“Noi stiamo facendo un lavoro culturale. Stiamo dicendo da anni che la strada imboccata anche da Cingolani sulle ultime restrizioni del gas è del tutto insufficiente e sbagliata. Continuare a investire sul gas in Italia non ha prospettiva. Passiamo da un paese instabile come la Russia, che ha portato a una guerra anomala a paesi altrettanto instabili, recuperando gas dalla Nigeria, dalla Libia, dal Congo.
Noi invece continuiamo a dire che c’è un modello che è fatto di energia rinnovabile, del sole, del vento, delle biomasse e che va sfruttato in tutta la sua potenzialità”. Lo ha detto, in un’intervista alla Dire, Francesco Pietrantuono (Europa Verde), ex assessore regionale all’Ambiente con il governo di Marcello Pittella (ex Pd, oggi Azione) e candidato alla Camera nel collegio uninominale in Basilicata con la coalizione di centrosinistra.
“La Basilicata, dove il sistema fossile è dominante nei settori principali, dalle estrazioni all’automotive, vede delle nubi addensarsi nel suo futuro. Queste elezioni – ha precisato Pietrantuono, classe 1979, di Melfi – sono sì nazionali, ma abbiamo la necessità di portare le elezioni su temi lucani, abbiamo bisogno di rappresentanza lucana, perché queste nubi che si stanno addensando stanno rischiando di portare la Basilicata al disastro”.
Nell’intervista alla Dire Pietrantuono ha criticato apertamente la misura regionale del cosiddetto ‘gas gratis ai lucani’ approvata dall’attuale governo di centrodestra, definendola “puro spot elettorale”: “Noi – ha detto l’esponente dell’alleanza Europa-Sinistra – abbiamo già uno spopolamento grave e un sistema produttivo in grande difficoltà. La Regione Basilicata continua a insistere sul bonus gas dato alle famiglie in maniera superficiale, quando noi continuiamo a dire che bisogna sì sostenere le famiglie ma anche il sistema produttivo e che non si può fare senza un regolamento di cui oggi nessuno conosce gli elementi. Oggi ragioniamo su una linea di indirizzo che è puro spot elettorale. Il sostegno va monetizzato e dato subito alle famiglie e alle imprese”.
Ne è l’emblema la vertenza che sta coinvolgendo Stellantis e l’indotto, “che trova la sordità di tutti ed è un sistema che rischia di collassare”, ha precisato alla Dire.
Per Pietrantuono, dunque “la ricetta è quella della transizione energetica e per guidarla c’è bisogno di rappresentanza territoriale, oggi che nelle liste non vediamo, di competenze e di mettere giovani lucani capaci a guidare la Basilicata: basta importare soggetti che non hanno nulla da insegnare ai giovani lucani”.
Sulle questioni energetiche l’affondo di Pietratuono è sul nucleare, rispetto al quale “i partiti di destra e di centro – ha dichiarato il candidato alla Dire – continuano a fare populismo sbandierando questa forma energetica come l’unica vincente rispetto al futuro. Oggi l’unico nucleare possibile è quello che produce scorie. C’è ricerca, di cui l’Italia fa parte, ma i primi risultati si avranno nel 2050. Il punto è: queste scorie dove le mettiamo? Non siamo stati in grado di definire un deposito di scorie nucleare in sicurezza, vogliamo parlare di nucleare? È questa la soluzione per i costi che le famiglie stanno sostenendo?”.
Infine sui sondaggi che vedono crescere al Sud il M5s, Pietrantuono ha commentato: “Noi come Basilicata vogliamo essere l’anomalia. Vogliamo dimostrare che lo spazio che occupiamo come Verdi, cioè quello di offrire una proposta di rinnovamento delle classi dirigente, rappresentanze radicate sul territorio, rivoluzione ecologica come opportunità di trasformazione del territorio e ai giovani, è la chiave vincente per recuperare consenso al centrosinistra. Sebbene la coalizione del centrosinistra si sia ridotta nella sua dimensione, utilizziamo la candidatura uninominale per tracciare una radicale rivoluzione culturale e siamo sicuri che i lucani ci premieranno. A salvare la Basilicata saranno i giovani che hanno voglia di studiare, comprendere, investire sul territorio con una politica che, anziché invadere, li mette nei luoghi di comando. Vorremmo che si riconoscessero nella battaglia sulle questioni ambientali e climatiche. Da qui riparte il centrosinistra. Noi parliamo a quel mondo e siamo al servizio di quel mondo”, ha concluso.