Emergenza cinghiali: assessore regionale Cupparo presenta piano di azione triennale per 3 milioni di euro. Di seguito la nota inviata dal Leonardo Rocco Tauro, Consigliere Capogruppo “Montalbano – La città che vogliamo”.
Bene ha fatto la Regione Basilicata a stanziare i primi tre milioni di euro (augurandoci che tale somma sia solamente la prima di una lunga serie) per iniziare per davvero il programma che dovrà mirare alla drastica riduzione dei cinghiali sul territorio regionale.
Ungulati che sono diventati la prima e più grave emergenza sia per il mondo agricolo, “in primis”, ma anche per la salvaguardia della incolumità dei cittadini tutti.
Dunque ben venga questa prima presa di posizione decisa, dopo tante parole e promesse.
Da anni, il gruppo consiliare “ Montalbano -La Città che Vogliamo “ va ripetendo la propria proposta, in parte ripresa, come da notizie sul tema apparse sugli organi di informazione DI questi giorni, appunto dall’Assessorato all’Agricoltura.
Ricordiamo la nostra proposta a beneficio di tutti gli operatori addetti alla risoluzione del problema;
a) Piano straordinario quinquennale per l’intervento radicale del problema;
b) Nomina immediata di un Commissario ad acta per l’ emergenza;
c) Esonero del pagamento di tasse e concessioni porto d’armi per tutti i cacciatori che aderiranno al programma di abbattimento;
d) Concessione contributi per l’acquisto di munizioni, e per le spese di trasferimento lungo i percorsi della caccia;
f) Acquisto di furgoni con celle refrigeranti per il trasporto delle carcasse degli animali abbattuti, sia quelli utilizzabili per la macellazione, insaccati o carne fresca, che quelli da distruggere in quanto infetti;
g) Preparazione adeguata dei cacciatori da utilizzarsi per tutta la durata
dell’emergenza;
h) Deroga alla, superata ed anacronistica, legge nazionale 157/1992 sull’attività venatoria (l’emergenza cinghiale sta alla caccia normale come il cavolo a merenda. Infatti trattasi di due aspetti assolutamente diversi tra loro, e credo che non debba essere difficile comprenderlo);
i) Attività venatoria da svolgersi “tutti i giorni tutto l’anno”.
La somma sopra accennata, va da sé, risulterà certamente insufficiente
per fare fronte efficacemente al drammatico problema.
Tra l’altro, basti pensare ai milioni di euro che ogni regione, inclusa la nostra, spende ogni anno per indennizzare( comunque sempre in modo irrisorio) sia gli operatori agricoli che i privati, e che, invece, con una riduzione notevole di tali ungulati si otterrebbero risparmi pubblici non da poco.
Comunque positivo questo primo intervento concreto che va nella direzione giusta.
Ma si parta oggi però, non domani!