In un’affollata assemblea tenutasi a maggio scorso presso il Comune di Rapolla con vari operatori precari abbiamo ribadito l’importanza della stabilità del lavoro degli operatori sociali che da anni oramai operano sui comuni in condizioni di precarietà. Per tali ragioni abbiamo indirizzato una nota al Comune capofila e alla Regione Basilicata ed all’Anci affinchè si possa giungere ad un percorso condiviso volto a dare stabilità a queste figure. Nella legge di bilancio 2022 infatti il comma 734 rimuove i vincoli alle assunzioni. Dal 2022 e fino al 2026, infatti, tutti i Comuni italiani potranno assumere a tempo indeterminato assistenti sociali ed altre figure con il contributo dello Stato, arrivando così al livello essenziale di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti, per tendere poi a 1 ogni 4mila. «Solo per il primo step sono circa 2mila assistenti sociali in più, da stabilizzare o assumere. I soldi ci sono e ora pure il quadro normativo che assicura la deroga per le assunzioni a tempo indeterminato di assistenti sociali rispetto agli ordinari meccanismi restrittivi del patto di stabilità. Dopo un anno, con un’altra legge di bilancio, si chiude il cerchio. Tutti i Comuni ora hanno la chances di accedere a un contributo per assumere assistenti sociali ed altre figure a tempo indeterminato, che siano al Nord o al Sud, città o paesi piccoli, che siano attualmente “ben messi” o “mal messi” rispetto al rapporto previsto di 1 assistente sociale ogni 6.500 abitanti. Nessun alibi! Assumere assistenti sociali si può. Tutti gli ambiti territoriali italiani e lucani, da qui al 2026, dovranno raggiungere prima la soglia di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti e quindi tendere ad uno ogni 4.000 attingendo al Fondo di Solidarietà Comunale ed al fondo povertà, entrambi garantiti dallo Stato. E poiché nei prossimi anni molti assistenti sociali ed altre figure addette andranno in pensione, i prossimi quattro anni vedranno non solo un potenziamento, ma anche un discreto ricambio generazionale. La Legge di Bilancio 2022 stabilisce, inoltre che si applichino alle assunzioni effettuate con le risorse del fondo di Solidarietà Comunale. Occorre , a parere della scrivente, che i Comuni capofila delineino un percorso chiaro e concreto per queste figure professionali per stabilizzarle. Lo chiediamo da tempo e già a Novembre avevamo lanciato l’allarme. Sappiamo tutti cosa significa, in un’ottica di percorsi di inclusione, ricominciare daccapo ogni volta con persone di riferimento nuove. Queste figure professionali hanno contribuito e stanno contribuendo ad evitare l’annoso disagio subito dalla popolazione che ha visto nell’arco degli anni l’alternarsi di operatori che non hanno garantito la continuità degli interventi avviati dai progetti individualizzati di assistenza. Se, pur intensificando i controlli e perseguendo chi ne approfitta, occorre assicurare la continuità dei progetti di assistenza e accompagnamento previsti dalle misure di contrasto alla povertà, alle diseguaglianze e all’esclusione sociale. Se, al di là delle parole non vogliamo che l’erogazione del reddito di cittadinanza si blocchi é, pertanto, necessario che si dia corso alla legge di Bilancio 2022 al fine di offrire a questi operatori un lavoro stabile che possa garantire alla popolazione un supporto legittimo nell’affrontare le situazioni di disagio e nell’esigibilità dei diritti con professionisti competenti pronti a dare risposte.