Sono 17.978 i nuovi casi Covid in Italia nelle ultime 24 ore, contro i 18.854 di ieri e soprattutto i 17.550 di giovedì scorso. I tamponi processati sono 146.983 (ieri 171.457) con un tasso di positività che dall’11% sale al 12,2%. I decessi di oggi sono 60 (ieri 69), per un totale da inizio pandemia di 176.464. Le terapie intensive scendono di 8 unità (ieri -12) ed ora sono 143 con 15 ingressi del giorno; in calo di 87 unità (ieri -149) i ricoveri ordinari, per un totale di 3.632 . È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
La regione con il maggior numero di nuovi casi è sempre la Lombardia con 3.004 casi davanti a Veneto (+2.227), Lazio (+1.611), Campania (+1.527) e Piemonte (+1.468). Il numero totale dei casi da inizio pandemia sale così a 22.114.423. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 24.603 (ieri 21.915) per un totale da inizio pandemia di 21.493.749, mentre gli attualmente positivi diventano 444.210, in calo di 6.690 unità rispetto a ieri (quando erano scesi di 3.135); le persone in isolamento domiciliare sono 440.435.
Gimbe, da 4 settimane nuovi casi in calo, giù ricoveri e decessi
In calo tutti i dati Covid-19. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 7-13 settembre, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi passati a 107.876 contro 123.782 (-12,9%), e dei decessi (383 rispetto a 447, -14,3%). Giù anche i casi attualmente positivi (454.035 contro 571.344), le persone in isolamento domiciliare (450.004 rispetto 566.700), i ricoveri con sintomi (3.868 da 4.459, -13,3%) e le terapie intensive (163 contro 185, -11,9%).
“Da 4 settimane consecutive – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – prosegue la lenta discesa dei nuovi casi settimanali che si attestano intorno a quota 108 mila, con una media mobile a 7 giorni di circa 15 mila casi al giorno”. In 18 Regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -4,8% del Piemonte al -31,5% della Calabria), in 3 Regioni un minimo incremento (Provincia Autonoma di Bolzano +0,2%, Toscana +1,1%, Umbria +4%). Rispetto alla settimana precedente, in 88 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,8% di Chieti al -55% di Crotone), mentre 19 Province segnano un incremento (dal +0,5% di Alessandria al +58,2% di Verbano-Cusio-Ossola). L’incidenza rimane sotto i 500 casi per 100.000
abitanti in tutte le Province: dai 76 casi per 100.000 abitanti di Barletta-Andria-Trani ai 338 di Pescara.
Copertura quarta dose ferma al 18%
Su una platea ufficiale di oltre 17,1 milioni di persone, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è appena del 18% con nette differenze regionali: dal 6,7% della Provincia Autonoma di Bolzano al 34,1% del Piemonte. E’ uno dei dati che emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, secondo cui al 14 settembre sono 6,82 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (di cui 5,6 milioni attualmente vaccinabili e 1,1 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni).
Giù numero dei tamponi, -7,1%
Si registra un calo del numero dei tamponi totali (-7,1%): da 1.012.676 della settimana 31 agosto-6 settembre a 940.476 della settimana 7-13 settembre. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti dell’8,8% (-70.706) e quelli molecolari dello 0,7% (-1.494). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dal 6,5% al 5,9% per i tamponi molecolari e dal 13,5% al 13% per gli antigenici rapidi. È quanto emerge dal rapporto Gimbe.
Scuola, piano per riapertura è inadeguato
Il tema della riapertura in sicurezza delle scuole “nel vortice della campagna elettorale non ha ricevuto l’attenzione necessaria. Il piano predisposto per l’anno scolastico 2022-23 appare inadeguato non tanto per le misure previste, quanto per le raccomandazioni spesso generiche e, soprattutto, per le eccessive responsabilità scaricate sulle scuole, prive delle necessarie risorse e competenze sanitarie. Il rischio è quello di un impatto rilevante sulla circolazione virale e sulla salute pubblica, ma anche sui giorni di scuola perduti”. Lo rileva il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in una analisi.