L’assemblea dei lavoratori forestali che si è tenuta oggi a Senise alla quale ho partecipato è stata l’occasione per fare il punto delle azioni attuate e per definire il percorso che ci attende per dare continuità agli interventi di tutela del patrimonio forestale. Lo ha sostenuto l’assessore alle Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari Francesco Cupparo ricordando che attingendo ai fondi FSC 2022, è stato approvato il cofinanziamento di 22 milioni di euro, quota parte del fabbisogno complessivo che ammonta ad oltre 45 milioni di euro, per assicurare la prosecuzione del lavoro ai 2850 operai impiegati oltre che il miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle popolazioni presenti sul territorio montano e delle altre aree interessate.
Cupparo ha evidenziato che per la prima volta i cantieri, previsti dal Piano regionale di forestazione 2022, sono partiti in netto anticipo rispetto agli anni scorsi e precisamente in due fasi, la prima a metà aprile, la seconda il 10 maggio. Mi risulta che dai tempi delle Comunità Montane non accadeva che l’apertura dei cantieri non avvenisse in primavera. L’ anticipo rispetto alle altre annualità precedenti consentirà invece di completare i lavori prima della stagione invernale», ha aggiunto ancora.
L’assessore ha ricordato la sottoscrizione del Contratto integrativo regionale per gli Addetti al settore idraulico agrario e idraulico forestale che «non avveniva da decenni. Tra gli aspetti più significativi è previsto un incremento della retribuzione pari al 2% per tutti i lavoratori a tempo determinato e indeterminato a decorrere dal 1° gennaio 2023, con specifiche tabelle di retribuzione. L’impegno che abbiamo assunto di concerto con il presidente Bardi è di far diventare la forestazione un’attività di lavoro stabile con pagamenti certi e in tempi rapidi», ha concluso Cupparo.
Regione e sindacati riconoscono che il bosco in Basilicata, oltre a rappresentare una risorsa importante di riequilibrio, può diventare la base di un nuovo sviluppo economico, produttivo, sociale ed occupazionale per l’intera Regione.
In base a tale presupposto è necessaria una reale rivalutazione, anche culturale, delle molteplici funzioni del bosco, che vanno dagli aspetti protettivi, produttivi, ricreativi a quelli sociali ed economici, legati alle attività forestali e idraulico-agrarie.
Salvaguardia del territorio e dell’ambiente, uso plurimo e produttivo del patrimonio boschivo, stabilità dell’occupazione e valorizzazione della professionalità degli addetti devono rappresentare gli obbiettivi fondamentali di una nuova politica forestale, che deve adottare la programmazione degli interventi e l’attivazione di tutte le sinergie possibili come vincoli determinanti per la produttività sociale ed economica del settore.
Gli operai forestali che operano prevalentemente in zone montane, anche se non concorrenziali sul piano numerico, sono fondamentali sul piano dell’equilibrio territoriale, perché contribuiscono a custodire vaste zone che assicurano un ruolo vitale per la sicurezza delle città e delle campagne di pianura, attraverso complessi sistemi idrogeologici ed ecologici del nostro Paese.
Fondamentale, quindi, è l’impiego di tali maestranze nella sistemazione della difesa del suolo, come l’attività di prevenzione e presidio territoriale, il ripristino delle condizioni di agibilità del territorio montano in dipendenza di particolari eventi meteorici o altre calamità naturali.