Elezioni politiche 2022, Antonella Squillacioti (+Europa): “Anche in Basilicata bisogna puntare sui diritti, sull’innovazione e sull’equità generazionale”. Di seguito la nota integrale.
“Dal congresso di fondazione di Più Europa, a Milano, nel 2017, ho cercato di approfondire soprattutto le questioni legate al diritto di famiglia e dell’immigrazione, ai diritti civili, perché ritengo che queste tematiche, insieme all’europeismo, siano la chiave di volta per un’Italia sempre più libera e liberale, più aperta alle istanze della società contemporanea, più attrattiva per imprese e giovani. Infatti, di questi temi ho parlato proprio sabato scorso a Matera, alla presenza del Segretario nazionale, Benedetto Della Vedova, e degli altri candidati al Senato e alla Camera della nostra lista in coalizione con il centrosinistra.
Come donna, mi sento di sottolineare che proprio la Basilicata, in materia di interruzione volontaria della gravidanza, è tra le regioni italiane con più carenze, e ciò a tutto svantaggio dei diritti delle donne. Nel programma insistiamo sempre sui diritti e ci impegniamo affinché sia davvero garantito l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, con almeno una presenza minima di medici non obiettori di coscienza in tutti i presìdi ospedalieri. Inoltre, chiediamo che il Ministero della Salute fornisca dati aperti e disaggregati al fine di verificare la reale applicazione della Legge 194. È inoltre necessario favorire la convenzione con cliniche private al fine di estendere il servizio a tariffe agevolate, nonché sollecitare le regioni a recepire le nuove linee di indirizzo sull’aborto farmacologico emanate dal Ministro della Salute a luglio 2022 e monitorare la garanzia del servizio. A chi ci accusa di essere troppo concentrati sui diritti civili a discapito dei diritti sociali mi preme evidenziare che rendere più difficile alle donne il diritto di aborto, significa soprattutto penalizzare le donne meno abbienti. Poiché Più Europa guarda con occhi obiettivi e sinceri alla società attutale, anche lucana, riteniamo necessario prendere atto dell’esistenza di famiglie composte in modo diverso da quello tradizionale. Ci poniamo, quindi, come obiettivo un più moderno diritto di famiglia mediante una riforma complessiva di questa branca giuridica che prenda le mosse dalla proposta di legge “per l’eguaglianza e la pari dignità familiare” formulata da Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford. In sintesi: ci prefiggiamo l’introduzione del matrimonio egualitario, l’estensione dell’adozione alle coppie, sposate o meno, anche dello stesso sesso e alle persone single, il riconoscimento alla nascita dei figli del partner per le coppie dello stesso sesso, anche non sposate, e l’estensione di tale riconoscimento ai minori già nati, in Italia o all’estero. Sono diritti civili ma, ad una più attenta riflessione, sono anche diritti sociali e di tutela per tutte le famiglie.
Come donna libero professionista mi preme affrontare il tema del lavoro femminile e sottolineare come in Italia il tasso di partecipazione femminile al mondo del lavoro è il più basso in Europa; in Basilicata, come in tutto il Mezzogiorno, i dati sono ancora più allarmanti. Negli scorsi due anni a causa della crisi pandemica, le donne in Italia hanno perso il lavoro in misura tre volte superiore rispetto agli uomini. Anche nella nostra regione un’occupazione stabile e ben retribuita è la premessa perché le donne acquisiscano emancipazione economica ed autonomia decisionale. Non basta, dunque, avere un’occupazione, questa deve essere anche “dignitosa” (e cioè retribuita alla pari degli uomini), tutelata nelle forme contrattuali e di qualità. Inoltre, l’emancipazione economica e l’autonomia decisionale sono fondamentali perché danno la possibilità alle donne di sottrarsi alla violenza e ai maltrattamenti domestici. A ben vedere, ancora una volta, quelle che sembrano battaglie per i diritti civili sono, in realtà, lotte per garantire diritti sociali per tutta la famiglia. Soprattutto in regioni come la nostra Basilicata.
Infine, voglio fare una considerazione sui giovani e sulle politiche giovanili e su come sia possibile declinare il tema “innovazione” anche in Basilicata. Nel nostro manifesto “Una generazione avanti” precisiamo che in politica, come anche in economia, “innovazione” significa in primo luogo investimento, cioè uso delle risorse disponibili per qualcosa che non è semplicemente il soddisfacimento di un bisogno presente, ma il miglioramento durevole di una condizione di lavoro o di vita. Innovazione significa anche e soprattutto istruzione e formazione. È necessario, allora, ridurre l’oggettiva divergenza tra offerta di competenze generata dal sistema scolastico e domanda di professionalità proveniente dal mondo del lavoro. Occorre investire sul capitale umano che è la principale leva per la crescita incentivando una formazione di qualità e lavorando su un mercato del lavoro riformato, inclusivo, innovativo e che sappia riconoscere e valorizzare i talenti, senza distinzione di genere, di età e di provenienza territoriale. Bisogna introdurre un sistema di orientamento continuo e strutturato che offra ai giovani strumenti per effettuare decisioni consapevoli nelle fasi chiave di scelta della scuola superiore, post-diploma/laurea e primo lavoro; c’è necessità di immettere nel sistema una reale, efficace e virtuosa cooperazione fra mondo della Scuola, dell’Università e del Lavoro attraverso l’introduzione di nuove materie e percorsi che stimolino lo sviluppo di competenze soft (capacità relazionali e comunicative, empowerment, intelligenza emotiva) e competenze hard legate alle esigenze del mercato del lavoro (digitali, economiche, finanziarie, civiche).
Del resto, una combinazione ottimale di investimento e formazione migliora dal punto di vista economico la produttività, e dal punto di vista sociale la mobilità e dunque l’equità. Allora Più Europa si propone di riformare il sistema pensionistico migliorandone la sostenibilità nel medio-lungo periodo e contrastare le scelte finanziarie miopi che creano indebitamento irresponsabile e ricadono sulle prossime generazioni, introducendo in Costituzione il principio di equità generazionale rispetto alle finanze pubbliche. Nello specifico, tra le misure che possono rivelarsi più utili anche in Basilicata, proponiamo di introdurre a favore dei giovani neoassunti fino a 35 anni forme strutturali di decontribuzione di parte degli oneri sociali che consentano di destinare parte delle disponibilità così ottenute alla previdenza integrativa. Per le piccole imprese e i piccoli professionisti decontribuzione integrale per i neoassunti fino ai 35 anni per il primo triennio.
Queste sono alcune proposte che Più Europa presente per il bene dell’Italia, per un’Italia più libera, più organica e più aderente ad una società in cambiamento.
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