“La politica così impegnata, in questa delicata fase di campagna elettorale, a cercare consensi, ad illustrare programmi e a raccogliere istanze e problematiche dei cittadini, non può non ascoltare anche la nostra categoria, spesso costretta a lavorare in carenza di personale, demansionata e poco valorizzata, che può e vuole dare un contributo per migliorare, nel complesso, il settore della sanità con particolare riferimento al ruolo degli infermieri. Per questo rivolgiamo a tutti i segretari di partito ed a tutti i candidati, in Basilicata, al Parlamento l’invito ad incontrarci per un confronto su alcune delle più importanti questioni già esposte alla Regione Basilicata”.
Così l’Ordine delle Professioni infermieristiche di Potenza si rivolge a tutti i rappresentanti degli schieramenti politici a cui “vogliamo –ha spiegato la presidente dell’Opi Potenza Serafina Robertucci – chiedere di non sottovalutare i tanti campanelli di allarme che rischiano di acuire situazioni già difficili da gestire nel settore, con inevitabili ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti al cittadino e sul benessere lavorativo degli operatori”.
Come evidenziato dalla Fnopi (Federazione Nazionale Ordini delle professioni infermieristiche), in un messaggio rivolto al prossimo nuovo Parlamento, in Italia non ci sono abbastanza infermieri rispetto alla richiesta e la professione non è attrattiva per diverse motivazioni, per questo servirebbe un “incremento della base contrattuale e il riconoscimento economico dell’esclusività della professione infermieristica, il riconoscimento delle competenze specialistiche e l’evoluzione del percorso formativo universitario”. Secondo l’Opi Potenza “deve essere un impegno della politica creare le necessarie condizioni per invogliare i giovani ad intraprendere la carriera di infermiere”.
In Basilicata, in particolare, devono essere prese in considerazione le peculiarità del territorio, il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche, della non autosufficienza e disabilità.
“L’assistenza di prossimità di cui spesso si è parlato si potrà concretizzare a pieno solo riconoscendo un ruolo di maggiore autonomia all’Infermiere di Famiglia/Comunità, così come è fondamentale, all’interno delle strutture sanitarie lucane, calibrare gli standard di personale sulla graduazione per intensità di cura e complessità assistenziale delle persone assistite”.
In Basilicata, inoltre, si è ancora indietro rispetto ad altre regioni d’Italia dove è prevista, nelle strutture ospedaliere e territoriali, “la figura del Dirigente delle professioni sanitarie che riveste un ruolo centrale nell’organizzazione dei processi assistenziali e del personale. Prevederne una capillare presenza anche nelle strutture sanitarie lucane significherebbe realizzare una migliore allocazione delle risorse economiche e umane”.
L’Opi Potenza invita, dunque, la politica ad una riflessione ed a un confronto sull’opportunità in Basilicata di un reale riconoscimento delle attività svolte dagli infermieri attraverso la codifica delle prestazioni assistenziali inserendole nel nomenclatore tariffario regionale.