Associazione,in quanto stiamo svolgendo proprio nei Paesi più interni della Regione un Progetto di screening “Diabete coast to coast”.
Tanto premesso, viene spontaneo chiedersi se e quando tale strumento potrà concretamente attivarsi; anche per per questo risollecitiamo la convocazione della Speciale Commissione Regionale Diabete, sia per riprendere l’argomento, peraltro ampiamente trattato della Telemedicina, semmai come avevamo previsto attraverso una sorta di sperimentazione ed una conseguente attivazione in progress,ma anche per riprendere la trattazione significativa della Rete Diabetologica sul Territorio, così come espressamente prevede la Legge regionale 9/2010, ad oggi rimasta assolutamente inapplicata e che la nuova classe dirigente regionale aveva assunto impegno preciso di sopperire al “non fatto”, già a partire dal mese di settembre 2021 scorso.
In conclusione non vorremmo che ancora una volta si assista al famoso adagio: “Nel mentre che il Medico (Politico) studia, il malato muore”.